Oltre alla ricarica con la presa domestica, quella tramite wallbox e quella che avviene attraverso il collegamento alle colonnine pubbliche, al giorno d’oggi il ripristino del livello di carica delle batterie di un’auto 100% elettrica può avvenire utilizzando anche l’innovativa tecnologia della “ricarica bidirezionale“, che sempre più spesso nel mondo automotive la si può anche conoscere con gli acronimi di “Vehicle to Grid” (V2G) e “Vehicle to Home” (V2H).
Come si capisce dal nome, la ricarica bidirezionale è una tipologia di ricarica nella quale l’energia scorre in due direzioni: se nei più comuni caricabatterie unidirezionali l’elettricità passa dalla rete elettrica al veicolo elettrico, con un caricabatterie bidirezionale l’elettricità può fluire in entrambe le direzioni, dalla rete al veicolo o dal veicolo alla rete. Questa soluzione permette la reimmissione in rete dell’energia già acquistata con cui è stato ricaricato il veicolo o quella prodotta dai pannelli solari presenti sul tetto di un’abitazione, facendo della batteria dell’auto un vero e proprio “accumulatore” o “powerbank” su quattro ruote.
Attualmente l’offerta della ricarica bidirezionale è proposta in Italia dall’azienda leader Wallbox con i caricatori specifici Quasar e Quasar 2, che rappresentano a tutti gli effetti le soluzioni più leggere e compatte sul mercato ma anche i primi caricatori domestici di tipo bidirezionale. I vantaggi? Innanzitutto economici, perchè restituendo energia alla rete domestica si può ricaricare il proprio veicolo sfruttando le tariffe delle fasce orarie più economiche ed è possibile inoltre rivendere l’energia negli orari di maggiore domanda energetica, ottenendo un prezzo ancora migliore.
Esistono poi anche vantaggi ambientali, che fanno leva sulla capacità di una vettura elettrica di diventare un accumulatore di energia in abbinamento alle fonti di energia rinnovabili per risultare ancora meno impattanti sull’ecologia dell’ambiente circostante, e vantaggi sociali, perchè utilizzare veicoli elettrici come fonte di energia domestica può diventare conveniente per tutto il quartiere in cui si vive. Se diversi proprietari di veicoli elettrici scegliessero di utilizzare i caricabatterie bidirezionali e sfruttare l’energia immagazzinata nell’auto per alimentare le loro abitazioni, si potrebbero evitare o gestire meglio le sovratensioni locali nelle ore di punta.
La differenza tra la ricarica bidirezionale e quella più tradizionale per i veicoli elettrici è rappresentata dal fatto che il flusso di energia viaggia in due direzioni: entrambe sono “ricariche intelligenti“, la cui durata e velocità sono controllate da un dispositivo “intelligente” – grazie alla connessione dati tra il veicolo elettrico e il caricabatterie – invece che attraverso un interruttore manuale. Nonostante la presenza di linee guida già definite da parte del Ministro dello Sviluppo Economico in collaborazione con l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) sull’impiego di questa tecnologia, oggi in Italia esiste solamente la sua sperimentazione che provvederà in futuro a rendere più capillare la diffusione di colonnine di ricarica dotate di tecnologia V2G e l’aggiornamento del sistema elettrico.