La Benelli TnT-R è la più estrema delle tre cilindri che derivano dalla “mitica” Benelli Tornado e non fa assolutamente nulla per nasconderlo, anzi. Ad alcuni la linea particolare con i radiatori inseriti nelle generose fiancatine o il gruppo ottico “da insetto” non fa impazzire, ma resta il fatto che difficilmente si resta indifferenti di fronte alla TnT.
Il telaio scomponibile, in traliccio di tubi in acciaio all’anteriore e a fusione in alluminio al posteriore nella colorazione rosso acceso non passa inosservato, così come lo splendido forcellone a traliccio di tubi in acciaio. E ancora di più se si comincia a valutare i dettagli, come la forcella Marzocchi da 50 mm di diametro upside down con regolazione idraulica in estensione, compressione e precarico molla, i dischi freno Wave flottanti con pinze radiali monoblocco Brembo o il sinuoso andamento dello scarico che termina tra sella e targa.
Le linee tese e la dotazione comunicano dinamicità e potenza, e se da ferma non passa inosservata una volta in moto è impossibile che la TnT-R non faccia voltare la testa. Il tre cilindri italiano da 1.131 cc eroga la bellezza di 157,8 cv a 10200 giri e una coppia di 120 Nm a 8400 giri che si fanno sentire tutti allo scarico, accompagnati dal tradizionale “suono” metallico della frizione a secco. Anche le quote della ciclistica dicono quanto sia votata alla velocità e alla pista la TnT-R: lunga poco più di due metri ha un interasse raccolto in 1443 mm e in ordine di marcia ferma la lancetta della bilancia a 215 kg… Il progetto TnT non è certo recente, e lo si capisce soprattutto dall’assenza di tutte le componenti elettroniche che oggi sono presenti su moto con queste prestazioni, dall’abs al controllo di trazione. Unica concessione in tal senso il tasto “Power” che modifica l’erogazione della centralina nel caso di utilizzo su fondi con scarsa aderenza.
Disponibile nei colori grigio e bianco la Benelli TnT-R costa 13.900 euro, che vista la mancanza di elettronica non è poco, ma la dotazione è comunque ai vertici, tanto più che è facile farsi tentare dalla lista di componenti racing in carbonio ed ergal con cui si può personalizzare la propria TnT.
Benelli TnT-R, prova su strada
Abituati a dover consultare le istruzioni (o quasi) prima di salire sulle maxy attuali, l’approccio con la
Benelli TnT-R è quanto di più “naturale” ci sia. L’
abs è nelle vostre dita, il
controllo di trazione nel polso destro (e se siete fenomeni anche nel piede destro) e la
centralina elettronica è nel casco… da un certo punto di vista questo regala un sapore da “moto di altri tempi” che è impagabile, dall’altro ci fa affrontare la TnT con un certo timore reverenziale… che passa appena si schiaccia il pulsante di avvio. Si viene letteralmente immersi in una “nuvola di suono” che ancora prima di innestare la marcia fa già spuntare il sorriso dietro la visiera. La frizione a secco grazie al comando idraulico è molto morbida e gestibile, le marce entrano senza problemi e anche a caldo si trova subito la folle.
La posizione di guida è quella che ci si aspetta da una naked del genere: busto leggermente reclinato in avanti, pedane arretrate ma non troppo, manubrio largo che regala una splendida sensazione di controllo. Il tre cilindri Benelli è una sorpresa per quanto sia “pieno” ai bassi e medi regimi e per quanto allunghi senza tentennamenti fino alla zona rossa, regalando accelerazioni da super sportiva che, però, si pagano in termini di benzina… Il consumo elevato è forse l’unico neo di questo motore, ma è anche vero che è talmente difficile andare piano! Eppure la TnT si riesce a usare senza difficoltà anche nel traffico cittadino, sia per la sua ciclistica agile sia per la prontezza del motore a qualunque regime. Ma se il motore regala il colpo di fulmine iniziale, l’innamoramento arriva dalla ciclistica.
La moto regala una splendida sensazione di stabilità e, contemporaneamente, di agilità garantendo facilità di guida (finché non si esagera, ovviamente) e sicurezza anche a chi non è abituato a potenze del genere. Qui come già detto non c’è elettronica, vanto e limite della TnT, e anche il tasto che modifica l’erogazione non incide più di tanto. Questo significa che occorre prendere dimestichezza, poco alla volta, conoscere piano piano le reazioni e i segnali che manda se per caso si esagera, anche se smuovere in accelerazioni la ruota posteriore non è facile, mentre in frenata la modulabilità è buona ma in secondo piano rispetto alla potenza, coadiuvata da una frizione anti saltellamento meccanica che non è proprio ineccepibile.
Il passeggero può essere ospitato ma non è certo benvenuto, mentre il confort di marcia è garantito dalle ridotte vibrazioni e dal fatto che il faro e gli strumenti deviano più aria di quanto non si possa pensare. Con i dovuti accorgimenti la TnT si potrebbe usare anche per viaggiare (da soli però), anche se a dire il vero un po’ di vibrazioni quando ci si avvicina alla zona rossa si sentono sia alle pedane che sulla sella (meno al manubrio), ma in quei momenti le vibrazioni sono davvero l’ultimo dei vostri problemi.
Insomma, nel caso non si fosse capito, la TnT-R ci ha un po’ stregato, forse proprio per questo suo essere una moto un po’ “ignorante”, per il suono che la accompagna e per le emozioni che regala, fermo restando che l’abbiamo utilizzata senza problemi anche nel tragitto casa-ufficio! Resta il limite del prezzo, visto che per la stessa cifra ci si può portare a casa moto più giovani dal punto di vista progettuale… ma difficilmente più “moto” di questa! In ogni caso si vocifera di una prossima edizione aggiornata nell’elettronica… speriamo solo che sia disinseribile!
Abbigliamento utilizzato per il test:
Giacca: Spidi Netforce h2out
Pantaloni: Spidi Virous Tex Jeans
Stivali: Stylmartin Delta
Paraschiena: Dainese Wave11
Guanti: Dainese Joust
Casco: X-Lite X702