Ducati Streetfighter – Test Ride. I motori a Ronda sul circuito di Ascari hanno smesso di tuonare ma ora il tipico sound Ducati rimbalza per il web a caccia delle prime impressioni di guida. Fra le prime cose che si leggono, anche il fatto che in pista la Streetfighter si trova a suoa agio, come nel suo contesto naturale visto che – seppur scarenata – deriva da una superbike pura e pure capace di molte vittorie. Non è certo una moto per tutti considerate le potenzialità del V90 Testastretta capace di 155 cavalli abbinato ad un passo di 1.475 millimetri ed un peso di 169 chilogrammi per la versione standard mentre sono 167 i kg per la Streetfighter S. La potenza, rispetto alla 1098, è scesa di soli 5 cavalli a causa della variata dimensione dell’airbox.
Partendo dai delusi, l’inglese Superbike Magazine ammette che si aspettava qualcosa di diverso, una naked selvaggia, un infallibile strumento da impennate ma così non è, proprio a causa dell’albero genealogico di questa Streetfighter che affonda le sue radici nel segmento delle superbike, categoria dove è richiesta precisione più che capacità di emozionare. Detto questo, confermano anche i molti aspetti positivi, ad esempio la possibilità di andare forte quanto si voglia, sicuri di avere fra le ruote un ottimo telaio capace di assecondare le sollecitazioni del motore che di potenza ne ha da vendere. Motorcycle USA racconta come, invece, abbia cambiato opinione da prima a dopo la prova: non è semplicemente una 1098 scarenata, è qualcosa di diverso, nonostante ne condivida buona parte dei componenti. Confermano anche l’impressione dei colleghi sottolineando che è meno rabbiosa della sorella da SBK anche se, ovviamente, si percepisce subito che non si è in sella ad una turistica, spiegano. Quando si spalanca il gas, la coppia erogata è tremenda ma l’aumentato interasse consente di controllare meglio le impennate di potenza. E proprio il maggior interasse tende a far aumentare l’inerzia nei cambi di direzione facendo risultare la moto più lenta della 1098. Americani anche i colleghi di Motorcycle.com che lamentano l’eccessiva differenza di prezzo fra la versione standard e la versione “S”, non giustificata – secondo loro – dai componenti che le differenziano. La rivista spagnola Motociclismo anticipa il test completo spiegando che le sensazioni di guida sono esattamente quelle che offre una vera e propria superbike e ancor di più la versione S con il DTC (Ducati Traction Control) che offre un’incredibile sensazione di sicurezza. E l’inglese MCN conferma – come gli spagnoli – che la Streetfighter vista dal vivo rende maggiormente, facendo quindi aumentare l’attesa degli appassionati ducatisti che dovranno attendere aprile prima di toccarla con mano. MCN azzarda anche un paragone con il Monster 1100 che, per quanto simile nell’aspetto, è completamente diversa a livello di guida: la Streetfighter non romba e basta ma spinge quanto serve per imprimere un largo sorriso sul viso di chi la sta portando, raccontano i colleghi inglesi.
Come anticipato, arriverà nelle concessionarie ad inizio aprile ad un prezzo di 14.990 euro per la versione standard e 18.700 per la Streetfighter S.