BMW R1200 RS, la prova su strada al Muraglione

Abbiamo avuto la BMW R1200 RS in prova per due settimane, in modo da poterla studiare sotto ogni luce e metterla alla frusta come merita. Per cominciare l’abbiamo portata al Passo del Muraglione, sull’appennino Tosco-Emiliano, in occasione del Gran Premio d’Italia al Mugello previa una lunga trasferta autostradale.

Ma andiamo con ordine.

Nell’ormai lontano 1993 la Casa dell’Elica presentò la BMW R 1100 RS, una vera e propria rivoluzione per via del motore boxer con quattro valvole per cilindro ed iniezione elettronica, al quale si aggiunse l’avvento del Telelever e dell’ABS. Un successo indiscusso, che venne replicato con l’arrivo della BMW R1150 RS nel 2002, ancora molto apprezzata tra gli estimatori del marchio tedesco. Con l’arrivo delle Maxienduro prima e delle Crossover poi, il segmento Sport Tourer a cui appartiene la RS era rimasto in ombra, almeno fino ad ora.

La nuova nata della casa bavarese prende alcune delle sue caratteristiche, seppur meno di quanto sembri, dalla sorella nuda R 1200 R. Tuttavia le due moto sono agli antipodi per l’utilizzo che se ne vuole fare. La prima differenza tra le due è nel manubrio, che nella RS si presenta più stretto, basso ed avanzato. In questo modo il pilota si avvolge di più alla moto, senza tuttavia affaticare i polsi  sui semi manubri ed oltretutto cambia in modo sostanziale anche l’erogazione che, nonostante presenti gli stessi valori in entrambe le moto, sulla R 1200RS è più dolce, con un tiro ai bassi leggermente più corposo.

La semi carena della moto è molto rifinita, con un aerodinamicità ricercata ed un design complesso. Lo si nota dalle piccole alette poste ai lati del frontale e dalle plastiche che coprono i collettori sotto il boxer (optional), mentre lo sguardo d’insieme fa pensare che in quel di Monaco abbiano disegnato l’RS con in mente uno squalo, ancor più che nella supersportiva di casa con la carena branchiata.

Se in foto può sembrare una moto pesante, bassa e con l’anteriore un po’ troppo ingombrante, nella realtà la nuova boxer tedesca è tutt’altro. A darle volti differenti sono il cupolino, regolabile su due posizioni a mano ed altre due con l’aiuto di chiavi e le due valigie laterali, non grandissime ma facilmente sganciabili. 
La svolta per la Casa di Monaco su questa moto è rappresentata anche dall’abbandono del Telelever, nonostante sia rimasta la trasmissione cardanica simbolo delle tedesche di casa.

La sostanza.

Il motore bicilindrico, rigorosamente boxer e raffreddato ad aria e liquido, deriva dalla GS Adventure ed offre 125CV  a 7.750 giri e 125Nm di coppia massima a 6.500 giri. Il peso di 236 chili è ben mascherato e scompare appena si comincia a guidare, mentre la sella a 820mm da terra dà una configurazione sportiva ma comoda.

Quote che rendono un giro sulla BMW R 1200RS simile all’incontro con una star stranamente affabile: tutto infatti suggerisce che a questa moto vada dato del Lei ma, una volta saliti in sella, la boxer teutonica mostra le sue doti di ospitalità e cortesia, salvo scatenarsi appena il pilota viene preso dal suo “quarto d’ora di fuoco” . La collocazione del bicilindrico boxer fa si che la moto abbia un baricentro particolarmente basso, così la BMW R 1200 RS diventa maneggevole e sempre pronta a scendere in piega.

La versione in prova, dotata del sistema Dynamic ESA, fa si che la moto sia ampiamente sfruttabile in tutte le condizioni: le diverse mappature e la possibilità di regolare le impostazioni del telaio rendono la BMW R 1200 RS davvero pronta a tutto, come vedremo nel dettaglio tra qualche riga:

Grande sorpresa invece per il cambio elettronico attivo anche in scalata con il quale, una volta superato il blocco psicologico dell’abitudine, snocciolare le marce diventa una vera libidine in che rende anche qui l’optional praticamente un must.


Come Va
Semi-manubri, semi carena… In BMW ne hanno piantati diversi di semi per raccogliere questo frutto raro. Sediamo in sella e la posizione è comoda, pur rimanendo sportiva. Sia la leva della frizione che quella del freno sono molto morbide e facilmente regolabili con la classica rotella. Il nostro passeggero si adatta bene e, anche dopo numerose ore di viaggio, la stanchezza non è nulla di importante. I settaggi del Dynamic ESA ci permettono di impostare le sospensioni elettroniche in modo diverso se si è soli, in compagnia o con le valige.

Il controllo elettronico quindi ci permette di regolare automaticamente la forcella da 46mm ed il forcellone monobraccio Paralever con pochi comandi intuitivi, mentre possiamo scegliere due configurazioni per il telaio e quattro mappature differenti che regolino erogazione, potenza e risposta del gas. Nella versione “base” sono invece disponibili solamente 2 modalità di guida (Road e Rain) e mancano le sospensioni semi-attive, il cambio elettronico e le impostazioni elettroniche del telaio anche se ABS ed ASC sono comunque di serie.

Qui infatti bisognerebbe aprire un capitolo a parte, perché se anche è vero che la moto diventa più costosa con il pacchetto Pro Dynamic ESA, è anche vero che farne a meno sarebbe perdersi buona parte del potenziale della moto: l’elettronica infatti è sopraffina, e la mappatura Dynamic combinata con il settaggio telaio anch’esso Dynamic riescono a dare alla nuova nata bavarese un carattere inaspettato e grintoso.

Altra piccola chicca, a disposizione come optional, è il Cruise Control che permette di rilassarsi maggiormente nei lunghi tratti autostradali e staccare per qualche momento la mano destra dal gas. Le marce entrano fluide e nel misto il cambio elettronico dà continuità alla guida che preferisce questa moto, ovvero linee rotonde e cambi poco bruschi in modo da apprezzare la coppia possente in tutti i frangenti. Una moto capace di portare lontano e di farlo in fretta, in modo emozionante quando viene chiamata a mostrare i denti.

Nei cambi di direzione risulta costante ed il telaio particolarmente calibrato la rende stabile in tutta la percorrenza della curva. Certo, il prezzo non è dei più accessibili se consideriamo che senza i dovuti optional la moto si presenta un po’sterile, ma potendosi permettere la spesa il prodotto si conferma di una qualità estrema, forte di una versatilità impressionante: una sport tourer che porta in alto il segmento e mantiene tutte le promesse fatte, sarà probabilmente preda di motociclisti navigati ed in cerca di un mezzo affidabile con cui macinare numerosi chilometri.
Andatela a vedere, saliteci sopra e se ne avete l’occasione fateci un giro: non serve essere degli amanti del marchio per rimanere affascinati, un pomeriggio dal concessionario protrà davvero farvi capire di cosa stiamo parlando.


L’elettronica nel dettaglio
L’enorme lavoro dei tecnici BMW ha reso l’elettronica di questa moto estremamente precisa e funzionale ed acquista ancora più funzioni con il Dynamic ESA. 
ma partiamo dal cambio: in scalata il sistema elettronico innesta una “doppietta” accompagnata da un rombo davvero coinvolgente, mentre in innesto sia il sound che il comportamento della moto danno alla cambiata un sapore fortemente racing. Nessun problema a gestirlo mentre la guida non perde affatto di identità che, ad essere sinceri, era il nostro timore nell’abbandonare l’amata frizione.

Tutta la strumentazione è digitale e ben leggibile, anche considerato che essendo personalizzabile la si può adattare a proprio piacimento. Anche i pulsanti sono al posto giusto, mentre con il Cruise Control bisogna prendere la mano. Scegliendo la versione con sospensioni elettroniche (riconoscibile dalla forcella dorata) la guida diventa sportiva con un ottimo comportamento d’insieme, che legge lo stile del pilota ed assorbe bene le asperità.

Le Riding Mode aggiuntive del pacchetto Dynamic ESA (Dynamic ed User) aumentano il lato sportivo della RS, concedendo grosse soddisfazioni in un misto stretto che ci fa sembrare (quasi) alla guida di una seicento sportiva. Anche il telaio può essere tarato elettronicamente in due configurazioni, una più rigida e precisa e l’altra più adatta alla guida rilassata ed infine L’ABS è ben tarato, si avverte soltanto quando lo andiamo a cercare intenzionalmente con una frenata davvero aggressiva.

In conclusione

La BMW R1200 RS è disponibile a partire da 14.650€ in versione base con il primo tagliando incluso, mentre per averla con gli optional giusti (o se preferite raccomandati) si arriva a circa 17.500€. Un prezzo forse alto, ma sicuramente all’altezza della qualità offerta. Per le colorazioni e le carenature, BMW propone il classico blu/grigio ed il nero/grigio che vedete nella nostra prova, con in più piccoli dettagli sportivi sulla carena.

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