Per una mobilità sostenibile, sicura ed efficace occorre essere al passo con i tempi e dedicarsi all’innovazione continua. Una strategia ben conosciuta da Michelin, che da anni ormai prova a ridurre al minimo le risorse utilizzate, con conseguente minore impatto sull’ambiente e sulla società. Una strategia che prevede quindi anche lo sviluppo di pneumatici altamente performanti e durevoli nel tempo, in grado di garantire la massima sicurezza a chi guida ma anche risparmio di carburante ed eccellente durata. Se Michelin è all’avanguardia tecnologia fin dall’invenzione del pneumatico radiale è per merito di tanta volontà ed investimenti in ricerca e sviluppo sempre più forti che nel 2017 raggiungono i 700 milioni di euro.
Michelin è sicuramente la marca di pneumatici più green del mondo, tanto che già nel 1992 ha lanciato il primo pneumatico verde introducendo la silice che oggi è una tecnologia utilizzata da tutti. Michelin è abituata a stupire, informare e formare. Dalle donne forse è più apprezzata per la “Guida Rossa” ma forse anche per i pneumatici che ti portano casa anche se sgonfi o bucati. Oggi Michelin apre un’altra strada verso il rispetto ambientale e la stessa salvaguardia della nostra amata Terra che si basa su una strategia denominata “4R” focalizzata sul ridurre, riusare, riciclare e rinnovare.
Non capita poi tutti i giorni di trovare il leader di mercato di un settore che invita i propri consumatori a non cambiare i propri prodotti fino al loro completo ciclo di vita! Sembra impossibile, ma Michelin ha invitato tutta la stampa automobilistica (e non solo) per lanciare un forte appello a non cambiare i propri pneumatici finchè non raggiungano gli 1,6 millimetri di battistrada, come previsto dalla stessa normativa europea. Dovrebbe essere normale, ma i competitor di Michelin invece vorrebbero ed invitano i propri clienti a cambiarli a 3 millimetri, o magari anche a 4…
Utilizzare i pneumatici più a lungo e in sicurezza, significa infatti diminuire le emissioni di CO2 . In Europa gli altri attori dell’industria del pneumatico suggeriscono di sostituire le gomme quando il loro battistrada raggiunge i 3 mm di spessore, a volte persino prima. Michelin però ha preso posizione riguardo a questa “cattiva abitudine” ed ha recentemente affermato che l’attuale limite legale di 1,6 risponde perfettamente alle esigenze della mobilità moderna. I motivi di tale presa di posizione sono numerosi e ben fondati, ricordando che per Michelin la sicurezza dei propri clienti resta la massima priorità:
• La regolamentazione ERTRO in vigore, risalente al 1989, prendeva in considerazione le prestazioni di quell’epoca. I progressi tecnologici hanno reso automobili e pneumatici nettamente più performanti di allora. Quindi il limite legale di 1,6 mm risponde oggi pienamente ai requisiti di sicurezza della mobilità moderna.
• Non vi sono statistiche in grado di stabilire la relazione tra un aumento degli incidenti e il fatto che lo spessore del battistrada sia inferiore a 3 mm.
• Le distanze di frenata dipendono da diversi elementi. Sistema di frenata, granulometria del suolo (livello di aderenza), condizioni meteorologiche (umidità e temperatura), pressione dei pneumatici, temperatura della gomma e altri.
• Un pneumatico premium con una scultura del battistrada a 1,6 mm può essere più performante di un pneumatico economico “budget”, nuovo o quasi nuovo.
• Fabbricare un pneumatico richiede l’utilizzo di numerosi materiali, ma anche energia. Più materia è utilizzata, maggiore è l’impatto ambientale.
• Sostituire prematuramente i pneumatici comporta un consumo supplementare, al quale si aggiunge la perdita di materia generata dalla sostituzione anticipata dei pneumatici.
• Anche il riciclo consuma energia. Più materia si deve riciclare, meno efficaci si è in termini di sostenibilità.
Stando a uno studio pubblicato da Ernst e Young, se in Europa si cambiassero i pneumatici a 3 millimetri anziché a 1,6 mm, tra le conseguenze avremmo: l’utilizzo di 128 milioni di pneumatici in più l’anno, con conseguente aumento di 9 milioni di tonnellate in più di emissioni di anidride carbonica l’anno; un aumento della spesa per i consumatori pari a 6,9 miliardi di euro; una richiesta energetica di 290 milioni di tonnellate di petrolio greggio.
Numeri che sembrano parlare molto chiaro e che fanno riflettere sull’impatto che gli pneumatici possono avere sul nostro ambiente e sulla società. L’augurio è che l’innovazione permetta non solo a Michelin ma anche a tutti i costruttori e operatori del settore di offrire prodotti sempre più sicuri, ecologici e comunque prestazionali.
Per fortuna pare che altri costruttori premium abbiano iniziato a prendere in considerazione l’invito di Michelin a consumare fino in fondo i propri pneumatici ed è evidente che la marca francese non è impazzita, ma con questo invito/provocazione sta dicendo che i suoi pneumatici sono perfetti fino a 1,6 mm di battistrada, come dimostrato dai loro test interni che dimostrano persino che i loro 1,6 mm sono pari a diversi 3 millimetri di altri competitor premium per evitare di parlare dei prodotti che giungono da Cina ed India che costeranno ben meno di un Michelin o altro brand premium ma assicurano prestazioni davvero basiche e soprattutto nella durata vanno a picco…
Un bravo quindi a Michelin e speriamo che questo appello al risparmio giunga non solo da un costruttore ma dall’intera associazione di categoria.