Michael Schumacher: 10 anni di lotta per la vita avvolta nella riservatezza

Nella giornata di ieri sono passati ormai dieci anni dal tragico 29 dicembre 2013, il giorno in cui la vita di Michael Schumacher ha subito una svolta drammatica a causa di una caduta sugli sci. L’ex campione di Formula 1, sette volte iridato, oggi affronta un lungo percorso di riabilitazione, caratterizzato da un riserbo strettissimo sulla sua salute e da affetto costante da parte della sua famiglia e di amici.

Il mito di Michael Schumacher è ancor intatto

L’incidente avvenne mentre Schumacher stava sciando a Meribel con suo figlio Mick e amici. Alle 11.07, in un incrocio tra due piste, l’appuntamento con il destino: una caduta che gli causò gravi lesioni cerebrali. I soccorsi furono immediati, e Schumacher fu trasportato all’ospedale di Grenoble, dove subì due interventi chirurgici per ridurre la pressione endocranica. L’ex campione fu poi posto in coma artificiale per quattro settimane. Il percorso di riabilitazione è iniziato con il trasferimento in un centro specializzato in Svizzera nel giugno del 2014. Nel settembre dello stesso anno, c’è stata una piccola speranza quando Schumacher è stato trasferito nella sua villa a Gland, Svizzera, attrezzata come un ospedale. Accanto a lui, la moglie Corinna, i figli Mick e Gina Maria, e un team medico dedicato. Il riserbo sulla sua salute è stato rigoroso, alimentando dubbi e speculazioni. Le informazioni sulle condizioni reali di Schumacher sono limitate, ma il suo staff medico continua a fornire assistenza quotidiana, comprese cure fisioterapiche per mantenere stabile la situazione muscolare. Nel corso degli anni, la famiglia Schumacher ha dovuto prendere decisioni difficili per gestire le spese mediche. Nel 2014, è stata messa in vendita l’aereo privato di Michael, seguita dalla vendita di una villa in Norvegia nel 2015. Queste decisioni sono apparse come segnali dell’irreversibilità delle condizioni del pilota.

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Nel 2023, uno scandalo ha coinvolto una rivista tedesca che ha pubblicato una finta intervista ad Schumacher realizzata con l’Intelligenza Artificiale. La famiglia ha risposto con una causa contro la testata e il licenziamento della caporedattrice responsabile del servizio. Nello stesso anno, l’inchiesta condotta nel dicembre 2023 da Jens Gideon ha fornito nuovi dettagli sull’incidente sugli sci, evidenziando errori e circostanze che hanno contribuito alla gravità dell’accaduto. Nel frattempo, il presidente della Fia, Jean Todt, ha condiviso che Schumacher è diverso rispetto al passato, ma è magnificamente supportato dalla famiglia. L’intervista di Ralf Schumacher, fratello di Michael, alla Bild (che ha anche rivelato alcune terapie alle quali viene sottoposto il sette volte campione del mondo tra cui alcuni giri in pista a bordo di una Mercedes-Amg), a pochi giorni dal decennale dell’incidente, ha sottolineato come l’incidente abbia cambiato drasticamente la vita della loro famiglia. Michael Schumacher rimane un’icona dello sport automobilistico, e il suo coraggio nella lotta contro le avversità continua a ispirare ammirazione in tutto il mondo.

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