BMW R1200 GS / GS Adventure – Test Ride

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BMW R1200 GS – Test Ride. Non c’era molto da fare al motore e alla ciclistica della maxi fuoristrada campione di vendite, di numerosi rally e quasi sinonimo ambulante di “avventure in moto”, così come l’estetica ormai diventata emblema non poteva già essere stravolta, visto che da poco la GS ha cambiato look; quindi, poche, incisive, pennellate sono state date a questo capolavoro che da 30 anni si rinnova. Il motore boxer da 1170 cc, ha dato amplissima prova di poter affrontare qualsiasi asperità e, nonostante questo, è stato ampliato di 5 cv portando la potenza massima a 110 cv, e la coppia è ora di 120 Nm a 6000 giri, ossia disponibile 1000 giri prima. Nella testa trovano posto due alberi a camme, ognuno dei quali, attraverso dei bilancieri a dito, controlla le valvole di aspirazione e di scarico più grandi, come più grandi sono i corpi farfallati che passano da 47 a 50 mm di diametro. Compare un controllo elettronico del “sound”, ma soprattutto ci sono dei nuovi parastrappi nel cardano con lo scopo di rendere più morbido il cambio di marcia.

Così come nel motore precedente non erano state rilevate grandi pecche e nonostante questo è stato migliorato, così anche nella sua funzionalità e nell’estetica sono state apportate minime migliorie: il cruscotto ha una nuova grafica, studiata per renderlo più leggibile, l’indicatore del livello carburante è più preciso, avendo un maggior numero di “stanghette” che ne segnalano la presenza e le manopole per la regolazione del parabrezza sono azionabili anche con i guanti; i blocchetti, state tranquilli, sono sempre rigorosamente BMW Style, uno dei tratti distintivi degli amanti della casa dell’elica. Inutile dire che avete la possibilità di allestirla veramente in qualsiasi modo: ABS disinseribile, ASC, sistema di sospensioni regolabili elettronicamente ESA, manopole riscaldate, scarico Akrapovic; insomma, veramente qualsiasi cosa possa servire.
I colori saranno: Alpine white, Magma red, Nero zaffiro metallizzato e Ostra gray metallizzato opaco per la GS 1200 e Giallo brillante o Smoke gray metallizzato opaco per la R1200 GS Adventure, con rispettivi costi, comprensivi del primo tagliando, di 14.550 € per la GS e 15.800 € per la GS Adventure.

Le migliorie apportate al motore si sentono sia nella guida in strada che in fuoristrada: l’anticipo della coppia e l’aumento dei giri di rotazione massima hanno comportato una maggiore guidabilità in quanto si aziona meno il cambio e di terza si possono affrontare sequenze di curve prima da affrontare in continuo passaggio tra seconda e terza. La cambiata stessa risulta meno “cardanica” e più morbida in qualsiasi condizione di guida, a meno che non chiediate al monodico della frizione di non far bloccare il posteriore perché avete scalato portando la moto sopra i 6000 giri, perché lì lo sbandieramento è sempre garantito. Nelle manovre da fermo è una moto impegnativa, la Adventure soprattutto, ma quando invece è in movimento il telelever e il paralever funzionano molto bene e se disponete anche della regolazione elettronica delle sospensioni, l’esperienza sarà assolutamente positiva. I 5 cv in più si sentono soprattutto nel fuoristrada, dove la maxi enduro dimostra di essere sempre pronta ad affrontare qualsiasi passaggio, nonostante appunto la sua mole che, a prima vista, sembrerebbe testimoniare il contrario.

La seduta con le regolazioni standard risulta essere forse proprio un po’ troppo “seduta”, ma perdendo un minimo di tempo si può giocare con i risers regolabili e cercare la propria. L’ABS lavora bene su asfalto, senza essere troppo invasivo, mentre in off road il disinserimento è d’obbligo. S’è già detto tutto della GS: va bene in autostrada, va bene nello sterrato, è potente e anche abbastanza veloce, ma… Ma ci chiediamo se questo esubero di prestazioni venga effettivamente utilizzato dall’utente medio della GS.

Ci piacerebbe soltanto, visto che siamo il Paese con più GS al mondo dopo la sola Germania, che le prestazioni di questa incredibile moto fossero uno sprone ad esplorare tratturi non battuti e mulattiere solitarie, più che bar alla moda o box asettici, ci piacerebbe vedere nugoli di GS infangate scorazzare per le campagne italiane, invece di rimanere parcheggiate giornate intere sotto ad anonimi uffici, che insomma un meccanismo perfetto quale è, progettato per grandi avventure, venisse propriamente usato e non fosse solo lo schiavo del suo stesso mito. Specialmente ora che altri costruttori, come Ducati con la nuova Multistrada 1200, danno segni di vitalità nel segmento.

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