Una piccola fabbrica di biciclette con sede a Noale: nel 1954, Aprilia nasceva per volontà del Cavalier Alberto Beggio. All’inizio degli anni ‘60, la produzione si orienta verso le motociclette con la “Sport Uomo”. Il Cavaliere entra in contrasto con il figlio per via delle differenti visioni aziendali:da una parte, il padre, con una mentalità tradizionalista mentre, dall’altra, il figlio con idee imprenditoriali rivolte ai giovani ed al futuro. Ivano impugna il timone nel 1967 iniziando il percorso che ha condotto la casa veneta diventare l’icona sportiva del Gruppo Piaggio.
Aprilia è da sempre legata alle competizioni motociclistiche. Sono 54 i Campionati del Mondo che vanta nel suo palmarès (tra Motomondiale, SBK, Supermotard e Trial) e 294 i Gran Premi conquistati nel Motomondiale, detenendo il record di vittorie tra i costruttori europei nella storia
della massima competizione motociclistica. Sono invece 41 le vittorie in Superbike ed 89 i podi conquistati. Nel 2004 Aprilia è entrata a far parte del Gruppo Piaggio che ha contribuito ad allargare gli orizzonti dell’attività sportiva riorganizzando il Reparto Corse e tornando ad essere presente nelle competizioni off-road e, dal 2009, nel mondiale SBK. Nel periodo dal ’60 al ’70 Aprilia si orienta verso un 50 cc da cross che si evolverà in 125 cc e che
servirà da base di sviluppo per le cross competizione dei primi anni ’70. Da qui inizia l’ascesa della Casa di Noale che nel 1975 fa il suo ingresso nel Motomondiale dove tenta l’assalto ai giapponesi nella combattutissima classe 250. Per festeggiare i primi piazzamenti degni di nota però, bisogna attendere il 1985 quando Loris Reggiani finisce 12° a Kyalami, in Sudafrica, in sella alla prima moto con telaio doppio trave in lega d’alluminio, forcella Marzocchi e monoammortizzatore posteriore di tipo pro-lever. Il motore è un bicilindrico Rotax e, dopo vari affinamenti, regalerà a Reggiani il primo podio a Rijeka (3° posizione) e poi ad Imola. Il 30 agosto 1987 Loris e la sua Aprilia AF1 250 conquistano la prima vittoria in un GP; nel 1988 invece, all’esordio nella classe 125, arriva immediatamente la prima vittoria al GP di Francia. La svolta, nel nome dei modelli e nei risultati, inizia negli anni ’90 quando nasce Aprilia RS250V con la quale Reggiani e Chili riscuotono i loro primi successi rispettivamente ad Assen ed al Paul Ricard; l’europeo – nel frattempo – viene conquistato da Max Biaggi il quale nome sarà per sempre sinonimo di Aprilia. Nel 1992 arriva il primo titolo nel Motomondiale classe 125 cc con Alex Gramigni; dopo due anni ai vertici ma senza risultati eclatanti, l’apoteosi: Max Biaggi è campione del mondo in 250 cc, Kazuto Sakata replica il risultato nella 125 cc e Reggiani debutta in 500 in sella ad una innovativa bicilindrica. Max ottiene il titolo anche l’anno successivo mentre Sakata salirà sul secondo gradino del podio; Reggiani chiuderà il Mondiale al 10° posto davanti a numerose quadricilindriche di team ufficiali. Nel ’96, Biaggi è campione per la terza volta consecutiva ed arriva il titolo costruttori in 125 cc; l’anno successivo è titolo del mondo pilota e costruttori, ma con il nuovo eroe di Aprilia che si chiama Valentino Rossi e che conquista 11 vittorie su 15 gare. Nel 1988 Loris Capirossi guadagna il titolo piloti vincendo 14 gare su 15 confermando la superiorità della RS250 che per ben 4 volte riempie tutti i gradini del podio, conquistando ancora il titolo costruttori. In 125 cc invece, è ancora Sakata a portare a casa il titolo di campione del mondo. Il 1999 è ancora l’anno di Rossi che conquista la 250 cc in sella alla bicilindrica RSW con la quale vince 9 gare; di rilievo anche i risultati ottenuti della Aprilia clienti. Nel medesimo anno avviene l’ingresso della RSV Mille nel mondiale SBK. Dal 2000 e per i dieci anni successivi, Aprilia brilla di luce propria con piloti del calibro di Troy Corser in SBK e Roberto Locatelli, campione del mondo 125 cc; nel 2002 doppietta titolo piloti con Marco Melandri in 250 ed Arnaud Vincent in 125 ed altrettanti titoli costruttori. Nella neonata classe MotoGp Aprilia schiera la RS Cube spinta da un propulsore a 3 cilindri. Nel 2003 si conclude il ciclo pre-acquisizione del Gruppo Piaggio con Manuel Poggiali campione del mondo piloti nella classe delle quarto di litro. Dal 2006 al 2008 i titoli mondiali arrivano con Lorenzo (250), Bautista (125) e Van Den Bosch (S2). Nel 2009 parte il progetto congiunto del lancio della stradale RSV4 e del ritorno in Superbike di Max Biaggi in sella alla nuova nata della Casa di Noale con la quale otterrà nel 2010 il titolo di Campione del Mondo SBK. Ancora nel 2011 titolo mondiale di Chareyre in Supermotard S1 su Aprilia 4.5, titolo SBK nel 2012 con Biaggi e nel 2014 con Guintoli; nel 2015 ritorno in MotoGP e conquista della Superstock 1000 FIM Cup con Lorenzo Salvadori.
L’Aprilia di Ivano Beggio da alla luce i primi modelli subito dopo aver subentrato il ruolo del padre: ecco nascere il Colibrì il Daniela ed il Packi. Nel 1970 arriva la Scarabeo, prima off-road prodotta in versione 50 e 125 cc. Seguì la prima stradale motorizzata Hiro, la ST 125 che cedette il posto alla STX nel 1984. Da qui lo sviluppo delle storiche 125 stradali AF1 (Sintesi, Futura RS Extrema) alle quali seguirono la Touareg, la RX e la Pegaso. Negli anni ’90, Aprilia è RS50, 125 motorizzata Rotax ed RS250; seguono la RSV1000 e la Caponord. Oggi RSV4 e Tuono V4 rappresentano l’apoteosi dell’evoluzione Aprilia.