Tutto pronto per il dopogara più sincero della MotoGP. Questo è Dritto dal Bar! con il Diario del Motoimbecille, senza pagelle e senza troppa serietà.
La MotoGP 2018, dopo un Gran Premio di Austin piuttosto tranquillo, torna con i piccoli disastri che fanno rovesciare la birra del bar. Il trofeo del Motoimbecille è sempre di Cal Crutchlow, lo vogliamo in HRC a dare ripetizioni di ignoranza a Santi Hernandez. Cal questa volta ha fatto la pole, ma è partito male ed è arrivato con lo scooter dopo un tuffo nella ghiaia. Peccato, ma sono due gare di fila che l’inglese ha finito prima come ai vecchi tempi.
Miracolo di Valentino Rossi: parte decimo e il famoso decimo sarebbe anche arrivato (il posto, non il titolo) ma la mafia canarina della Dorna per farlo vincere gli fa cadere cinque piloti davanti (Crutchlow, Rins, Lorenzo, Pedrosa e Dovizioso) dando loro gomme in truciolato. Altri due giri e faceva il podio. Però Vale completa il giro del mondo in vent’anni (proprio un fermone, c’è gente che ce ne ha messi 8). Senza gomma tassellate, set di valigie, casco modulare e GS1200, ma una comoda e sincera Yamaha M1 senza nemmeno tanta elettronica. Comunque se adesso anche gli Harleysti mettono giacche fluo è un po’ colpa sua che si è inventato questa cosa nel 1996.
Maverick Vinales ha copiato il setting di Valentino cominciando dal vestito: per Jerez infatti aveva guanti, casco e stivali giallo fluo ma la sua M1, ancora abituata a Lorenzo, c’è rimasta male. Chiude settimo dopo una gloriosa battaglia con Alvaro Bautista per la 12° piazza.
Ma veniamo al disastro!
Lorenzo, rimpiazzato dal Dovi sia dalla Prink che dalla Ducati (è quasi ufficiale che non rimarrà), non ci ha visto più. Oltre ad aver detto a Pernat che è sempre stato un buffone in giro per il paddock si è fiondato contro Dani Pedrosa perché, piuttosto che far passare il compagno di squadra, ha preferito organizzare un posto di blocco Made in Spain.
Gli sponsor poi hanno esagerato. Non serviva riempire Pedrosa di Red Bull (è piccolo, non la regge!) e farlo volare per due curve come fosse un trapezista del circo, oltretutto pieno di antidolorifici per il polso rotto due settimane fa. Ti metterà anche le ali, ma quando atterri poi veditela da solo.
Qualcuno dopo Austin aveva detto che Dovizioso quest’anno era un po’ troppo fortunato, in testa al mondiale nonostante Marquez fosse nettamente più forte. Neanche il tempo di dire “secondo a Jerez, pista ostica alla Ducati, possiamo giocarci il campionato” e viene centrato da compagno di squadra (già successo) e Pedrosa (già successo anche questo). Comunque l’anno prossimo le cose andranno diversamente. Petrucci (forse) al posto di Lorenzo, Dovizioso con un contratto da top rider. Ci piace.
Zarco invece chiude secondo e il suo coach dice a tutti che se il francese non è in Yamaha è tutta colpa di Valentino Rossi che gli ha sbarrato le porte. La settimana prima il francese ha detto che Randy Mamola non merita di stare tra le leggende della MotoGP perché toglie valore alle altre “Legend”. Attenzione, forse stiamo trovando un degno successore per Jorge nelle dichiarazioni.
L’unico che festeggia davvero è Marc Marquez che per non farsi mancare nulla butta la moto nella ghiaia a 140Km/h senza cadere, oltretutto nel giro in cui è riuscito a dare mezzo secondo al secondo. In premio arriva anche una bambola gonfiabile Michelin a cui lo spagnolo ha dimostrato tutto il proprio affetto nel parco chiuso.
Dritto dal Bar! e il Diario del Motoimbecille vi aspettano per il GP di Francia a Le Mans, tra due settimane. E poi Mugello!