Gilera GP 800 – Test Ride

Gilera GP 800 – Test Ride. Milano – Per quanto molte persone chiamino indistintamente “moto” qualsiasi veicolo a due ruote a motore, le caratteristiche tecniche e anche le prestazioni delle moto e degli scooter fanno sì che si possano differenziare i due tipi di mezzo, anche se dobbiamo aggiungere un “ancora per poco”. La Gilera, dopo un periodo di oblio che faceva temere una scomparsa dello storico marchio italiano, si appresta a festeggiare i cento anni di storia facendo parlare di sé e dando sfoggio di quanto ancora questo marchio abbia da dire a proposito di motori. Nasce così il Gilera GP800 un hyperscooter da 839cc. che vanta una velocità di punta di circa 200 km/h. L’intento della Gilera era quello di creare uno scooter dall’elegante sportività italiana e a vederlo parcheggiato alla Fiera di Milano, dove siamo andati a provarlo, ci ha dato esattamente quest’impressione. Come è nato Come confermato successivamente nella conferenza stampa, si è attinto a piene mani alla tradizione motociclistica (in cui Gilera ha più volte detto la sua) per creare uno scooter con queste caratteristiche: il forcellone posteriore sembra essere stato smontato da una maxi-moto e la trasmissione a catena di fatto è stata ripresa pari pari dall’Aprilia Tuono, come anche l’impianto frenante sembra essere stato “rubato” ad una moto, essendo Brembo serie Oro a quattro pistoncini su dischi semiflottanti da 300 davanti e 280 dietro e anche, proprio per non farsi mancare nulla in frenata, con i tubi in treccia di serie. Ma tanti sono gli elementi che avvicinano questo scooter ad una moto come il monoammortizzatore posteriore regolabile in precarico, il telaio a doppia culla in alluminio che abbraccia il potente V90, con quattro valvole per cilindro, che eroga 75CV (con una coppia di 76,4 Nm a 5750 Giri) e che rende il GP800 lo scooter “più moto” che ci sia, anche nel prezzo (€ 9200 iva inclusa).

La sportività quindi è stato uno dei grandi richiami della Gilera che però non voleva rinunciare al comfort dello scooter. Ecco quindi che a Pontedera hanno dotato il loro ultimo nato del parabrezza regolabile elettricamente, del vano sottosella, di una seduta comoda e bassa e del “freno a mano “per il parcheggio. A zonzo per Milano Così disertiamo il giro in gruppo che la Gilera ci aveva offerto e con un loro esemplare del GP800 ce ne andiamo per le strade di Milano, appena riaffollatesi dopo la pausa estiva, cercando di capire come si comporterà questo bestione una volta liberato nelle giungle cittadine. La prima sensazione è forse quella più profonda: la sportività. Per quanto sia ben rifinito e pensato anche per chi va in ufficio, è il motore che prende il sopravvento nel dare le sensazioni e non lascia delusi come si dà gas: lo scooter scatta dolcemente ma inesorabilmente, portandoci in pochi metri oltre i 100 chilometri orari, lasciandosi il gruppo di due ruote al semaforo e facendo rimanere male qualche motociclista che non ci crede che adesso esista uno scooter che scatta prima della sua moto. Insomma, lo scatto utile nelle partenze da fermo c’è e c’è anche la ripresa. Nel traffico urbano non è certamente più scomodo di altri scooter di grandi dimensioni, si muove tra le macchine in coda, anche se necessita di un po’ di spazio per le sterzate o i cambi di direzione veloci. Dal punto di vista estetico non c’è che dire: ci siamo resi conto che la linea funziona dal fatto che oltre a guardarci a bocca aperta i ragazzetti con i motorini modificati e la voglia di fare gli smargiassi, come ci aspettavamo, ci siamo accorti di espressioni sognanti e affascinate disegnate sui volti di professionisti ultraquarantenni inguainati in un gessato blu che immaginavano chissà quale giro sul GP800.

Ci sono mancati un po’ dei vani nel cruscotto per poter tenere qualche oggetto, si poteva forse azzardare un cassettino a doppio cerchio in linea con le scelte del Centro Stile, ma che venisse incontro alle esigenze del consumatore che, ad esempio, vuole mettere il tagliando autostradale da qualche parte al volo. Anche lo spazio sottosella non è molto per essere uno scooter (si può riporre un casco integrale e forse la parte sotto della cerata), ma abbiamo già detto che questo è uno scooter sportivo e “sportivo”, come aggettivo, non va quasi mai in coppia con “spazioso”. Una cosa ci ha però veramente stupito: in caso di una frenata decisa, non solo ad alta velocità, non è difficile arrivare al bloccaggio della ruota posteriore che produce un po’ di stridii che fanno girare le persone a guardarti e che mi hanno fatto sorgere la domanda: com’è possibile che un impianto frenante di così alta qualità porti al bloccaggio del posteriore, cosa potenzialmente pericolosa? Siamo subito andati a chiederne la ragione ad Alessandro Bagnoli, responsabile della sezione ingegneristica della Gilera, il padre tecnico del GP800.

L’esperto risponde La spiegazione di questo bloccaggio il dottor Bagnoli ce la fornisce subito: è uno scooter equipaggiato con un sistema frenante sovradimensionato per garantire frenate importanti anche ad alte velocità e soprattutto un rapido dissipamento del calore che si sviluppa quando il ferodo morde il disco, ma che proprio per la sua eccessiva efficacia necessita di un po’ di pratica: i freni sono infatti molto modulabili (grazie anche ai tubi in treccia di serie, oltre agli efficacissimi dischi flottanti e alle pinze Brembo Oro) e bisogna agire con una certa sensibilità sulle leve, sensibilità che si acquisisce però facilmente – di fatto il GP800 si è comportato bene anche sul pavé e ha mantenuto l’assetto anche quando abbiamo bloccato la ruota posteriore. In definitiva abbiamo concordato con Bagnoli sul fatto che forse questa caratteristica individuata, il bloccaggio del posteriore se si frena “di botto”, sia un indicatore per capire a chi è destinato questo veicolo: il felice possessore di un Gilera GP800 è una persona che ha già esperienza sulle due ruote, che cerca prestazioni da moto (le prestazioni del GP800 sono simili a quelle di molte moto di media cilindrata), vuole distinguersi per design e stile, vuole magari avere un mezzo con cui poter fare qualche gita o piccolo viaggio e che, magari, sente il richiamo della tradizione motoristica italiana… ma che dovrà aspettare novembre 2007 per poterlo guidare.

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