Harley-Davidson Electra Glide Ultra Limited – Long Test Drive

Harley-Davidson Electra Glide Ultra Limited – Long test drive. Perfino il nome è esageratamente lungo, fuori dal normale, per una moto che di normale ha onestamente ben poco. La cruiser top di gamma americana è veramente un monumento all’esagerazione, a cominciare dal motore. Il cuore pulsante di questo mezzo è, ovviamente, un bicilindrico twin cam raffreddato ad aria di ben 1.690 cc. Necessari per muovere una massa, in ordine di marcia, di 413 chili. Poco più lunga di due metri e mezzo (2525 mm per la precisione) sia da ferma che in movimento l’ammiraglia HD fa di tutto per farsi notare: dalle cromature alla doppia colorazione, dai cerchi in lega a razze alla maestosa sella biposto per arrivare al set di valige e alla radio. Tutto in questa moto dice: guardami! Ma la Electra Glide non è solo estetica, anzi, il monumentale bicilindrico dipinto a polvere nera e con coperchi valvole cromati è montato su supporti elastici per garantire fluidità e assenza di vibrazioni ed è gestito da un acceleratore ride by wire che agisce su una centralina elettronica sequenziale. L’elettronica è presente anche nel reparto freni, con l’abs che agisce sui tre dischi da 32mm a 4 pistoncini, e nel confort con il cruise control. Come da usanza HD non viene dichiarata la potenza massima, ma la coppia di 136 Nm a 3.500 giri fa capire che razza di motore è quello che occhieggia cromato da sotto il serbatoio bicolore e l’enorme sella, provvidenzialmente posta a soli 750mm da terra. La versione provata, la Ultra Limited, offre tutto di serie e questo, purtroppo, si paga: ci vogliono ben 29.000 euro per portarsi a casa questa cruiser americana, sempre che non si ceda alla tentazione di personalizzare la propria compagna di viaggio attingendo all’enorme catalogo Harley, un vero e proprio libro per dare libero sfogo alla propria fantasia. Ma di fronte a tanta opulenza viene quasi spontaneo chiedersi: è possibile usare questa meraviglia su due ruote tutti i giorni, come se fosse una moto “normale”?

Su strada

Quando ci si siede la prima volta su una Electra Glide Ultra Limited c’è sempre un attimo di smarrimento… Il motore si avvia con uno scossone, dopo di ché comincia a girare sornione senza quasi farsi sentire, la frizione è morbidissima, la prima entra con un suono secco e viene da chiedersi: sono sicuro di quello che sto facendo? Un filo di gas, si lascia lentamente la frizione ed ecco il miracolo: la gigantessa si muove senza nessuna difficoltà e sembra del tutto naturale muovere gli oltre quattrocento chili su due ruote.
In città. E’ forse la prova più difficile, ma se non si ha intenzione di fare slalom arditi tra le macchine si può tranquillamente usare la Electra Glide per compiere il tragitto quotidiano casa-ufficio. E’ la lunghezza, più che il peso, a caratterizzare i limiti di questa HD nel traffico, così come una forcella un po’ troppo morbida in frenata invita a una guida fluida e ad evitare, per quanto possibile, manovre brusche. Per il resto è come essere seduti in salotto, con il ventilatore di fronte e la radio che ci fa compagnia.
Percorsi extraurbani. Nei percorsi extraurbani bisogna stare attenti alla velocità con cui si arriva in curva, le prestazioni ci sono ma non si percepiscono, quindi all’inizio occhio al tachimetro. Nelle strade di curve e controcurve, come un lungolago o la Costa Azzurra, l’ammiraglia va che è una bellezza. Certo non si cerca la piega al limite, ma far danzare tra le curve veloci questa HD è veramente uno spettacolo.
Autostrada. Ovviamente l’autostrada è il suo pane. Nata per macinare miglia su miglia sulle highway statunitensi, l’Electra Glide permette di viaggiare a velocità di codice senza nessuna fatica per chilometri. Il cruise control mette a riparo dai famigerati tutor, mentre dove i limiti non ci sono si può tenere una velocità di crociera di 160 km/h in totale relax e ascoltando la radio o il proprio cd preferito!
Quindi, in definitiva, l’Electra Glide nasce per gli ampi spazi americani ma non disdegna di essere strapazzata sui pavé delle nostre città o lungo stradine di campagna a patto solo di fare attenzione dove si parcheggia, perché senza retromarcia basta poco per essere in difficoltà. Forse è qui il segreto: non fermarsi mai.

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