Se con la saga di Fast & Furious è stato amore a prima vista e state pensando di modificare la vostra auto sportiva come la Skyline di Paul Walker, sappiate che in Italia il tuning delle quattro ruote non è così libero come nel resto del mondo. Il Codice della Strada, infatti, ammette delle alterazioni selettive solo su alcune parti di un veicolo, come le gomme, l’assetto oppure l’impianto di illuminazione.
Entrando nello specifico, gli interventi più frequenti richiesti dagli appassionati sono proprio la modifica di pneumatici e cerchi: in linea di massima si dovrebbe sempre rispettare le misure riportate sulla carta di circolazione, ma se per un set specifico è presente l’omologazione della Casa madre (per esempio quella NAD) allora si può procedere ugualmente – riportando in ogni caso la modifica sul libretto previa visita e prova in Motorizzazione.
Un’altra modifica molto gettonata è quella dell’assetto sportivo: questo comprende la sostituzione di molle e ammortizzatori ma anche la riduzione dell’altezza da terra (al massimo di 15mm) attraverso l’utilizzo dei kit ufficiali prodotti dalla Casa madre di un dato veicolo. Per quanto riguarda la barra duomi, che collega i rispettivi attacchi delle sospensioni al fine di migliorare la tenuta di strada, la sua alterazione con un prodotto aftermarket può avvenire anche senza omologazione, purchè sia smontabile con facilità.
Passando a motore e scarico, il Codice della Strada invece parla molto chiaro: nessuna modifica prestazionale è ammessa, tranne la sostituzione del terminale con un modello di terze parti provvisto di placca di identificazione e certificato di omologazione rilasciato dal produttore. Ovviamente il propulsore può essere dotato successivamente di alimentazione a GPL o metano, ma in questo caso è necessario il collaudo dell’impianto presso la Motorizzazione.
Dal punto di vista estetico, il tuning in Italia è infine ammesso solo su alcune parti di una vettura: i kit sportivi presenti sul mercato permettono l’installazione delle minigonne e dello spoiler posteriore, così come la sostituzione del paraurti anteriore ma solo con una componente alternativa presente nel listino della Casa produttrice. La regola da rispettare è che non venga variata l’altezza da terra nè si apportino modifiche alla sagoma del veicolo, altrimenti bisogna passare obbligatoriamente per l’omologazione di ogni singola parte. Per l’impianto di illuminazione, infine, è sempre necessario rivolgersi a un’officina specializzata che effettuerà la modifica con tanto di omologazione finale, a differenza dell’oscuramento dei vetri che è sempre ammesso con le apposite pellicole sui finestrini posteriori e sul lunotto centrale.