Aprilia Dorsoduro 1200. E’ sempre più vicino alla strada il motore 1200 della casa di Noale; un propulsore – nato dall’esperienza con il fratello minore di 750 cc con cui condivide struttura e soluzioni tecniche ma rispetto al quale guadagna quasi mezzo litro. Già esposto durante la scorsa edizione dell’Eicma, il motore 1200 dovrebbe essere montato sia sulla Shiver che sulla Dorsoduro, che già ospitano il più contenuto 750. Una prima applicazione l’abbiamo vista sulla concept FV2 – esposta a Milano – che montava appunto il bicilindrico V90 di 1200cc. Dorsoduro 1200 Un segmento che sta assumendo sempre maggiore importanza è quello delle maxi motard: “fun bike” che hanno come unica velleità quella di permettere una guida divertente nei percorsi misti fra curve e sali-scendi. Insomma, una sorella maggiore della Dorsoduro – a breve nei concessionari – che andrà a fare concorrenza – seppur con un po’ di ritardo – a prodotti ben riusciti come Ducati Hypermotard, BMW HP2 Megamoto, KTM Supermoto… Con questo prodotto, Aprilia calcherà le strade con la più potente motard mai realizzata! Fra l’altro, Aprilia può contare sull’esperienza fatta con la SXV, una delle moto di punta del mondiale supermotard. Su “Solo Moto 30” troviamo una scheda tecnica comparativa fra il 750 e il 1200cc sfuggita probabilmente sfuggita dalle mani di Aprilia. Rispetto al tre quarti di litro, cresce di 398.6cc, 40 cavalli e soli 5 kg!
Potenza tecnologica Sia Dorsoduro che Shiver – nelle quattro cilindrate – saranno dotate del ride by wire, un acceleratore elettronico che sostituisce il cavo standard. Questo sistema è il primo ride by wire completo mai adottato su una moto: alla rotazione della manopola corrisponde un’azione su un potenziometro che traduce in segnale elettrico il movimento impresso dal pilota. Il sistema controlla i giri del motore e la posizione della farfalla integrando con i dati di depressione interna e la temperatura esterna e calcola il volume d’aria regolando di conseguenza la farfalla in modo ottimale. Significa né benzina in più né benzina in meno. Le potenzialità future sono molteplici: ad esempio per la gestione del controllo di trazione che oggi controlla il fueling e l’accensione mentre potrebbe agire direttamente sulla farfalla. Oppure realizzare un cruise control via software. La forza di proporre due prodotti progettati con cura e tecnologicamente avanzati – caratteristiche che abbiamo potuto toccare con mano e provare su strada – e grazie all’applicazione di due cilindrate darà ad Aprilia importanti chances sul mercato. Il marchio italiano, insomma, cresce, si diversifica e contribuisce ad ampliare il panorama delle europee che già da qualche anno stanno contrastando lo strapotere che le Case giapponesi hanno vissuto negli ultimi anni.