BMW HP2 Megamoto – Long Test Ride. La gamma BMW, sempre più varia e ricca, non accontenta più, come in passato, solo chi ama fare lunghi e comodi viaggi in moto, ma, già da un po’ di tempo, ha lanciato una e vera propria sfida alle concorrenti di mercato progettando moto per ogni tipo di utilizzo e che suscitino forti emozioni nei fruitori, non solo dal punto di vista estetico, in cui il marchio dell’Elica bianca e azzurra già primeggiava. Le differenze rispetto alla sorella da enduro saltano subito agli occhi: non è una motard o un’enduro, ma una moto radicale, essenziale, funzionale e progettata per avere prestazioni da sportiva, adatta quindi all’uso in strada ed, eventualmente, in pista. A BMW hanno lasciato carta bianca ai progettisti, creando così una moto che si allontana dalla vecchia concezione delle bavaresi senza però rinnegare le caratteristiche che l’hanno resa inconfondibile nel mondo delle moto. Gli amanti del boxer da 1200cc, del cardano, del Paralever e dell’inconfondibile doppio fanale asimmetrico non rimarranno delusi, ma scopriranno invece, qualora ancora non l’avessero capito, che in BMW non lesinano di certo in ricercatezza, cura dei dettagli e ricerca di prestazioni sempre migliori.
Come detto, rispetto alla versione da enduro le differenze non mancano. Stesso telaio ma è stato leggermente aperto l’angolo di sterzo; riviste, invece, completamente, le sospensioni che ora sono Marzocchi all’anteriore e Ohlins al posteriore. Rivisto anche l’impianto frenante che quì è composto da due dischi flottanti da 320mm mentre al posteriore c’è un disco singolo da 265mm.
Il motore bicilindrico boxer a 8 valvole da 1.170 cc arriva ad erogare 113 cv a 7.500 giri/min. con la considerevole coppia da 115 Nm a 6.000 giri/min, numeri che consentono alla Megamoto di compiere il fatidico 0 – 100 km/h in 3,2 secondi e di oltrepassare i 200 km/h di velocità massima.