Le origini della Mondial risalgono al lontano 1929, quando a Milano i fratelli Boselli, provenienti dall’aristocrazia terriera piacentina, decidono di dar vita alla FB, azienda il cui acronimo sta proprio per Fratelli Boselli. Si tratta inizialmente di una piccola officina dedicata prevalentemente all’assistenza meccanica, che però in poco tempo si espande con la produzione di robusti motocarri per il mercato di massa.
Come per tante aziende del settore, la Seconda Guerra Mondiale ferma i piani dei fratelli Boselli, che ripartono subito dopo il termine del conflitto con la creazione della FB Mondial, impresa che si specializzerà nella produzione di moto di piccola e media cilindrata anche destinate alle competizioni. Nel 1948 nasce la prima Mondial con motore bialbero 4 tempi 125cc, mentre l’anno successivo Nello Pagani conquista il primo Campionato Mondiale della ottavo di litro.
Nei suoi primi anni di attività la Mondial centra vittorie e stabilisce primati a ripetizione: nel 1950, contemporaneamente al lancio sul mercato delle 125 Turismo, Sport e Supersport, il pilota Bruno Ruffo vince di nuovo il Mondiale 125, un successo ripetuto l’anno successivo da Carlo Ubbiali e nel 1957 da Tarquinio Provini. Nel frattempo l’azienda milanese si dedica anche alle cilindrate superiori, proponendo nel 1951 i modelli 200 e 160 due tempi e nel 1955 la 175 TV monoalbero. La più venduta, tuttavia, rimarrà una ottavo di litro, la 125 Champion ad aste e bilancieri del 1956.
Nelle competizioni le vittorie proseguono con il successo nella Milano-Taranto del 1954, quando Remo Venturi sconfisse moto ben più blasonate in sella alla sua 175 monoalbero. L’anno successivo Tarquinio Provini trionfa nella classe 250 della Coppa d’oro Shell di Imola, mentre Emilio Ostonero nel 1956 e Cecil Sandford nel 1957 vincono rispettivamente il Campionato Italiano di Motocross e il Mondiale 250.
La prima battuta d’arresto della Mondial, tuttavia, è alle porte: nel 1965 il fondatore Giuseppe Boselli lascia l’azienda per motivi di salute, per cui la produzione sarà gestita dal nipote Massimo che sposterà il focus su piccole moto da cross in cilindrate 50 e 125cc. Dopo dieci Titoli Mondiali messi in bacheca, la Mondial tuttavia si ritirerà dalle competizioni e chiuderà ogni attività produttiva per non aver raggiunto i risultati sperati.
Il marchio Mondial fortunatamente ritornò in attività nel 1999, anche se per mano di terzi: il protagonista fu Roberto Ziletti, boss dell’editoria bresciana che ottenne i diritti dalla famiglia Boselli per creare la nuova Mondial Moto S.p.A. Il suo progetto iniziò con un primo accordo nel 2000 con la Honda per la fornitura del motore che equipaggiava la vittoria VTR 1000 SP1 e che avrebbe dato vita alla nuova Mondial Piega, una SBK avveniristica che avrebbe lanciato il marchio oltre che sul mercato… anche nel Campionato Mondiale Superbike.
L’interesse verso la Piega aumentò velocemente dopo il suo debutto con cinque giri di pista nel weekend della SBK a Valencia, ma nonostante l’elevato numero di possibili acquirenti… l’intera faccenda era destinata a fallire. Ziletti decise anche di costruire un grande stabilimento produttivo di 2000 mq ad Arcore, ma la scarsa organizzazione dell’azienda fermò a 76 il numero di Piega costruite. In breve tempo arrivarono anche diversi problemi finanziari per Ziletti, che lo costrinsero a dichiarare il fallimento della Mondial già nel 2004.
A tenere in piedi il destino della Mondial fu la società V Due dell’industriale Piero Caronni, che acquisì i diritti di Ziletti istituendo il Gruppo Mondial Srl (poi Mondial Motors), con lo scopo di terminare la produzione delle Piega che sarebbero state lanciate sul mercato e di garantire l’assistenza post-vendita necessaria per i clienti. Nei progetti di Ziletti ci sarebbe stata anche la commercializzazione di una Piega EVO, versione evoluta della Piega originale, di una RZ Nuda e di una Starfighter, ma queste moto non andarono oltre lo stadio di prototipo.
In tempi recenti però il marchio Mondial è tornato nuovamente nel mondo delle due ruote, grazie a un terzo investitore proveniente dal gruppo Pelpi International: stiamo parlando di Cesare Galli, che nel 2014 intavolò delle trattative con il proprietario del marchio Mondial Pierluigi Boselli al fine di poter riutilizzare il brand per la produzione di alcuni nuovi modelli innovativi. Questi, oggi, sono diventati realtà sotto la casa FB Mondial, che produce piccole moto da strada come le HPS 125 e 250, la nuovissima Pagani 1948 e due modelli della gamma SMX rispettivamente da supermotard ed enduro.
Queste moto, prodotte sotto la nuova gestione Galli, sono la riproposizione in chiave moderna delle caratteristiche che hanno reso famose le Mondial: durante la sua storia l’azienda milanese ha sempre puntato sull’esclusività dei suoi modelli, prodotti in piccoli lotti o addirittura in serie limitata proprio per i clienti più affezionati al marchio. Sono i dettagli a fare la differenza sui nuovi modelli Mondial: sulla nuova Pagani 1948, per esempio, spiccano le finiture stampate sulla sella e i loghi sulle manopole, ma anche la piastra di sterzo ricavata dal pieno con logo FB Mondial.
Tutto richiama lo stile del passato, sia nei colori che nelle caratteristiche costruttive, ovviamente riproposto con quegli accorgimenti che rendono la guida su strada sicura e divertente: i cerchi a raggi sulle HPS ne sono un esempio, installati su pneumatici sportivi di ultima generazione e provvisti di un impianto frenante con pinze radiali che offre prestazioni al top anche nei momenti cruciali della guida.
Nella lunga storia della Mondial i modelli più importanti risalgono all’epoca delle competizioni in cui il marchio milanese ha partecipato durante gli anni ’50 e ’60. La motorizzazione di maggior successo è stata la 125cc, che diventò iridata nel 1949, nel 1950, nel 1951 e nel 1957, un anno dopo la produzione di quella 125 Champion che catturò l’attenzione di tutti quei giovani che volevano una moto sportiva simile a quella utilizzata nei Gran Premi di tutto il mondo.
Il 1957 fu l’anno del bis Mondiale per la Mondial, con la vittoria nella ottavo di litro e nella 250, una moto rimasta nella storia e che spinse addirittura Soichiro Honda, fondatore della blasonata casa giapponese, ad ottenerne un esemplare come riferimento per quelle supersportive che tutti noi oggi conosciamo. Grazie a questo accordo con la Honda, il marchio Mondial degli anni 2000 riuscì ad ottenere la fornitura dei motori bicilindrici della VTR 1000 SP1 per la sua Piega, una moto sostanzialmente incompiuta per il disastro commerciale posto in essere dall’imprenditore Ziletti.
Oggi, invece, la casa milanese è di nuovo attiva sotto il marchio FB Mondial, distinto da quello originale della famiglia Boselli ma che propone sul mercato diverse moto classiche che ricalcano la tradizione del passato. Prime tra tutte le HPS, delle cafè racer in cilindrate 125 e 300cc davvero uniche nel loro genere con manubrio largo e ruote tassellate, alle quali si affiancano le Sport Classic Pagani 1948, prodotte sulla base della moto che permise al pilota Nello Pagani di conquistare il primo Campionato del Mondo 125 durante la rinascita del marchio italiano successivamente al secondo conflitto mondiale.