Bimota Tesi 3D. Nell’immaginario comune, la moto è un oggetto dedicato agli appassionati. Non a torto, visto che si tratta di un mezzo sicuramente meno pratico dell’auto (quanta pioggia…) e più legato all’aspetto “emozionale” del viaggio. Logico quindi che i costruttori siano sempre alla ricerca dell’elemento X, la caratteristica capace di spostare l’ago della bilancia conquistando il cuore dei centauri.
C’è chi punta su potenze esasperate, le supersportive jap ad esempio, e chi invece attra l’attenzione con cromature e dimensioni extra, Harley su tutte. Ma c’è anche chi cerca di più, proponendo veri e propri pezzi artigianali con soluzioni tecniche inedite: ne sono un esempio le Buell, o le Bimota, e proprio quest’ultima casa sta per sfornare il suo ultimo gioiello.
Controcorrente Dopo averla presentata in anteprime all’EICMA 2006, i tecnici Bimota stanno ultimando gli ultimi test sulla loro Tesi 3D. Una moto che, come dicevamo, presenta finiture e soluzioni tecniche da vera fuoriserie. Date un’occhiata alla sospensione anteriore: c’è qualcosa che non va, vero? Le tradizionali forcelle lasciano il posto ad un sistema con braccio oscillante ed ammortizzatore oleodinamico, che lavora a trazione.
Non che il resto sia da meno, intendiamoci. Il telaio è composto da un traliccio di tubi d’acciaio, che si collega alle piastre laterali ricavate dal pieno. La struttura del codone è invece un unico elemento portante in fibra di carbonio. Anche le carene utilizzano questo leggero materiale, mentre i cerchi esclusivi sono in alluminio forgiato.
Cuore Desmo Intrappolato nel telaio minimalista troviamo il motore Ducati DS 1.100, rivisto dai tecnici Bimota per erogare 95 cavalli e 10,5 kgm di coppia a 5.000 giri. L’evidente doppio terminale posteriore rifinisce il codone, e garantisce al bicilindrico bolognese l’omologazione Euro 3.
Quanto costa? Le prime Bimota Tesi 3D inizieranno ad essere consegnate verso l’inizio di maggio, ad un prezzo che per ora possiamo solo definire… esclusivo!