È oramai una vicenda nota a molti quella che vede protagonista il Gilera Runner, lo scooter del Gruppo Piaggio che nella sua prima serie prodotta dal 1998 al 2005 è stato più volte oggetto di controversie tra il Marchio ed Altroconsumo, un ente per la salvaguardia del consumatore.
Il primo episodio di questa disputa ha avuto inizio quando uno scooterista, in una collisione frontale, ha subito delle ustioni corporali: il Gilera Runner prima serie infatti ha il serbatoio frontale, dietro lo scudo, e le forcelle nell’impatto lo hanno bucato facendo uscire il carburante che si è subito infiammato. Dieci anni dopo questo primo incidente, altri due scooteristi hanno avuto una sorte simile.
Da questo episodio in poi, Altroconsumo ha iniziato una vera battaglia contro la casa di Pontedera, portando il caso al Tribunale di Pisa. Dopo il primo giudizio lo scooter incriminato è stato sottoposto ad alcuni crash test richiesti dal Ministero dei Trasporti, che però ha dichiarato il Gilera Runner un prodotto sicuro ed ha escluso la necessità di un richiamo.
Passano altri cinque anni, ed il 17 marzo scorso lo stesso Tribunale di Pisa ha condannato il Gruppo Piaggio a ritirare i 40.000 scooter ancora in circolazione o fornire un adeguato risarcimento ai propri clienti.
Altroconsumo ha quindi inviato una lettera aperta in cui chiede alla casa di provvedere tempestivamente al ritiro, con tempi d’azione che non superino la settimana, mentre Piaggio ha risposto che provvederà seguendo le direttive del tribunale nonostante il provvedimento del tribunale sia soltanto di ordine cautelare e che, in attesa del verdetto finale, il giudizio è ancora quello del 2013 che considera lo scooter sicuro a tutti gli effetti.
Una battaglia che non è ancora giunta al termine quindi, con proprietari che cominceranno a farsi sentire ed Altroconsumo che non intende cedere il passo. Anche la casa produttrice però si sente tutelata, asserendo nella propria risposta che anche il Gilera Runner è stato sottoposto a numerosi controlli europei sulla sicurezza. Oltretutto, molti amanti e possessori del Gilera Runner si sentono in pericolo pensando al loro mezzo che, per controversie legali che non li riguardano, potrebbero perdere l’amato scooter e doverlo sostituire.
Riportiamo, di seguito, le dichiarazioni di entrambe le parti:
Piaggio:
Altroconsumo:
“Ora Piaggio deve compensare il gravissimo disservizio causato ai consumatori, che hanno corso il rischio di vedere compromessa la propria incolumità in tutti questi anni di utilizzo. Altroconsumo esige dal produttore l’avvio immediato della campagna – gli utenti devono essere informati il prima possibile, non devono essere lasciati a piedi, devono essere risarciti. Piaggio annunci ora cosa intende fare per compensare i consumatori”
I prodotti disponibili sul mercato devono rispettare i requisiti di sicurezza. Il Codice del Consumo garantisce l’obbligo del richiamo da parte del produttore, quando la pericolosità sia stata evidenziata, come nel caso del Gilera Runner.
Per gli utenti che volessero saperne di più è a disposizione il numero 02.6961560.
Piaggio ora dovrà:
a) inviare a tutti i proprietari dei Gilera Runner una raccomandata A/R con la quale li informa in modo esplicito e inequivoco della pericolosità per la salute degli utilizzatori e li invita a ricondurre il motoveicolo presso Piaggio o sue concessionarie;
b) pubblicare per due volte consecutive sui quotidiani La Stampa, Il Corriere della Sera, Repubblica e sulle riviste Due Ruote e Motociclismo l’annuncio dell’avvio della campagna di ritiro dello scooter.
Altroconsumo mette in fila le richieste a salvaguardia degli interessi dei consumatori:
1) L’ordinanza prevede una penale di Euro 1.032 al giorno a carico di Piaggio in caso di mancato adempimento entro il 31.03.2013 delle misure decise. Ora deve adempiere senza indugio. La penale, prevista dall’art.140 comma 7, andrà allo Stato che la riassegnerà al Fondo MISE, lo stesso delle multe anti-trust.
2) Il ministero dei Trasposti dia notizia del ritiro sull’albo dei richiami presente sul suo sito.
3) Il ministero dello Sviluppo economico, quello dei trasporti e la Commissione europea inseriscano la notifica nel sistema Rapex.