Ancora una volta (quest’anno era già stata ritoccata tre volte), è stata infatti aumentata – e questa volta davvero in modo pesante – l’accisa sui carburanti con aumenti che vanno dal 13,2% della benzina al 23,3% del gasolio, passando per il 13,8% del metano e il 17,6% del GPL, peraltro considerati carburanti ecologici.
Questo ennesimo aggravio fiscale, che si aggiunge ai recenti aumenti dell’IVA, dell’IPT, dell’imposta sulla RCAuto, ecc., peserà notevolmente sui costi di gestione degli autoveicoli, che sono certamente tra i più elevati in Europa. Ne risentirà ovviamente il mercato delle autovetture, che nel triennio 2009/2011 ha già fatto registrare un decremento di oltre il 20%, con una penalità per l’Erario di oltre 2 miliardi per il mancato introito dell’IVA nel solo 2011.
A questa misura bisogna poi aggiungere il giro di vite sul “superbollo”, che è stato raddoppiato (da €10 a €20 per kW superiore) ed esteso anche alle vetture di potenza compresa tra i 186 e i 225 kW.
“La nuova addizionale – sottolinea Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’UNRAE – porterà nelle casse dello Stato molto meno dei 168 milioni di euro annui stimati dai tecnici ministeriali. Essa, infatti, oltre ad avere effetti davvero gravi sui bilanci degli operatori di questo settore (soprattutto a causa del deprezzamento che ne deriverà sull’usato), determinerà una netta riduzione delle vendite di questa tipologia di vetture, con significativa perdita di IVA, IPT e bollo (in media, complessivamente più di € 15.000 per vettura )”.
“Considerato il ruolo trainante per l’economia, che da sempre viene annesso al settore automotive – commenta Gianni Filipponi – l’UNRAE auspica che nell’iter di conversione della manovra possano essere apportate le necessarie modifiche che attenuino gli effetti negativi sia dell’aumento delle accise che del nuovo superbollo”.
“L’UNRAE – conclude il Direttore Generale – ha già chiesto con urgenza al Governo un incontro in cui poter analizzare iniziative a favore della mobilità sostenibile e della sicurezza della circolazione, che possano dare un significativo impulso ad un mercato che sta esprimendo molto di meno del suo potenziale, e che è, invece, fondamentale per l’economia del Paese”