Segnaletica scivolosa per colpa dello smog

E’ esperienza piuttosto diffusa che le nostre città sono ricche di insidie per chi gira in moto o in scooter. Non parliamo (stavolta) di guidatori distratti, ciclisti imprudenti, pedoni che sfidano le leggi della fisica stimando spazi di arresto di qualche decina di centimetri… parliamo invece della segnaletica orizzontale (strisce pedonali su tutto) che, soprattutto quando sono bagnate, offrono lo stesso grip di un piano di marmo unto di olio. Basta fare una veloce ricerca on line e si scopre che l’argomento è affrontato da anni nei forum, ma a riportare in primo piano il problema è stata una lettera che il Coordinamento Italiano Motociclisti e il Comitato MotoCivismo hanno inviato al comune di Milano chiedendo spiegazioni e, se possibile, di correre ai ripari. E il comune di Milano ha risposto… ecco alcuni passaggi chiave che ci permettiamo di commentare brevemente:

Le disposizioni adottate dall’Ufficio Tecnico del Comune di Milano, Servizio Segnaletica, nella predisposizione dei Capitolati di Appalto e nella realizzazione delle opere di segnaletica orizzontale, sono coerenti con le direttive ed il manuale ANAS per quanto concerne la scivolosità dei materiali, pertanto in sintonia con le direttive in materia di segnaletica stradale.
A dir la verità il problema non è che la segnaletica non è a norma, ma che probabilmente la norma è studiata per le vetture, che di ruote tendenzialmente ne hanno quattro e quindi meno problemi di stabilità… ma proseguiamo.

Tuttavia, a seguito della normale usura della pavimentazione delle carreggiate, sottoposta al traffico veicolare intenso, è plausibile che l’aderenza dei materiali che compongono le superfici più esposte, possa subire variazioni nel tempo (…) Anche il fattore inquinamento e smog potrebbe essere una causa non trascurabile sull’influenza dell’elemento naturale sulla pavimentazione, con conseguenza anche sulla segnaletica orizzontale, l’accumulo di micro inquinanti al suolo in lunghi periodi di siccità, può dar luogo ad una micro pellicola scivolosa, risentita maggiormente dai veicoli con minor aderenza in curva come ciclomotori e biciclette, i cosiddetti “utenze deboli”.

Quindi, in sintesi, i materiali usati sono a norma quindi al massimo è colpa della norma; oppure è l’inesorabile fuggire del tempo che rende scivolose le strisce (per esperienza personale è esattamente il contrario: dove la vernice sta scomparendo si può star tranquilli, dove è nuova no) ma soprattutto, udite udite, è colpa dello smog! Ora, a beneficio di quanti non girano per Milano in moto, diciamo che i primi minuti di pioggia in effetti rendono il manto stradale quanto mai infido, ma se provate a fermarvi su una striscia spartitraffico o pedonale in queste condizioni potete restare in piedi solo grazie all’intervento diretto del vostro angelo custode. Forse non sarebbe il caso di misurare l’aderenza di questi manufatti proprio in queste condizioni? Le nuove strisce sono di fatto degli enormi adesivi di plastica, non occorre l’anas per capire che un velo d’acqua (magari emulsionata di olio) è più che sufficiente per far cadere anche il più consumato motociclista (che infatti, nel dubbio, non fa altro che evitare le strisce… se possibile!)
E infatti come proseguono dal Comune? Così: “Tale condizione, non prevedibile, di non facile e immediata soluzione, comporta un abbassamento del grado di aderenza delle superfici che può essere affrontato solamente con una maggiore attenzione nella guida e una riduzione della velocità del mezzo, come si suggerisce in analoghe situazioni sopramenzionate.
Quindi se cadete la colpa non è delle strisce ma della vostra scarsa prudenza ed eccessiva velocità. Non male…
Per concludere però, un barlume di speranza c’è: “Pertanto, il Settore Tecnico già effettua opere di manutenzioni periodiche della segnaletica stradale, vi è la possibilità una volta segnalata esattamente la località , effettuare le necessarie prove di laboratorio per individuare il grado di aderenza della superficie.
Insomma, non è vero che si scivola, però controlliamo… vediamo il positivo, è già qualcosa!

A parte i nostri commenti semiseri ci permettiamo di dire un paio di cose (serie): esistono materiali che permettono di unire visibilità e grip, chi ha girato un po’ le città europee (ma anche italiane) le ha viste e lo sa; giocare allo scaricabarile su un tema che riguarda la sicurezza di pare quanto meno discutibile, forse una risposta più pragmatica del tipo: “a noi non risulta, ma controlliamo subito” sarebbe stata più apprezzata; non ultimo, solo una viabilità in grado di garantire la sicurezza delle “utenze deboli” è davvero sicura per tutti.

 

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