Honda CBF 600 S ABS – Long Test Ride

Honda CBF 600 S ABS – Long Test Ride. Quasi tutte le case motociclistiche, quelle nipponiche quantomeno, hanno in catalogo una moto tuttofare, che si adatti a tutte le persone sia in base alla loro corporatura che alle esigenze e capacità di guida, un’entry level tuttofare che possa soddisfare la voglia di mare nelle giornate afose, quanto gli spostamenti rapidi in città e magari che possano essere portate anche a visitare un paese straniero: la Honda propone, per questo tipo di esigenze, la CBF600. Abbiamo provato la versione dotata di ABS, abbiamo regolato l’altezza della sella, messo benzina e abbiamo provato questa due ruote tuttofare in diverse condizioni di utilizzo: dalla città, dove riesce a svicolare bene nel traffico e non teme particolarmente i dissestamenti del manto stradale, a brevi gite con tratti autostradali, dove il capolino si apprezza, e tratti più tortuosi, dove l’entry level della Honda non strapperà l’asfalto, ma denota precisione in inserimento di curva e maneggevolezza di guida e anche un’inaspettata grinta; non tiene particolarmente impegnati nella guida, concede di godersi i panorami, il passeggero si trova comodo e ben protetto e con comodissimi maniglioni a cui aggrapparsi, ideale quindi per le vacanze con la fidanzata. A prima vista la versione del 2008 non sembra essere cambiata molto, la moto appare simile alla precedente versione, questo perché sono state modificate solo le parti che lo necessitavano e, mentre il look è rimasto invariato, la guidabilità è addirittura migliorata, nonostante non sia un elemento ben visibile, se non la si guida. Ecco appunto che abbiamo provato questa moto prodotta ad Atessa sia in autostrada che sul misto, in città e fuori, da soli e col passeggero, proprio per vedere cosa cambia dalla vecchia versione.

Prova su strada Il motore deriva dalla CBR 600 RR e infatti è un po’ più grintoso e i cavalli sono quelli che servono per l’utilizzo per cui è stata progettata la moto, consentendo anche qualche bella “aperta”. Appena partiamo notiamo che l’erogazione è fluida e continua e solo oltrepassando gli 8000 giri si avverte qualche vibrazione, seppur non fastidiosissima. Quando si va ad inserire una curva, la moto esegue senza sbavature, grazie anche al nuovo telaio monotrave in alluminio; non è certo fulminea nei cambi di direzione ad alta velocità, ma di contro si guida con la stessa facilità con cui si va in bicicletta. La frenata è molto valida e l’ABS è una sicurezza che fa viaggiare tranquilli, mentre la frenata combinata (quando si schiaccia il solo freno posteriore, infatti, entra comunque in funzione un pistoncino della pinza anteriore) aiuta notevolmente quando si vuole semplicemente rallentare o frenare con un certo margine d’anticipo. Le forcelle sono ora regolabili nel precario, come regolabili sono l’altezza della sella e del cupolino, che in autostrada aiuta molto e rende la guida piacevole anche quando il vento si comincia a far sentire. Una piacevole conferma da parte della Honda è il cambio che, come su altri modelli più costosi e sportivi, è sempre molto fluido e preciso, così come è sempre facilissimo trovare il folle; altra piacevole conferma è la ricca strumentazione con cui si ha facilmente sotto occhio tutto quello che serve sapere.

Volendo andare a cercare un po’ di divertimento nel misto, la CBF regala comunque qualche emozione, senza compromettere mai la sicurezza e la facilità di guida, i pneumatici da 160/60 e 120/70 marcati Michelin garantiscono un buon grip a terra e la ciclistica e il motore sanno adeguarsi al cambio di guida: certo non sarà una supersportiva, ma per chi non è un pilota vero e proprio c’è abbastanza cavalleria per divertirsi. Il passeggero si trova comodo sull’ampio sedile passeggero, che copre un vano portaoggetti di tutto rispetto per una moto di questo tipo, e le gambe non sono eccessivamente raccolte, grazie alle pedane posizionate apposta per rendere il viaggio piacevole anche a chi fa da “zainetto”. Le sospensioni anteriori incassano senza problemi dossi e irregolarità dell’asfalto, mentre quella posteriore trasmette qualche fastidio, soprattutto al passeggero. In definitiva la Honda mantiene la promessa: il CBF600 è una moto accessibile a tutti, tanto per il prezzo che per il poco impegno alla guida richiesto; per essere un entry level, anzi, offre una certa ricercatezza di materiali e di dotazione, non mostra grandi difetti e si propone come mezzo ottimale per chi si muove in città o fa il pendolare durante la settimana e ama fare qualche viaggio nel tempo libero, soprattutto se non in solitaria, senza contare, poi, che c’è anche un’ampia gamma di accessori proprio per il turismo.

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