I motociclisti che scelgono di tenere la propria moto in condizioni completamente originali sono veramente pochi: anche il più fedele al marchio, prima o poi, cede alla tentazione di personalizzare la propria due ruote, magari sostituendo piccoli componenti che la rendano più bella e attraente.
Uno tra questi è sicuramente il portatarga: tanti modelli escono di fabbrica con delle soluzioni visivamente poco raffinate che non fanno altro che invitare il proprio padrone a cercare qualcosa di “differente”. Stiamo parlando di prodotti aftermarket che sono sicuramente più appaganti e funzionali rispetto a quelli originali… ma cosa bisogna sapere per fare in modo che la propria compagna di viaggio sia ancora conforme al Codice della Strada?
Le regole del CdS che definiscono l’installazione della targa e le modalità di posizionamento della stessa sono gli art. 258 e 259: innanzitutto moto e scooter devono mostrare la targa “sulla parte posteriore del veicolo, con un portatarga di superficie piana e di ampiezza idonea a contenere la targa cui è destinato”. Le dimensioni sono di 140×120 mm per moto e scooter di cilindrata 50cc, che passano ai canonici 177×177 mm destinati a tutti i motoveicoli di cilindrata superiore.
La targa, inoltre, deve rispettare delle norme per la sua installazione nel relativo portatarga:
Il portatarga deve anche essere conforme anche ad alcune disposizioni aggiuntive:
Dopo aver visto quali sono i requisiti per l’installazione di un portatarga aftermarket, che in ogni caso non altera le caratteristiche costruttive e funzionali del veicolo e quindi, secondo l’art. 259 del Codice della Strada, può essere sostituito, andiamo ad elencare tutte le sanzioni per chi… tenta di fare il furbo.
Chiunque circoli con un ciclomotore 50cc sprovvisto di targa è soggetto alla sanzione amministrativa che parte da 70 fino a 285 Euro, mentre se sul proprio scooter è installata una targa non propria il conto è ben più salato: da 1.685 a 6.741 Euro! Se invece i dati che la targa riporta non sono chiaramente visibili, la multa parte da 78 fino a 311 Euro.
Per tutte le altre cilindrate, le sanzioni sono le seguenti:
Le violazioni riportate nei punti 2 e 3, inoltre, prevedono anche il ritiro della targa e il fermo amministrativo del veicolo pari a tre mesi, che se reiterato nel tempo si trasforma nella definitiva confisca. Se poi si arriva alla falsificazione, alla manomissione o all’alterazione, anche parziale, della targa, le conseguenze saranno sanzionate dal Codice Penale.