C’è un’importante novità nella mobilità tra l’Italia e la Francia: il traforo del Monte Bianco rimarrà chiuso dal 4 settembre e il 18 dicembre 2023 per il via di una seria di lavori di ammodernamento la cui la fine è prevista nel 2040 (gli interventi verranno fatti a più riprese durante diverse chiusure temporanee).
Tale chiusura, come sottolineato da Confindustria della Valle d’Aosta, potrebbe rappresentare un serio problema per le attività commerciali della zona e per non lasciarle completamente isolate sono stati pensato dei percorsi alternativi. Il traforo del Monte Bianco è un collegamento chiave per quanto riguarda le Alpi, ma, fortunatamente, non l’unico. Esistono, infatti, dei percorsi diversi dal passaggio nel traforo, come il tunnel del Gran San Bernardo e quello del Frejus. Altre strade percorribili sono i passi “Col des Montets” e “Col du Petit-Saint-Bernard”, da monitorare però in quanto soggetti spesso a grosse nevicate. A quanto dichiarato dal Geie Tmb, il gruppo che gestisce il traforo, il periodo autunnale è stato scelto per lo stop perché si tratta di quello in cui il traffico di veicoli leggeri è minore. In ogni caso, è facile immaginarsi diversi disagi durante la chiusura che fortunatamente finirà poco prima dell’intenso periodo natalizio.
Il Traforo del Monte Bianco (in francese tunnel du Mont-Blanc) è un tunnel autostradale che collega Courmayeur, in Valle d’Aosta, a Chamonix, nel dipartimento francese dell’Alta Savoia, congiungendo la regione Alvernia-Rodano-Alpi alla Valle d’Aosta: queste due comunità hanno in comune importanti legami socio-linguistici e il fatto di fondare il loro sviluppo economico sul turismo. Costruito congiuntamente tra Italia e Francia con i lavori di costruzione che ebbero inizio nel 1957 e terminarono nel 1965, l’anno dell’apertura, è costituito da una galleria unica a doppio senso di circolazione e rappresenta una delle maggiori vie di trasporto transalpino, con la parte italiana, nella rete autostradale, classificata come “traforo T1”. La sua lunghezza è di 11,611 km. La parte più lunga si trova in territorio francese: 7.640 m, contro i 3.960 m in territorio italiano. L’altitudine è di 1.381 m sul versante italiano, ai piedi del ghiacciaio della Brenva, mentre raggiunge a metà galleria i 1.395 m, per scendere poi ai 1.271 m sul versante francese, ai piedi del ghiacciaio dei Bossons. Il piano stradale del tunnel non è orizzontale, ma di forma convessa per facilitare il deflusso dell’acqua. Rispetto alla frontiera, il traforo passa esattamente sotto la verticale (l’aplomb) de l’Aiguille du Midi, dove lo spessore di copertura granitica raggiunge i 2.480 m, misura record per le gallerie autostradali e ferroviarie. La sua altezza è di 5,90 m e la sua larghezza di 8 m (2×3,5 m per le corsie, e 2×0,5 m di passaggio laterale). Per una questione di sicurezza, successiva soprattutto all’incidente accaduto nel 1999, il limite di velocità è stato posto a 70 km/h ed è vietato il sorpasso per l’intera lunghezza della galleria. A venti mesi dall’apertura, il 17 marzo 1967, viene festeggiato il milionesimo autoveicolo in transito.