Honda CBR 300 R, il Test Ride in pista

Honda CBR 300R, ovvero la piccola entry-level sportiva della casa di Tokyo. L’era delle 300 sembra aver sfondato le porte del mercato europeo dopo una lunga gavetta in quello asiatico. La sportiva di casa Honda si presenta molto bene, soprattutto per quanto riguarda l’affidabilità ed i consumi che secondo la casa si aggirano intorno ai 30 chilometri con un litro di carburante.

Appena saliamo in sella la moto ci riporta indietro con gli anni, alle diavolette supersportive da 125cc di un decennio fa: moto con la M maiuscola, due tempi, difficili da gestire per via dei picchi di potenza scorbutici ed un costo elevato, a cui andava ad aggiungersi una lunga lista della spesa dal meccanico. 
La differenza però la si nota subito, in quanto questa piccola CBR è stata pensata per insegnare la guida, non per renderla esasperata.

Infatti la posizione in sella non carica eccessivamente gli avambracci, ed i cambi di direzione tra i cordoli la rendono una vera piuma. Non si rischia, insomma, di farsi portare a spasso da lei. La sella a 784mm da terra serve a dare più confidenza alla moto, sulla quale ci si trova subito a proprio agio complice una rapportatura ben studiata che ci evita di dover stare sempre con la frizione in mano, che a dirla tutta era ciò che ci aspettavamo.

La spinta del monocilindrico da 287cc è sempre costante: la coppia di 27Nm ed i 31CV di cui è dotata sono ben “spalmati” su tutto il contagiri, mentre il monocilindrico a 4T raffreddato a liquido borbotta con il sound tipico di questo segmento in espansione. Per non farci condizionare, questa è stata la prima moto che abbiamo provato durante la giornata di test.

Nonostante sia chiaro che in rettilineo fatica un po’, è vero che la CBR 300R è così agile tra le curve ed i tornantini che viene voglia di scordarsi delle potenti millone da tenere sempre a bada. Dopo un paio di giri ci sentiamo un po’come un pilota del MotoGP (si scherza!) per la facilità con cui riusciamo a portare la moto: “è così che ci si deve sentire ad essere un manico assoluto” è quello che ci passa per la testa mentre, nonostante le aspettative fossero per la sorella maggiore, ci godiamo un altro passaggio sul traguardo in sella a questa 300 R.

Una moto quindi che non nasconde nulla, è proprio come la si vede. La potenza, direte, non basta mai. Vero, ma è anche vero che se si arriva ad una supersportiva da 200CV già a 20 anni, la vita motociclistica rischia di diventare noiosa da quando (forse) riuscirete a domare la moto in ogni suo aspetto. Ecco che quindi l’opportunità di avere una moto vera, dal motore affidabile, diventa un vantaggio al servizio di molti.

Da segnalare poi c’è l’impianto ABS di serie, un ottimo alleato nelle situazioni d’emergenza. a proposito di frenata troviamo dischi singoli Nissin, da 296mm all’anteriore e da 220mm al posteriore che permettono una frenata sempre a punto che si mantiente composta grazie al telaio in acciaio. Per quanto riguarda il reparto sospensioni, composto da una forcella da 37mm a steli tradizionali all’anteriore ed un mono Pro-Link al posteriore, la taratura bilanciata lascia spazio ad una guida rilassata ma stabile.

Abbiamo detto che si tratta di una moto simile alle ottavo di litro di parecchi anni fa ma non vi avevamo accennato quanto sia diversa dalle 125 4T di oggi, rispetto alle quali ha il grande vantaggio di poter percorrere le autostrade. In conclusione si tratta di un’ottima scelta, l’unico detrattore verso l’acquisto di una CBR 300R è proprio in casa Honda: la CBR 500, sebbene un po’più impegnativa, non è lontana in ottica di prezzo.

Tuttavia, l’esperienza acquisita passo dopo passo paga sul serio, come lo fanno bollo ed assicurazione che costano di meno. A proposito di perzzo, la Honda CBR 300R costa 4.800€ f. c., ed è disponibile nella grafica racing classica della casa con sfondo bianco, rosso e blu. 


Guardate il video qui sotto per avere un’idea di quanto si lasci guidare questa piccola sportiva che, spinta dall’ottima ciclistica, si lascia grattuggiare i pioli delle pedane!

 

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