All’uscita dal Kirghizistan, dopo un’attesa snervante di 3 ore, finalmente la C4 Cactus con il suo equipaggio ottiene il permesso di percorrere il lunghissimo tratto di terra tra i due confini e dopo aver percorso la strada quasi con il fiato sospeso, improvvisa ed immensa la frontiera Cinese appare all’orizzonte.
Il paesaggio è desertico, la luce piatta, il sole filtrato da una nebbia leggera di polvere sospesa che rende tutto velato di un bianco latteo.
La quantità di polizia è impressionante, un addetto per ogni controllo: chi si occupa dei passeggeri, chi della carta di collaudo, chi del numero di telaio, chi di ispezionare il veicolo (che viene pesato, controllato su ponte ed addirittura passato in un gigantesco scanner ai raggi X). Dopo lunghi e meticolosi controlli, finalmente liberi in terra cinese!
A bordo della C4 Cactus sale un nuovo passeggero: Alan, la guida locale che è stata da subito fondamentale nell’intricata burocrazia cinese. E’ difatti proibito circolare per il paese con un veicolo senza essere “accompagnati”. Ora la macchina ha un permesso temporaneo di circolazione. Ed ha anche un nuovo equipaggio: la prima parte di viaggio è finita e simbolicamente al lago di Karakul viene ceduto il testimone di guida a Max e Chiara che diventano i nuovi viaggiatori a bordo della Cactus per i 5.000 chilometri finali dell’avventura gialla!
AVVENTURA GIALLA, una Citroën C4 Cactus da Milano a Pechino sulle tracce della Via della Seta.