Ieri avevamo pubblicato la notizia sui probabili nuovi obblighi relativi all’abbigliamento tecnico per i centauri. Stamattina invece gli amanti delle due ruote hanno tirato un sospiro di sollievo: l’emendamento tanto temuto è stato ritirato.
Scooteristi quindi senza obbligo di casco integrale e guanti per girare in città, motociclisti liberi dalla tuta per salire sulle loro supersportive e sembra anche accantonato il previsto obbligo di indossare il paraschiena.
Si chiude l’accesa polemica che aveva fatto molto discutere il mondo dei motociclisti che non è affatto contrario alle protezioni passive, tutt’altro. Sono sempre di più quelli che indossano una giacca tecnica con le regolari protezioni per spalle e gomiti, guanti e anche paraschiena. Anche il loro grado di informazione e consapevolezza sta crescendo negli ultimi anni, segno che sanno bene cosa significa usare un mezzo a due ruote per muoversi in città o per viaggiare.
Il problema era di tipo pratico e riguardava la scomodità obbligata di dover indossare indumenti alla fine poco pratici per girare in città o per andare anche a lavoro. Infatti come avrebbe fatto un possessore di una superspotiva, obbligato a indossare una tuta per andare a lavoro? Le aziende di abbigliamento non sono ancora arrivate alla praticità di James Bond che si sveste della tuta da sub già pronto con l’abito da sera.
Inoltre, il provvedimento si dimostrava superficiale perché mancava di menzionare le calzature e legittimava il paradosso per i bikers di girare in tuta ma con delle ciabatte ai piedi.
La querelle dimostra ancora una volta che il problema non riguarda la mancanza di volontà dei motociclisti di proteggersi, si capisce invece che si deve proseguire nell’opera di sensibilizzazione in tema di sicurezza passiva, diffondendo tra gli utilizzatori delle due ruote la giusta consapevolezza del pericolo in caso di incidente senza l’adeguata protezione, anche in sella a uno scooter o guidando a velocità ridotta.