Benelli Leoncino 800, prova su strada per ruggire di piacere

Benelli Leoncino 800 è la naked della casa di Pesaro che “nasce” dalla riuscitissima versione di 500 cc. Ma parlare di cilindrata aumentata o “fratello maggiore” è decisamnete riduttivo, anzi, è sbagliato proprio. Il Leoncino 800 è a tutti gli effetti un’altra moto che, pur nascendo dalla stessa filosofia del 500, offre un’esperienza di guida decisamente diversa.

Il Benelli Leoncino 800 è una naked dalle linee classiche ma attuali, nel senso che non fa finta di essere vintage, ma unisce linee classiche ed essenziali con soluzioni moderne e l’esito è sicuramente interessante. Personalmente la troviamo esteticamente meno riuscita della 500 ma, avendo sentito anche pareri diametralmente opposti, lasciamo (come sempre) che ognuno valuti sulla base del proprio gusto personale. Quello che oggettivamente ci troviamo di fronte è una moto dalle linee essenziali, ben bilanciate e gradevoli. Non mancano soluzioni in grado di attirare l’attenzione: dal mitico leoncino in bella vista sul parafango anteriore al faro con microcupolino, dallo schermo tft al mono ammortizzatore giallo che spicca nel retrotreno.

Come dicevamo il “family feeling” con il 500 è più nel concetto generale di moto che altro: totalmente nuovo è il telaio, il motore, le quote e le dimensioni… insomma, proprio un’altra moto. E per arrivare subito al punto diciamo che, se nella prova della 500 abbiamo sottolineato la mancanza di un po’ di “brio”, qui i 76,2 Cv e i 67 Nm di coppia sono più che sufficienti. Malgrado i suoi 7.490 euro f.c. la rendano una delle moto di questo segmento e cilindrata più economiche i materiali e le finiture sono di ottimo livello. L’unico neo che sulla carta mostra il Leoncino 800 è il peso, visto che con i suoi 222 chili porta l’ago della bilancia decisamente più in alto delle concorrenti, che si fermano venti e più chili prima. Ma questi “chili di troppo” si sentono?

Benelli Leoncino 800: su strada

Rispondiamo subito alla domanda precedente: meno di quanto si possa pensare. I chili ci sono, ma la moto è ben bilanciata, la sella non è troppo alta da terra e ben rastremata, il manubrio offre un’ottima leva e così anche le manovre a motore spento non mettono minimamente in difficoltà. A dirla tutta abbiamo visto il dato sul peso dopo averla usata e non lo avremmo mai detto. Comunque sia la Leoncino pur occupando una fascia bassa di prezzo non lesina sul metallo, anzi, e la qualità degli accoppiamenti e dei materiali è più che buona. Come sempre vale il solito consiglio: se siete interessati all’acquisto andate a provare la moto e fidatevi delle vostre sensazioni!
Quelle che la Leoncino 800 regala una volta in sella poi sono di quelle che convincono. Il bicilindrico è molto fluido nell’erogazione, sale di giri senza buchi o cali e offre un allungo che sorprende… ma il lavoro degli ingegneri Benelli si è senza dubbio soffermato sui medi regimi (che poi sono quelli che si usano di più) e il risultato è una moto sempre pronta, reattiva al gas senza mettere in difficoltà ma in grado di regalare belle soddisfazioni tra le curve una volta presa dimestichezza.

Non ci sono mappe elettroniche che gestiscono l’erogazione o il controllo di trazione e sinceramente non se ne sente la mancanza, come dicevamo l’erogazione è progressiva e dolce anche se consistente, si tratta solo di usare la giusta attenzione sul bagnato. Quello che ci sarebbe piaciuto è piuttosto una frizione anti saltellamento (o qualcosa di assimilibile), perché pur non avendo potenze mostruose il bicilindrico offre un gran freno motore e quando si guida un po’ “allegri” bisogna fare attenzione a quando e come scalare la marcia. La cosa positiva è che anche le reazioni “scomposte” non sono mai brusche e si impara davvero in poche curve a come trattare questo Leoncino.
Infatti questa Benelli non è solo una paciosa bicilindrica da portare a passeggio… perché non disdegna affatto di essere maltrattata e nei percorsi guidati dare filo da torcere a mezzi più votati all’uso sportivo. Altri aspetti che ci sono piaciuti molto, oltre a questa sorta di doppia anima, sono le scarse vibrazioni e l’insospettabile protezione che il sistema faro/strumentazione offre dall’aria. Sia chiaro, non stiamo parlando di una gran turismo, non consiglieremmo a nessuno lunghi trasferimenti autostradali, ma se volete caricare un paio di borse laterali (ottimo da questo punto di vista lo scarico basso) e partire in vacanza sappiate che non ci saranno problemi.

Noi l’abbiamo fatto, anche se solo per un fine settimana, e abbiamo trovato solo grandi conferme della versatilità di questa moto. Sì, perché il Leoncino è a proprio agio in città, nei trasferimenti quotidiani, ma è un’ottima compagna anche per gite fuori porta (più o meno turistiche…) e per viaggi più impegnativi. Tutto questo per 7.490 euro f.c. ci sembra rappresenti una delle alternative più interessanti del mercato attuale.

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