BMW Motorrad vende Husqvarna a KTM

L’AD di KTM acquista Husqvarna da BMW Motorrad
La notizia ha sorpreso tutti, anche se qualcosa era trapelato dalle stanze dei bottoni dei rispettivi marchi: BMW Motorrad vende Husqvarna a KTM. O meglio, tecnicamente le cose si sono svolte in modo diverso: la casa svedese con sede a Cassinetta (Varese) non va a KTM perché è stata acquisita dalla Pierer Industrier, nuova società di Stefan Pierer, attuale presidente e Amministratore Delegato del marchio arancione austriaco.

Genesi di Husqvarna tra Svezia, Italia con MV Agusta e Germania con BMW
Husqvarna è un marchio svedese. Diventa italiana nel 1987 quando Claudio Castiglioni la acquista e porta la produzione a Varese. Dieci anni più tardi, BMW Motorrad acquista Husqvarna da MV Agusta, mantenendo la natura crossaiola e quindi la normale produzione di moto MX e motard. Espansione sul mercato, si era pensato: in fin dei conti, il marchio tedesco è fortissimo su strada, ma completamente assente nel fuori strada e certo i modelli GS non la rappresentano. Si attende anche una convergenza tra i due marchi, una collaborazione per lo sviluppo di motori e nuovi modelli ma non accade niente. Sembra che in Germania si siano dimenticati di possedere un altro marchio motociclistico, di fama mondiale e pluri campione, o che non sappiano cosa farsene. Fino al 2011 quando nasce la prima naked italo-svedese, la Husqvarna Nuda 900. Sembra il primo passo del risveglio tedesco nei confronti della sua controllata, confermato anche dallo sviluppo di alcuni prototipi, come l’interessante Husqvarna Moab, una scrambler monocilindrica. Ed ora, ad inizio 2013, i bavaresi sorprendono ancora tutti con questa decisione, scomunicando il proprio investimento, effettuato 5 anni e mezzo fa.

Futuro di Husqvarna: passa in India con Bajaj o resta in Austria con Pierer?
Ora c’è chi potrebbe dire che KTM ha fatto fuori il suo diretto rivale, ma la cosa potrebbe essere, e ce lo auguriamo, molto diversa.
Infatti, Husqvarna non è stata acquistata da KTM, bensì da Herr Stefan Pierer e dalla sua società da poco costituita. Cosa significa? Le soluzioni possono essere due.
Quella più istintiva da pensare è che KTM, grazie alla sua controllante indiana, la Bajaj che sta finanziando il suo sviluppo ed i nuovi modelli stradali di cilindrata medio bassa con un occhio rivolto al mercato asiatico dove questi motori sono considerati il massimo, porti il controllo di Husqvarna sotto la proprio ala. Facendosene che cosa però? Implementare lo sviluppo di moto stradali proseguendo il lavoro iniziato con la Nuda? Vedremo moto italo svedesi con motori austriaci? A dire il vero, non ci convince.
Molto più vicina alla realtà la soluzione che porta Husqvarna sotto il controllo diretto di Stefan Pierer e della sua nuova società, creata apposta per lanciarsi in una nuova avventura. Perché, soprattutto in un momento di crisi nera per il mercato motociclistico europeo? Perché il 47% di KTM è detenuto dagli indiani di Bajaj, che nel 2013 dovrebbe completare l’acquisizione. Pierer quindi cederà le sue quote uscendo così da KTM, dopo aver contribuiti con successo alla sua crescita in termini di immagine e nuovi prodotti ma soprattutto di vendite. Infatti, nel 2012 il marchio austriaco ha raggiunto in Europa la quota di mercato del 7% ed incrementato le vendite del 36% (anche meglio di BMW Motorrad), grazie anche ai nuovi modelli di KTM Duke e KTM Freeride.
Con il passaggio totale in mani indiane, Pierer cerca nuovi stimoli che potrebbe aver trovato in Husqvarna, proseguendone la tradizione, fatta di ruote tassellate.

Ed il futuro dello stabilimento Husqvarna di Cassinetta e dei suoi dipendenti
E lo stabilimento di Cassinetta di Biadorno, con i suoi dipendenti? Il suo futuro non potrebbe essere così sicuro se Husqvarna diventi indiana, dal momento che già parte della produzione di KTM è stata “delocalizzata” in India.
Molto facile che rimanga li dov’è se si realizzasse la nostra seconda ipotesi: Pierer potrebbe contare su un’azienda e su risorse (umane) interne preparate e che conoscono molto bene il prodotto.

Il comunicato stampa di BMW Motorrad
Da una parte è strano il comportamento di un colosso come BMW Motorrad: dalla razionalità teutonica tutto ci si aspetta tranne che un passo indietro. Hanno speso tempo e denaro in un progetto che in cinque anni e mezzo ha portato solo tre nuovi modelli (Nuda, TR 650 Terra e Strada).
Dall’altra parte appare più coerente. Infatti BMW Motorrad si sta concentrando sulla mobilità urbana e nel 2011 ha presentato i suoi due nuovi maxi scooter, BMW C 600 Sport e BMW C 650 GT, in attesa dell’elettrico BMW C Evolution in arrivo nel 2014. un’attenzione verso l’ambiente che le ruote tassellate di Husqvarna non sembrano tanto coerenti.
Nella seconda parte del comunicato stampa di BMW si può capire che la strada intrapresa dal management bavarese. Certo però che il progetto della mega città voluto da BMW era ben antecedente l’aqcuisto di Husqvarna. Se sono coerenti ora, a Monaco di Baviera non lo è stato qualcuno 5 anni e mezzo fa.

“BMW Group sta ridefinendo l’assetto del proprio settore Motorrad. Nel contesto di mercati motociclistici in evoluzione, delle tendenze demografiche e delle esigenze dell’ambiente, BMW Motorrad espanderà la propria offerta di prodotti per sfruttare il futuro potenziale di crescita. L’obbiettivo del riassetto sarà la mobilità urbana e la mobilità elettrica. Ristrutturando il segmento, il BMW Group si concentrerà sull’espansione e l’utilizzo delle risorse del marchio BMW Motorrad. Di conseguenza, il Gruppo BMW ha firmato un accordo con l’austriaca Pierer Industries AG per l’acquisizione di Husqvarna Motorcycles. L’acquisizione è soggetta all’approvazione delle autorità anti-trust. Entrambe le società sono d’accordo nel non divulgare il prezzo.

BMW Motorrad ha raggiunto nel 2012 un nuovo record di vendite. Col riassetto del settore moto, BMW punta a mantenere una crescita sostenibile e redditizia negli anni a venire. Il suo attuale “core business” è rivolto a veicoli premium nelle categorie “Tourer”, “Enduro”, “Sport”, “Roadster” e “Maxi-Scooter”, da 650 a 1.600 cc. Per la prima volta, nel 2012 BMW è entra nel segmento della mobilità urbana con i maxi scooter C 600 Sport e C 650 GT. Il prossimo passo in tale direzione sarà il lancio dello scooter elettrico C evolution nel 2014. Si stanno considerando anche ulteriori concetti per veicoli innovativi. I motori includeranno sia unità a combustione tradizionale pulita sia elettriche. Queste decisioni di BMW riflettono l’obbiettivo generale di BMW di identificare presto le tendenze, come le “mega città”, la densità del traffico e i problemi ambientali. Prodotti e servizi orientati in tal senso sono già disponibili nel settore auto. Insieme all’espansione nel settore della mobilità urbana, verranno incrementati anche gli altri segmenti chiave, dalle monocilindriche entry level di 650 cc fino alle luxury tourer di 1.600 cc.”

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