È stato proclamato per mercoledì 17 luglio 2019 lo sciopero generale dei benzinai, come confermato dalla Giunta nazionale di Faib. L’iniziativa è stata voluta in segno di protesta dopo l’imminente entrata in vigore della comunicazione telematica dei corrispettivi che desta forti preoccupazioni nella categoria.
Benzinai in agitazione il prossimo 17 luglio. Ma quali sono i motivi della protesta? A provare a spiegare la situazione è un comunicato della stessa Faib-Confesercenti: “La grande maggioranza dei nostri operatori carburanti, da quelli più piccoli ai più grandi, sarà costretta, in pieno agosto, ad attuare una norma assurda che non considera che il fatturato dei gestori carburanti è viziato e determinato dal peso preponderante delle accise. Contro questo assurdo fiscale il Governo chiarisca, una volta per tutte, che il volume d’affari dei gestori carburanti deve essere sempre inteso al netto del costo di fornitura, così come il legislatore ha previsto per il settore quasi 50 anni fa per l’accesso alla contabilità semplificata e stralci i carburanti dall’obbligo della trasmissione telematica dei corrispettivi“.
“Il tutto va a coincidere con la chiusura della fase transitoria dell’introduzione della fattura elettronica con il rischio elevato di sanzioni pesanti per gli errori formali in un montante di circa 22 milioni di fatture già emesse – prosegue – Senza considerare i provvedimenti in itinere finalizzati ad un ulteriore processo di informatizzazione della presa in carico dei carburanti con altri oneri connessi all’introduzione del Das elettronico. Inoltre, i nuovi indici di affidabilità fiscale – ISA – non garantiscono parametri di fedeltà fiscale coerenti con l’andamento delle gestioni. Siamo di fronte ad un ingorgo fiscale che si manifesterà nelle prossime settimane. I gestori carburanti non possono continuare ad essere il capro espiatorio della filiera, per un prodotto completamente tracciato, gravando i benzinai di oneri superflui con aggravi burocratici per adempimenti già assolti. Se si vuole colpire davvero l’illegalità si cominci a bonificare il settore dalla piaga dell’abusivismo contrattuale“.