Gilera Fuoco – Test Ride

Gilera Fuoco – Test Ride. Berlino – Oltre il pregiudizio. È questo il destino di Fuoco, la declinazione Gilera del brevetto Piaggio a 3 ruote: il primo scooter Suv come sottolinea il direttore generale delle operazione del gruppo di Pontedera, Daniele Bandiera. Deve convincere i centauri più “reazionari” che con una ruota in più c’è solo da guadagnare, soprattutto in sicurezza, e niente da perdere in termini di maneggevolezza. E deve indurre in tentazione chi ha sempre diffidato delle moto. Al costo di 7.600 euro il compito non appare semplicissimo ma il travolgente successo di Mp3 (12mila pezzi già venduti) induce all’ottimismo. Fuoco, un vero nome da battaglia, accende gli animi e nel gelo primaverile di Berlino (malgrado l’ingannevole sole) ce n’è davvero bisogno per non restare assiderati. Magari continua a far arricciare il naso agli amanti dell’estetica per il suo muso non esattamente accattivante, ma è una questione di gusto. Austera ma non troppo distaccata, la ritrovata capitale tedesca accoglie il grande evento internazionale con la quale il marchio dei due anelli della galassia Colaninno presenta il primo Suv a tre ruote: sicurezza e praticità da primato (virtù apprezzata dai meno esperti) e sportività interessante (richiesta e sollecitata dai centauri più “impertinenti”). Fuoco è uno scooterone da città (ma che “funziona” anche per trasferte lunghe) che colpisce gli ordinati tedeschi che aspettano l’autobus sotto le pensiline, che aspettano il verde ai semafori: insomma, che aspettano ordinatamente in coda da qualsiasi parte. Queste tre ruote (“due davanti e una dietro, cioè là dove servono” aveva detto al lancio di Mp3 Bandiera) sembrano esteticamente ancora difficili da digerire. E lo si intuisce dagli sguardi incuriositi dei cittadini di Berlino che hanno abbattuto il muro nel novembre del 1989 e che, da allora, hanno imparato di nuovo a stupirsi ed a manifestare emozioni. Ma dal punto di vista pratico confermano una volta ancora la loro praticità ed efficienza. Nemmeno le strade lastricate di sdrucciolevoli sanpietrini o bagnate dalla pioggia mettono in difficoltà Fuoco. E per non farsi mancare proprio niente, Infomotori.com occupa per qualche chilometro anche il secondo posto dell’enorme sella: quello riservato al passeggero. La panoramica è eccezionale (siamo a Berlino: potrebbe forse essere altrimenti?) ma un accorgimento è d’obbligo: reggetevi forte. Basta anche una quasi minima “carezza” alla manopola dell’acceleratore per avvertire per intero il brivido dei quasi 500 centimetri cubici di cilindrata (492,7 per la precisione): da 0 a 100 in 7 secondi.

Lo stile Il look è più aggressivo del primogenito della serie, ma il rischio di confonderli resta. Fuoco si distingue comunque per la sua protezione frontale e per un certo stile “minimalista” rappresentato in particolare dal manubrio essenziale. Nelle misure, Fuoco ed Mp3 non sono troppo differenti, nonostante Fuoco vanti una taglia un poco più ingombrante: 216 centimetri di lunghezza e 77,5 di larghezza. È soprattutto il motore a richiedere spazi maggiori che si riflettono anche sul peso: 244 chilogrammi (oltre 40 in più rispetto a Mp3). La capacità del serbatoio è di 12 litri, 1,8 dei quali di riserva con consumi dichiarati di 21 chilometri con un litro nel misto. La velocità massima è di 143 orari: lungo il maestoso viale Unter den Linden Infomotori.com ha “solo” sfiorato i cento… Il tutto a pochi metri dalla blindatissima ambasciata americana, dallo storico check point Charlie, dalla colossale porta di Brandeburgo e dal più nascosto giardino nei pressi del nuovo (e anche vecchio) Reichstag (la sede del Parlamento tedesco) dove diverse croci e molte fotografie sono meta di un quotidiano pellegrinaggio di turisti che vogliono non dimenticare le barbare esecuzioni dei Vopos, i guardiani del Muro della vergogna. Costruito nel giro di una notte (quella del 13 agosto del 1961), il Muro è stato per anni il simbolo della divisione: il suo primo “martire”, ricordano le insegne dell’anonimo parco, fu Günther Liftin, ammazzato il 24 agosto dello stesso anno. L’ultimo, l’impaziente Chris Geoffroy, ucciso il 5 febbraio del 1989, pochi mesi prima del “crollo”. Perdonate la divagazione… Il motore Sotto un petto in tubi d’acciaio arde un cuore affidabile e potente: il nuovo propulsore Master 500ie a doppia accensione, 4 valvole, 4 tempi, con iniezione elettronica e raffreddamento a liquido. La cubatura del nuovo Master è stata incrementata fino a raggiungere i 492 cc, così da ottenere 40 cavalli di potenza a 7.250 giri. La coppia massima è di oltre 42 Nm a 5.500 giri. L’introduzione del sistema a doppia candela ha permesso inoltre di ottimizzare la combustione all’interno del cilindro, con una diminuzione della rumorosità (ma il “rombo” è quasi musicale!) e dell’emissione di gas inquinanti. Fuoco risponde alle normative Euro 3. Ma quale cavalletto Fuoco è equipaggiato di serie del sistema di blocco elettro-idraulico della sospensione anteriore: significa che (come Mp3) è in grado di autosostenersi anche senza il cavalletto centrale. Questo permette di parcheggiarlo con estrema facilità e in ogni posizione oltre che di evitare di appoggiare il piede a terra nelle brevi soste al semaforo.

Tre colori Fuoco arriverà nei saloni con il mese di maggio. Tre i colori disponibili: Rosso Emotion e Grigio Excalibur metallizzati, nonché Nero Demon metallizzato opaco. Diversi anche gli accessori per elevare comfort e versatilità: bauletto da 42 litri; zainetto morbido fissabile a piastra bauletto, parabrezza regolabile, kit paramani, Tom Tom navigator e kit fissaggio, telo coprigambe, telo copriveicolo e allarme elettronico.
In sella Le sensazioni sono piacevoli, freddo a parte s’intende. Fuoco si lascia addomesticare facilmente ed è docile nelle manovre. Le due ruote anteriori indipendenti e basculanti (sospensione a quadrilatero articolato) fanno la differenza: consentono di guidare in assoluta sicurezza e tranquillità. E anche di assorbire le pur rare buche (ci credereste? Ci sono anche a Berlino…). La perdite di aderenza è un rischio difficile da correre tant’è vero che l’Abs non sembra rientrare nei piani di Piaggio anche se è ipotizzabile in futuro un sistema di “traction control” per migliorare la tenuta della ruota posteriore. Ma, francamente, con inclinazioni finora sconosciute (angoli fino a 40 gradi), c’è di che essere soddisfatti. Pochi fondi e quasi nessuna strada sembra essere in grado di mettere in difficoltà Fuoco, provata a Berlino (purtroppo per Infomotori ma per fortuna dei lettori) anche sotto l’acqua, su asfalti insidiosi. La comodità dello “stabilizzatore” è senza pari anche se, almeno all’inizio, la vera fatica è ricordarsi di sfruttarlo, evitando di cedere all’abitudine di mettere a terra il piede. I freni (doppio disco in acciaio inox davanti e disco “semplice” dietro) sono precisi. Eccellente l’accelerazione, brillante la ripresa: Fuoco – che è uno scooter – non delude nemmeno gli “scattisti” del verde. La seduta è comoda ed i quadranti della strumentazioni leggibili. Si viaggia confortevoli anche come passeggeri. Semmai, considerato il gelo quasi siberiano di Berlino, viene da consigliare (ma dipende da dove si risiede) di attrezzarsi fin da subito di uno degli accessori: almeno il kit paramani.
Quanto costa Fuoco costa 7.600 euro. Sarà disponibile con il mese di maggio quando beneficerà di una vetrina importante come il Giro d’Italia, rassegna della quale sarà anche sponsor. Il prezzo è, forse, il vero punto interrogativo del primo “scooter suv”: ma il marketing di Pontedera lancia Fuoco come prodotto esclusivo.

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