Harley-Davidson Dyna Switchback: un cuore, due moto

Una prova di una Harley-Davidson è sempre qualcosa di particolare, e poche moto come queste vanno provate per essere capite. Non a caso da qualche anno Harley-Davidson organizza un tour per le città italiane per far conoscere e toccare con mano i propri modelli, così come sul sito è possibile prenotare un test ride del modello che si preferisce. Alcuni motivi del fascino che emana da questi mezzi non è decifrabile, però c’è, innegabile, eppure non sono certo moto perfette. La Harley-Davidson Dyna Switchback della nostra prova è caratterizzata dalla possibilità di trasformarsi in un attimo, togliendo parabrezza e borse la tourer che ci ha portato in riva al mare si trasforma in una cruiser pronta per farsi guardare e ascoltare. Il bicilindrico che muove la Switchback è l’ormai mitico 103, dal numero dei pollici cubi, che equivalgono a 1691 cc raffreddati ad aria per un valore di coppia di 126 Nm a 3500 giri che muovono con dolcezza (o con grinta, dipende da voi) i 320 kg della Dyna. Le operazioni di sgancio e aggancio di borse e parabrezza sono veramente di una semplicità assoluta, così come tutte le finiture di questa H-D sono di un livello notevole. Difficile, se non impossibile, trovare parti in plastica e questo, se da un lato è certamente un pregio, dall’altro è un difetto che si paga in kg e… in soldi. Per portare a casa la vostra Dyna Switchback infatti sono necessari 17.700 euro, ammesso che si resista alla tentazione di attingere al pressoché infinito catalogo di accessori per rendere unica la propria H-D!

Harley-Davidson Dyna Switchback, prova su strada
Sella bassa, manubrio ampio, pedane avanzate ma non troppo. La posizione in sella alla Switchback non è “estrema” come su altre moto della casa americana, anzi, è comoda e consente di muoversi con discreta agilità (per quanto lo consenta il mezzo). L’avvio del motore scuote moto e pilota, per poi borbottare più o meno sommessamente… un rumore secco accompagna anche l’inserimento della prima, filo di gas, frizione, e la Dyna si avvia sull’asfalto senza una minima indecisione. Il parabrezza protegge bene dall’aria, non si percepiscono vibrazioni e la posizione in sella invita a guidare per ore. Peccato solo che il calore del cilindro posteriore si ripercuote senza pietà sul nostro “posteriore”… in città o nelle soste appena prolungate il problema non è da poco, ma per fortuna basta muoversi un po’ per far tornare tutto nella normalità. D’altronde girare in città con una simile “creatura” è come guardare gli animali allo zoo… autostrada o, meglio ancora, strade extraurbane anche ricche di curve sono certamente il suo habitat migliore. Anche in montagna la Dyna consente di divertirsi per la coppia esagerata del suo bicilindrico, peccato solo che il disco anteriore sia un po’ al limite per il peso e le prestazioni di questa moto. Per fortuna l’abs di serie consente di attaccarsi alla leva senza ritegno, garantendo così spazi di frenata più che adeguati, però la sensazione di “arrivare lunghi” fatica ad andarsene… Ma la doppia anima della Switchback non è solo nelle “appendici”: il biclindrico è docile e sornione se si accarezza il gas, ma ai semafori regala accelerazioni da dragster se si apre con decisione. Non serve tirare le marce, anche perché appena sopra i 5000 giri il limitatore interviene anche con una certa decisione, molto meglio ingranare una marcia dietro l’altra e gustarsi fino in fondo l’effetto fionda che regala!
Ben inteso, non è una moto da trattare come una sportiva, le pedane per esempio segnano un limite di piega ben prima di capire quello della ciclistica, ma accelerazioni e curvoni veloci si possono affrontare con decisione e con “reciproca soddisfazione”! Personalmente abbiamo apprezzato molto la modularità di questa moto, che viaggiando anche in due offre consumi tutto sommato contenuti e velocità di crociera di tutto rispetto. Quindi, se siete indecisi tra una moto con cui macinare chilometri e una con cui far voltare la testa, bhé, avete trovato la vostra soluzione.

Abbigliamento utilizzato per il test:

Giacca: Spidi Netforce h2out
Pantaloni: Spidi Snap in tessuto
Guanti: Spidi Trophy H2out
Casco: X-Lite X702 
Stivali: Stylmartin Delta
Paraschiena: Dainese Wave11

 

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