La patente D rappresenta una tappa molto importante per chi aspira a guidare mezzi di grandi dimensioni. Questa licenza permette di mettersi al voltante di autoveicoli destinati al trasporto di persone con un numero di posti superiore a nove (incluso quello del conducente) come autobus e filobus.
La patente D è quindi fondamentale per chi mira a guidare professionalmente in ambito del trasporto pubblico e privato. Con questo articolo abbiamo deciso di parlare in maniera approfondita dei costi, degli esami e della procedura completa per entrare in possesso di questa patente nel 2024.
La patente D si divide a sua volta in diverse tipologie a seconda delle caratteristiche dei veicoli che si possono guidare e di altri specifici requisiti.
La patente D “standard” permette di guidare autoveicoli che permettono di trasportare più di otto persone, oltre al conducente. A questi veicoli può essere agganciato un rimorchio con massa massima autorizzata non superiore ai 750 kg. L’età minima per il conseguimento è di 24 anni, che si riduce al 21 se il candidato possiede la Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) destinata al trasporto di persone.
Poi c’è la patente D1, che permette di guidare autoveicoli destinati al trasporto di non più di 16 persone + il conducente, con una lunghezza massima di 8 metri. Anche in questo caso è possibile trainare rimorchi con massa massima autorizzata fino a 750 kg. È necessario avere almeno 21 anni e la patente B per conseguire la D.
La patente DE permette di guidare complessi di veicoli composti da una motrice di categoria D e, grazie all’estensione E, un rimorchio con massa massima autorizzata superiore ai 750 kg. L’età minima per ottenerla è di 24 anni, che scende a 21 anni se si possiede anche la CQC persone. La D1E è una specializzazione della D1 e consente di guidare complessi di veicoli composti da una motrice di categoria D1 e da un rimorchio con massa massima autorizzata superiore a 750 kg. Anche questa potente può essere ottenuta dai 21 anni in seguito al conseguimento della D1.
Infine, la patente DK rientra nelle specializzazioni legate alla guida di determinati tipi di autobus o veicoli per il trasporto specifico, mantenendo dei requisiti simili a quelli della patente D e delle altre sue varianti.
L’ottenimento della patente D prevede un processo dettagliato che include sia un esame teorico che uno pratico. Quello teorico si svolge in forma digitalizzata presso gli Uffici Provinciali della Motorizzazione.
In questo caso, il candidato deve rispondere a un questionario elettronico su un computer con schermo touch. Durante la prova, il candidato viene monitorato tramite webcam e non è consentito utilizzare dispositivi elettronici o consultare materiali esterni.
L’esame teorico consiste in 30 domande a risposta vera o falsa e deve essere completato in 20 minuti. Per superare l’esame, il candidato può commettere massimo quattro errori. Una volta superato positivamente l’esame teorico, il candidato riceve il foglio rosa, che permette di fare pratica alla guida di un autobus. Questo documento è valido per 12 mesi, durante i quali il candidato deve sostenere e superare l’esame pratico. Quest’ultimo consente di valutare la capacità di guidare l’autobus in condizioni reali traffico e include manovre specifiche e la gestione di situazioni di guida quotidiana.
La durata e il rinnovo della patente D variano in base all’età del titolare. È valida per cinque anni e può essere rinnovata sottoponendosi a una visita medica, che può essere effettuata presso un’autoscuola o l’ASL.
Il costo varia generalmente tra i 100 e i 130 euro se fatto tramite autoscuola mentre può essere più economico presso l’ASL. Questo fino ai 60 anni di età. Dopo il compimento dei 60 anni, il rinnovo della patente D deve avvenire annualmente. Tale processo richiede una visita presso la Commissione Medica Locale per verificare l’idoneità psicofisica del conducente. È consigliabile prenotare questa visita poco prima del compimento dei 60 anni in modo da garantire la continuità della validità della patente.
Al compimento dei 68 anni, non è più possibile guidare autobus o altri veicoli che richiedono la patente D, ma può essere mantenuta per guidare veicoli di categoria inferiore o può essere declassata (per esempio alla categoria B), senza la necessità di passare dalla Commissione Medica se non si utilizzano le categorie superiori.
Per ottenere la patente D tramite autoscuola, il costo della patente D varia in base a diverse voci di spesa. Nello specifico, abbiamo i costi burocratici, con un costo complessivo di circa 150 euro. Questa somma include bollettini per circa 74,40 euro, certificati medici fra 30 e 50 euro e fototessere tra 5 e 10 euro. Il resto dei costi varia a seconda del luogo in cui si vuole conseguire la patente, se in autoscuola o da privatista.
Generalmente, l’iscrizione all’autoscuola costa intorno ai 200 euro e spesso include il corso di teoria. Se si opta per frequentare il corso di teoria in scuola guida, il costo medio si aggira intorno ai 500 euro.
Le ore di guida in autoscuola hanno un costo medio di circa 100 euro l’ora. Il numero di ore necessarie dipende dalla velocità di apprendimento e dall’adattamento alla guida di un autobus. Solitamente bastano tra quattro e cinque ore.
Per quanto riguarda l’esame pratico, ma questo ha un costo di circa 150 euro e include il servizio dell’istruttore e l’uso dell’autobus con i doppi comandi. Considerando tutti questi fattori, quindi, il costo totale per ottenere la patente D tramite autoscuola si aggira attorno ai 1200 euro.
È possibile conseguire la patente D anche da privatista tramite un percorso che implica una serie di costi che includono l’iscrizione alla Motorizzazione, le visite mediche, l’esame teorico e pratico e le varie esercitazioni obbligatorie.
Prima di tutto è necessario iscriversi alla Motorizzazione Civile, fornendo documenti come il modulo TT2112, un documento d’identità valido, il codice fiscale, due fototessera e il certificato medico.
Le spese burocratiche includono il pagamento di bollettini postali e le visite mediche, che complessivamente possono variare ma in genere si aggirano attorno ai 150 euro. L’esame teorico non comporta costi aggiuntivi oltre a quelli già sostenuti per l’iscrizione e può essere prenotato dal candidato scegliendo la data che preferisce.
Superato l’esame teorico, si ottiene il foglio rosa che permette di esercitarsi alla guida. Anche se si studia da privatista, bisogna completare un minimo di esercitazione di guida con un istruttore autorizzato. Queste sono generalmente sei ore divise tra guida in autostrada, strade urbane e visione notturna.
Tali esercitazioni hanno un costo simile sia per i privatisti che per chi frequenta l’autoscuola, ma il costo può variare a seconda della scuola guida scelta. L’esame pratico richiede il pagamento di un bollettino da 16 euro per l’iscrizione. In aggiunta, le ore di esercitazione con un accompagnatore certificato sono importanti per prepararsi all’esame.
La scelta di conseguire la patente D da privatista consente di risparmiare sui costi delle lezioni di teoria. Con una buona preparazione autonoma e attenzione ai dettagli biografici, il risparmio rispetto al percorso in autoscuola può essere molto importante, in generale fra 300 e 500 euro in meno.