Sulle spalle degli automobilisti è arrivata la stangata del rincaro dei carburanti. In gennaio, secondo i dati diffusi dal Ministero dello Sviluppo Economico, i consumi di benzina e gasolio auto sono aumentati dello 0,4%, ma la spesa alla pompa degli automobilisti è aumentata del 12,7% passando dai 3,629 miliardi del gennaio 2016 ai 4,091 miliardi. L’incremento è di quasi mezzo miliardo (per l’esattezza 462 milioni) ed è dovuto ad un aumento del prezzo medio ponderato che tra gennaio 2017 e gennaio 2016 è stato del 9,19% per la benzina e di ben il 13,66% per il gasolio.
La forte crescita dei prezzi dei carburanti ha avuto un impatto sulla dinamica complessiva dei prezzi al consumo che in gennaio hanno fatto registrare un incremento dell’1% sullo stesso mese del 2016. Questa crescita allontana lo spettro della deflazione dallo scenario economico italiano, e può essere considerata tutto sommato positiva per la nostra congiuntura economica, ma ciò non toglie che a pagare siano gli automobilisti e in genere gli utenti di trasporti su gomma.
Dalle elaborazioni del Centro Studi Promotor emerge che dell’aumento dei prezzi dei carburanti beneficia anche l’Erario, in quanto, aumenta il gettito Iva sugli acquisti alla pompa per l’aumento dell’imponibile. In gennaio, il gettito complessivo delle accise e dell’Iva sugli acquisti alla pompa è infatti passato da 2,489 miliardi del 2016 a 2,578 del 2017 con un incremento del 3,6%. Decisamente più consistente nel consuntivo di gennaio, è la parte della spesa che va alla componente industriale, cioè, alla produzione e alla distribuzione dei carburanti. Il valore di questa componente, sempre secondo il Centro Studi Promotor è infatti salito da 1,140 miliardi di gennaio 2016 a 1,513 miliardi del gennaio scorso con un incremento del 32,8%.