Continuano a trapelare inedite indiscrezioni relative al nuovo codice della strada. Uno degli aspetti capaci di suscitare più polemiche è la revisione del sistema dei ricorsi amministrativi, avente come scopo una sostanziale riduzione della macchina burocratica ad essi collegata.
Nell’ambito della semplificazione delle procedure, per il ricorso al prefetto si dovranno prevedere la presentazione del ricorso esclusivamente all’organo accertatore con successiva trasmissione del ricorso, previa istruttoria, al prefetto per la decisione. Un canale più diretto in sostanza, che dovrebbe garantire tempistiche di delibera più brevi.
Tra le altre modifiche introdotte va menzionata l’eliminazione dell’obbligo di procedere all’audizione dell’interessato che ne abbia fatto richiesta. Resta da stabilire se e come tali audizioni avverranno ancora.
Il termine per il ricorso al prefetto coinciderà con quello previsto per il ricorso al giudice di pace, sempre nell’ottica di snellirele procedure.
Arriva anche l’obbligo per i dipendenti delle prefetture e per i loro parenti di ricorrere nella sede limitrofa a quella di appartenenza, onde evitare palesi conflitti d’interesse.