Aprilia Scarabeo 125 e 200ie – Test Ride. In Aprilia non si nascondono: forti degli oltre 750.000 Scarabeo venduti in oltre quindici anni e consapevoli di aver realizzato un ottimo prodotto dichiarano aperte le “ostilità” contro l’Honda SH, leader indiscusso di mercato. Le frecce nell’arco Aprilia sono parecchie: marchio Scarabeo che ora è una vera e propria famiglia che va dal 50 al 500 cc.; linea e qualità costruttiva da riferimento; tecnologia e prestazioni al top; ergonomia e doti dinamiche adeguate a ciascun modello. I nuovi Scarabeo 125 e 200 li presentiamo insieme perché sono assolutamente identici in tutto, fatta eccezione ovviamente per la cilindrata. Nelle foto dinamiche il modello nero è il 125, quello grigio il 200. Linea estremamente compatta, caratterizzato da tutte quelle caratteristiche che rendono un piacere girare in città (e non solo): vano sottosella con presa accendisigari sempre in tensione in grado di ospitare un casco jet (purché non abbia troppe sporgenze o griglie di areazione esterne!); pedana piatta e gancio davanti alla sella per borse e sacchetti; portapacchi in alluminio; splendido cruscotto con varie informazioni tra cui la temperatura esterna e l’ice warning oltre alla possibilità di personalizzare lo scooter attingendo alla lista degli optional. Non c’è il cavalletto laterale (disponibile a pagamento), ma quello centrale è studiato veramente bene, così che chiunque può parcheggiare lo scooter in tutta sicurezza. Nuova è anche la griglia anteriore, che personalmente riteniamo adeguata sulla livrea nera, molto meno su quelle chiare. Più largo dello Scarabeo 50 di soli due centimetri e più lungo di poco più di dieci, il 125/200 nasconde nel motore il proprio punto di forza principale. Raffreddato a liquido, con distribuzione a quattro valvole e doppio albero a camme in testa, alimentazione elettronica e, per la prima volta su uno scooter, la possibilità per l’utente di selezionare due diverse mappature: sport ed eco, dove la seconda consente un risparmio medio del 7% di carburante. Il selettore è posto sul manubrio, vicino alla manopola destra, dove di solito è posizionato il comando che spegne il motore. In compenso lo scooter è dotato di un sensore di ribaltamento che, in caso di caduta, interrompe automaticamente l’alimentazione e spegne il motore, per poi renderla disponibile nel momento in cui il mezzo torna verticale. Nella modalità sport il 125 eroga 11 kW (14,9 cv, al limite dell’omologazione per la patente b) a 10.000 giri mentre il 200 arriva a 14,3 kW (19,5 cv) a 8.000 giri. Entrambe le versioni saranno disponibili presso i concessionari da fine giugno rispettivamente al prezzo di € 2.890 il 125 e € 2.990 il 200 e li potrete scegliere nei colori Silver Crowd, Bianco Flair, Azzurro Jasmine, Blu Couture, Nero Aprilia.
Prova su strada
Uguali esteticamente, simili su strada. In sella si apprezza la pedana piatta, l’ottima visibilità offerta dagli specchietti e la leggibilità del cruscotto. La sella sembra più alta di quanto non dicano i numeri (810 mm), ma i mezzi della nostra prova non avevano la sella definitiva, che sarà più morbida e quindi cedevole. Da fermo lo scooter si sposta come un cinquantino, mentre appena si apre il gas si apprezza il lavoro svolto dai tecnici Aprilia. Il 200 è ovviamente un po’ più brillante e gode di un allungo maggiore, ma nei tratti cittadini le differenze sono veramente minime. La ciclistica garantisce un’agilità da primato nel traffico e una buona tenuta nei curvoni, mentre un po’ più di inerzia è percepibile nei cambi rapidi di direzione. Buche e pavé sono ben assorbiti, le vibrazioni sono praticamente assenti, solo un po’ più percepibili all’altezza delle pedane sul 125, mentre il confort di marcia è garantito dalla buona protezione offerta da scudo e piccolo parabrezza. Il 200 mostra qualche limite in tangenziale, dove raggiunge piuttosto in fretta la velocità massima (a tachimetro intorno ai 130 km/h!) ma il pilota risente dell’aria e il mezzo delle turbolenze. Se non si ha fretta però il mezzo è stabile e comodo anche nei tratti extraurbani. La frenata è molto modulabile, con il comando di sinistra che agisce sia sul freno anteriore (dotato di pinza a tre pistoncini) che su quello posteriore, a tutto vantaggio della sicurezza e a garanzia di ridotti spazi di frenata. Sport o eco? Come anticipato lo Scarabeo 125/200 è il primo con doppia mappatura, che in posizione eco consente di risparmiare fino al 7% di carburante. La differenza nelle prestazioni è appena percettibile sul 125, quasi nulla sul 200. La centralina infatti opera sul rapporto aria/benzina, permettendo al motore un rendimento molto simile ma un consumo minore. L’obiettivo è garantire consumi ridotti anche a chi non vuole “concentrarsi” sull’acceleratore. Certo agire su cilindrate e potenze così piccole non è facile e anche i vantaggi, in termini assoluti, non sono stratosferici ma questa soluzione sottolinea lo sviluppo tecnologico di Aprilia e la sua attenzione all’utente finale oltre che all’ambiente. Nessuna differenza estetica, pochissime differenze tecniche e dinamiche: il 125 è un ottimo scooter per quanti hanno il vincolo della patente B, il 200 è forse il miglior compromesso tra prezzo, prestazioni e dotazioni che abbiamo potuto provare recentemente.
Casco: Bye
Giacca: Alpinestars Double Air