BMW F800GS prova su strada

La BMW F800GS è la moto per quanti vogliono affrontare asfalto e sterrato con la stessa naturalezza. Mossa dal bicilindrico fronte marcia a quattro valvole per cilindro da 798 cc (85 cv a 7.500 giri e 83 Nm a 5.750) montato anche sulla sorella più stradale F700GS e sulla turistica F800GT la F800GS ha tutte le caratteristiche delle moto da enduro: posizione rialzata, manubrio ampio, cerchi a raggi da 21″ all’anteriore e 17″ al posteriore e ampia escursione degli ammortizzatori. Completa il quadro un doppio disco anteriore da 300 mm e un posteriore da 265 con pinza flottante e doppio pistoncino (singolo sul freno dietro) con Abs di serie (disinseribile), forcella da 45mm e forcellone posteriore a doppio braccio in lega di alluminio, ammortizzatore WAD a smorzamento progressivo, precarico a molla regolabile tramite manopola ad azionamento idraulico, sospensione regolabile in estensione su cui nel nostro caso agisce il sistema EsaII (optional) che consente di tarare su tre differenti modi la reazione della sospensione (normal, confort e sport).
La sella è posta a 850mm da terra, ma è possibile optare per l’assetto ribassato che la porta a 820mm che possono ridursi ulteriormente scegliendo tra gli optional la sella ribassata (in alternativa c’è anche una sella più alta ancora che arriva a 880mm); lunga 2,32 metri la GS 800 non è una piuma: 214 kg in ordine di marcia.
Disponibile in tre colori (Kalamata metallic, quello della nostra prova, Cordoba Blue e Alpine white) è disponibile a partire da 11.450 euro, abs di serie, ma vista la lunga e interessante lista di optional e accessori sarà difficile non farsi tentare…
 
BMW F800GS: prova su strada
Partenza in coppia con valige e bagagli, quindi avanti e indietro tra le colline e il mare della Toscana. Difficile pensare a uno scenario migliore per apprezzare doti e limiti di questa moto tuttofare.
La nostra prova comincia nelle trafficate strade milanesi, dove la posizione rialzata offre un’ampia visuale di ciò che accada intorno, la disposizione ottimale dei pesi e il raggio di sterzata uniti all’elasticità del propulsore permettono di muoversi senza problemi… a patto di togliere (o fare molta attenzione) le borse laterali e di essere un po’ più alti del sottoscritto per non consumare le punte delle scarpe ai semafori… in alternativa con un po’ di pratica si può stare in “surplace” come se si guidasse un ciao! Ma Milano è solo il punto di partenza: valige cariche all’inverosimile, passeggero e via in autostrada. Sulla BMW F800GS si viaggia come dei pascià, con il busto praticamente dritto e le mani sull’ampio e alto manubrio; l’aria viene sufficientemente deviata finché si viaggia a velocità di codice, ma viste le prestazioni del bicilindrico è facile “sforare” e, di conseguenza, subire maggiormente la pressione dell’aria sul casco. I 16 litri di serbatoio e i consumi ridotti permettono di viaggiare per oltre 300 chilometri senza fermarsi, peccato solo che un po’ di vibrazioni si facciano sentire a livello di sella e manopole, togliendo un po’ di confort al nostro viaggio… questo è praticamente l’unico vero difetto che abbiamo registrato. Usciti dall’autostrada, senza borse e senza passeggero, le curve della Toscana sembrano disegnate apposta per far apprezzare le doti ciclistiche di questa GS. Rapida a scendere in curva, granitica nei curvoni veloci, soffre solo le curve o i tornanti molto lenti o i cambi di direzione repentini, soprattutto per l’inevitabile inerzia che offre l’anteriore da 21″.
Giocare a perdersi tra le colline Toscane con la F800GS è meraviglioso, anche perché quando l’asfalto finisce il viaggio continua. 
Le strade bianche vengono “digerite” senza difficoltà, ma è proprio quando ci si trova di fronte a passaggi un po’ più “enduristici” che si capisce la potenzialità di questa moto. Le gomme piuttosto stradali come impostazione sono l’unico limite di questa inarrestabile bicilindrica, anche se i limiti del pilota (in questo caso) emergono ben prima di quelli delle gomme! Così se dietro una curva si scopre che il torrente si è mangiato qualche metro di strada basta avanzare con attenzione, decidere dove mettere le gomme, alzarsi in piedi sulle pedane e giocare con gas e frizione… per poi ripartire godendo appieno del panorama di fronte a noi e del pennacchio di polvere bianca che ci lasciamo sempre più velocemente alle spalle. Ora abbiamo la certezza che in mani capaci questa GS può portarvi davvero ovunque! Così, alternando asfalto e sterrato, si arriva a sera stanchi (ma in fondo meno di quanto pensassimo) e con il desiderio che arrivi presto domani, perché passando ho visto un sentiero che scende verso il mare…
 
Abbigliamento utilizzato per il test:
Strada
Giacca: Spidi Netforce h2out
Pantaloni: Spidi Virous Tex Jeans
Guanti: Spidi Summer Leather Glove
Stivali: Stylmartin Delta
Casco: Schuberth S2
 
Enduro
Giacca: Alpinestar Crest 
Pantaloni: Alpinestar Crest 
Guanti: Alpinestar Atlas 
Stivali: Alpinestar Tech 7 
Protezione: Alpinestar Bionic Jacket 2
Casco: X-Lite X-551

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