Triumph

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Triumph è una nota casa motociclistica inglese fondata nel 1885 ed ha sede a Hinckley

STORIA DEL BRAND

La storia di questo antico marchio inizia nel 1883 quando un giovanissimo Siegfried Bettmann nato a Norimberga ma trasferitosi a Londra per cercare fortuna – incontra Mauritz Johann Schulte. Dopo vicissitudini lavorative che li portarono a trovarsi senza lavoro, costituiscono nel 1885 la “S.Bettman&Co. Import Export Agency” con sede in Coleman Street. Questa realtà, dopo un periodo al commercio di biciclette inglesi nel resto del mondo, si trasformerà e diventerà in breve tempo la famosa Triumph produttrice di motociclette che oggi, tutti noi, ben conosciamo.
Le sue vicissitudini societarie negli anni ’50 la portano a far parte della rivale BSA. Proprio in questi anni alcuni modelli, svenduti nel mercato americano per ripianare alcuni debiti, diventano protagonisti di film cult come Il Selvaggio, con Marlon Brando in sella ad una Triumph 6T Thunderbird e La Grande Fuga, con la scena di Steve McQueen che cerca di saltare il reticolato con un Triumph Trophy (la futura Bonneville). Proprio la Triumph Bonneville entra nella storia della casa motociclistica inglese grazie all’interessamento di illustri appassionati, come lo stesso McQueen.La gamma attuale di divide tra classic bike (tra le quali, oltre alla Bonnie, Scrambler e Thruxton), cruiser (America, Rocket III, Speedmaster e Thunderbird), roadster (le due naked Street Triple e Speed Triple), supersport (Daytona), touring (Sprint e Trophy) e la rinnovata gamma adventure (Tiger Sport 1050, Tiger 800/XC e Tiger Explorer).

CARATTERISTICHE DISTINTIVE

L’impegno dei due amici e soci nella costruzione e commercializzazione di biciclette attraverso la società denominata Triumph Cycle Company, vede uno stop forzato nel 1899 quando il settore dei cicli è ormai al collasso per via del surplus di prodotto disponibile sul mercato; fortunatamente ed a
discapito di ogni aspettativa, il 1900 segna un’inversione di rotta e, seppur con un profitto ridotto, l’azienda chiude in positivo risanando il debito accumulato nei due anni precedenti. La svolta, finalmente, arriva nel 1902 quando Bettmann convince il CDA di Triumph a prendere la decisione
che salverà l’azienda: avviare la produzione di motociclette grazie all’appoggio della Minerva, azienda belga produttrice di motori e motociclette con il know-how necessario a colmare le lacune tecniche dell’azienda inglese in materia di motori a combustione. La “Numero 1”, la prima motocicletta Triumph, appare sulla rivista “Bicycling News” di maggio 1902: monta un motore Minerva da 2,2 cv con carburatore a superficie sistemato sotto al serbatoio carburante. La crescita dell’azienda britannica inizia con il nuovo propulsore da 450 cc e 3,5 cv prodotto nel 1907: con più di 1000 pezzi realizzati all’anno, la fabbrica viene spostata su di un’area più estesa presso Priory Street a Coventry. Nel 1936 vengono separate le business unit di auto e moto ed Edward Turner viene nominato progettista capo; l’anno successivo, Turner stesso svela la Speed Twin (T100) da 498 cc: è la moto inglese per eccellenza, supera le 90 miglia orarie e segnerà il corso stilistico di
Triumph per i successivi 40 anni. La Seconda Guerra Mondiale distrugge la fabbrica di Priory Street che sarà sostituita nel ’42 dal nuovo stabilimento di Meriden nel West Midlands. L’azienda si concentra su tre modelli: la Tiger 100 – vittoriosa con Eric Lyons al suo esordio nel Manx GP del
1946 – la Speed Twin e la più piccola 3T da 349cc. Denominatore comune, la forcella anteriore telescopica. Un nome, un luogo, una storia: Bonneville! E’ il 1955 quando Johnny Allen raggiunge le 193 miglia orarie sul lago salato di Bonneville (Utah) in sella ad un siluro motorizzato Thunderbird 650 cc elaborato: per 15 anni il record di velocità su terra rimarrà in casa Triumph e,
sull’onda del successo ottenuto, viene lanciata – nel 1959 – l’iconica T120 Bonneville 650 che sarà la bicilindrica inglese più venduta di sempre. Nel 1966 Buddy Elmore vince la 200 miglia di Daytona in sella ad una Tiger 500 cc ufficiale e Gary Nixon ripete l’impresa l’anno successivo su una Tiger 100. Grazie all’apparizione di una TR6 650 Trophy nel film “La grande fuga” con
SteveMcQueen, le vendite negli Stati Uniti si impennano con 28.700 esemplari venduti nel 1967. Nel 1968 arriva finalmente il tre cilindri da 750 cc che equipaggerà la Tident e la BSA Rocket. 46.800 sono le motociclette vendute nel 1969, complice la vittoria di Malcom Uphill al Production
TT in sella ad una Bonneville, impresa bissata l’anno successivo ma, questa volta, su una Speed Triple che prenderà il famoso soprannome di “Slippery Sam”. Nel 1983 la fabbrica di Meriden chiude, John Bloor rileva il marchio e la fabbrica e concede a Les Harris la possibilità di costruire poche Bonneville su licenza in uno stabilimento del Devon. Finalmente, nel 1988, la nuova società riapre ad Hinckley e viene sviluppata una gamma di motori modulari tricilindrici da 750 e 900 cc affiancati da quadricilindrici da 1000 e 1200 cc che però vennero pian piano eliminati per lasciare spazio ai bicilindrici ed ai più famosi tre cilindri.

MODELLI ICONICI

Bonneville è senza dubbio il nome che si associa per antonomasia alla casa di Hinckley: dalla prima apparizione nel 1955 ad oggi, le versioni sono moltissime e ancora oggi disponibili con chiari richiami al passato. Un modello su tutti? La spettacolare Bonneville Bobber. La storia è costellata
da mostri sacri quali la Speed Twin (T100) del ’37 e la Tiger 100 del ’46; la Thunderbird 6T 650 guidata da Marlon Brando ne “Il selvaggio” costituì la base di partenza per la realizzazione della versione che guadagnò il primo record di velocità a Bonneville Salt Flats. In tempi più recenti è impossibile dimenticare la gamma Trophy 3 (900 cc) e Trophy 4 (1200 cc), le Daytona 750 e 1000 e le Trident 750 e 900 del 1991. La moto della svolta arriva nel 1994, si chiama “Speed Triple” e porta con sé lo “Speed Triple Challenge Race”; la Daytona T595 del ’96 è un successo conclamato e, nel 2000, la Bonneville torna in gamma a 10 anni dalla rinascita del marchio. Nel 2004 Triumph stupisce con la Rocket III mossa da un tre cilindri da 2294 cc, 140 cv e 200 Nm di coppia a 2500 giri/min.. Seguono la Daytona 675, la Street Triple del 2007 e la sua versione più sportiva caratterizzata dalla lettera “R” per la prima volta nel 2009. Tiger 800, Speed Triple, Daytona R, America, Speedmaster e Thunderbird Storm vengono lanciate nel 2011 a cui segue – nel 2012 per festeggiare i 110 anni di storia del marchio – la Tiger Explorer che si inserisce nell’agguerrito mercato delle maxi-enduro. Ad oggi, con alcune tra le migliori naked sportive, una gamma Adventure davvero completa ed una sezione Modern Classic incredibile, Triumph mette a isposizione degli appassionati la storia che ha fatto rinascere il marchio.

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