L’auto rimane il mezzo preferito dagli italiani per spostarsi, soprattutto perché consente di raggiungere località anche disagiate. Proprio per questo vale la pena di ricordare alcune semplici regole che sarebbe meglio rispettare quando ci si mette al volante. Guidare in sicurezza è prima di tutto un dovere, ma anche un modo per affrontare il viaggio in maniera meno stressante.
Al di là dei limiti imposti, la velocità a cui viaggiamo deve essere sempre adeguata alle condizioni del traffico, del clima, dell’asfalto e ai limiti imposti dal codice della strada (come quelli rivolti ai neopatentati). Per una guida sicura, in presenza di pioggia o fondo dissestato è infatti necessario rallentare, anche drasticamente, per evitare perdite improvvise di aderenza, che innescano sbandate pericolosissime. Su un viaggio di 200 o 300 km, una velocità media di 10 km/h inferiore comporta un ritardo di pochi minuti: non vale perciò la pena di rischiare, molto meglio guidare in sicurezza e godersi il tragitto.
Meglio privilegiare la fluidità di marcia: andare un po’ più piano evita infatti un gran numero di frenate, che rendono poi necessario riaccelerare, consumando più carburante o energia e, anche se non sembra, perdendo molto tempo (ma con molto più stress).
Il mancato rispetto di questa distanza è una delle più frequenti cause di incidente. Stare troppo vicini al veicolo che ci precede non ci dà il tempo necessario per frenare in caso di emergenza. A 120 km/h si percorrono oltre 33 metri al secondo: per fermarsi da tale velocità, ammesso che la vettura sia su asfalto asciutto, con gomme e freni in condizioni perfette, servono non meno di 50 metri da quando cominciamo a frenare.
Calcolando che il tempo di reazione (ovvero l’intervallo tra quando percepiamo il pericolo a quando freniamo) di un individuo giovane ed attento è di circa 1 secondo, se siamo a meno di 80 metri da un ostacolo fermo davanti a noi, lo investiremo. Se invece chi ci precede viaggia alla nostra stessa velocità, è meglio restare ad almeno 50m da lui.
Altra frequentissima ragione di incidenti. Tra le cause principali, oggi, l’abitudine di rispondere al cellulare o, peggio, di inviare messaggi mentre si guida. Qui i tempi di reazione si allungano drasticamente ed è facilissimo accorgersi del pericolo quando ormai è troppo tardi. Per una guida sicura, se non si ha una vettura con collegamento telefonico bluetooth (oggi molto diffuso), si possono acquistare a poche decine di euro dispositivi simili, da installare ad esempio sull’aletta parasole.
Se proprio siete refrattari, utilizzate l’auricolare: così, almeno, avrete entrambi le mani libere e potrete anche mantenere lo sguardo sulla strada. Imperativo, poi, è non digitare messaggi o email mentre si guida: se c’è proprio un urgenza, fermiamoci in una piazzola di sosta. In questi ultimi anni la sicurezza alla guida è stata messa a dura prova proprio per l’utilizzo massiccio e compulsivo che facciamo degli smartphone.
Anche se ci sentiamo bene, sarebbe auspicabile non superare le due/tre ore di guida consecutiva, soprattutto la sera. Per evitare i colpi di sonno è sufficiente una sosta di pochi minuti, magari facendo due passi nel piazzale di un autogrill.
Se, invece, dovete fare un viaggio molto lungo, potete anche fermarvi in un’area di sosta e concedervi un sonnellino: bastano venti minuti per tornare in forma. Non fidatevi troppo dell’effetto “sveglia” di caffè e bevande energetiche: non a tutti fanno lo stesso effetto e spesso hanno breve durata.
Prima di partire per un viaggio è sempre meglio far controllare al meccanico di fiducia lo stato di salute della nostra macchina. Bastano pochi fondamentali controlli: pressione delle gomme, pastiglie dei freni, liquido di raffreddamento, tensione della cinghia, filtro dell’aria, livello dell’olio motore e del liquido del circuito frenante, batteria. Se pensate di viaggiare a lungo in zone calde, meglio far controllare anche la carica del climatizzatore.
E poiché per una guida sicura la visibilità è tutto, verificate anche l’efficienza (e l’inclinazione) dei fari e lo stato delle spazzole del tergicristallo (aggiungete detergente nella vaschetta lavavetro o, se non vi dà fastidio l’odore, anche un semplice bicchiere di alcool denaturato: vi consentirà di “sgrassare” il parabrezza, coperto, magari, di insetti).
Se avete una station wagon o un Suv e non avete una rete omologata che divida il vano bagagli dall’abitacolo e volete guidare in sicurezza, non è sicuro caricare oggetti oltre il limite di altezza dei poggiatesta posteriori: in caso di violenta frenata verrebbero scagliati in avanti come proiettili. Se volete caricare bagagli sul tetto, meglio montare un contenitore omologato, che tiene i bagagli stessi al riparo dalle intemperie, vi evita di perderli per strada e non penalizza troppo l’aerodinamica del veicolo (con un carico non aerodinamico sul tetto i consumi aumentano anche di oltre il 30%).
Può sembrare un consiglio ovvio, ma è troppo frequente vedere gente che cammina a lato delle autostrade con una tanica in mano. Perciò, non aspettate di essere in riserva per fare rifornimento di carburante: se state facendo un viaggio lungo, quando siete a circa un quarto di serbatoio, fermatevi alla prima stazione di servizio e fate il pieno. Non potete sapere con certezza, infatti, se più avanti ci saranno code o soste impreviste e, soprattutto, se incontrare altri distributori.
Se dobbiamo fermarci per forza, a causa, ad esempio di una banale foratura, in autostrada dobbiamo utilizzare le piazzole di emergenza, sulle statali è meglio scegliere un punto in cui, in mancanza di parcheggi, la strada sia più larga e la nostra vettura visibile da lontano: indossate il previsto giubbotto catarifrangente, anche di giorno, e posizionate il triangolo rosso qualche decina di metri prima della macchina (se siamo dietro una curva, ovviamente, va posizionato prima della curva stessa). Questo sia a nostra tutela ma per favorire la guida in sicurezza anche degli altri automobilisti.
Un buon consiglio per una guida sicura, se viaggiate molto, è quello di aderire a servizi che garantiscano il soccorso stradale 24 ore su 24. La tessera costa qualche decina di euro, ma li recupererete tutti in un sol colpo con una sola richiesta di intervento e, soprattutto, avrete a disposizione un numero verde da chiamare giorno e notte, con qualcuno che vi risponderà.
Se andate all’estero, informatevi anche sull’assistenza nel Paese di destinazione e, se necessario, stipulate anche una piccola assicurazione che vi garantisca (anche nella peggiore delle ipotesi) il rientro a casa o la prosecuzione del viaggio.