Uno studio svela l’orario più pericoloso per gli incidenti
Il quotidiano britannico Daily Mail riporta i risultati di uno studio, condotto per conto di una compagnia di assicurazione, che ha determinato quale sia l’orario più pericoloso sulle strade, per il rischio di incidenti e investimenti di pedoni.
Se state pensando alle cosidette stragi del sabato sera, siete fuori strada. Secondo i risultati della ricerca l’ora in cui è più alto il rischio di incidente sono le 8.38 del mattino. Almeno nelle più importanti città dell’Inghilterra questo è l’orario in cui molti si recano in ufficio, ed è dunque più intenso il traffico, anche se la velocità è comunque ridotta.
Pedoni distratti da mp3 e smartphone
La causa più frequente di incidenti non è l’alcol, a cui stiamo sempre particolarmente attenti, ma la distrazione, soprattutto per quanto riguarda i pedoni. Nel tragitto che porta al posto di lavoro infatti, in molti approfittano degli ultimi minuti liberi per distrarsi con apparecchi tecnologici di ogni genere. Dall’iPod al telefono cellulare, fino allo smartphone, tramite i quali ascoltano musica, telefonano, aggiornano i propri social network.
Tutte operazioni che vengono compiute mentre si cammina, mentre si attraversa la strada, riducendo l’attenzione sul percorso e sulle indicazioni stradali, come strisce e semafori. Un pedone su cinque, secondo lo studio, alle 8.38 (orario medio) attraversa la strada distratto, o meglio concentrato su qualcos’altro.
Una vittima su 3 non sente nemmeno il clacson
La conferma arriva da un parallelo studio americano, che prendendo in considerazione solo gli incidenti mortali per i pedoni, ha rilevato come nel 29% dei casi l’automobilista avesse cercato di evitare l’impatto suonando il clacson. Purtroppo la vittima, a causa del volume della musica o immersa nell’inviare un messaggio, o ancora nel controllare la posta elettronica non si è accorta in tempo del pericolo.
Non si comportano molto meglio gli automobilisti. La ricerca infatti rileva come quasi la metà degli intervistati alla guida abbia ammesso di esser stato distratto dagli aggeggi tecnologici mentre si trovava al volante, anche se il 73% considera irresponsabile un atteggiamento simile.