Ibridi a due ruote italo-cinesi

Una collaborazione fra aziende italiane e cinesi ha portato alla progettazione di una serie di veicoli a due ruote ibridi. Infatti i nuovi veicoli ibridi a due ruote costituiscono il risultato di approfonditi studi, ricerche e collaborazione fra la Engines Engeneering, Faam, Malaguti SpA, Ducati Energia in Italia e di CFMoto di HangZhou (Cina), con l’ ITT di Cento (Ferrara) nel ruolo di capofila. In sintesi si tratta di un accordo a lunga scadenza in cui l’Italia interviene con lo studio e la realizzazione delle parti più sofisticate del veicolo e la Cina con l’apporto di un motore a scoppio  di caratteristiche, prestazioni e affidabilità d’avanguardia.

I nuovi prodotti saranno presentati in anteprima all’esposizione mondiale di Shangai 2010, non a caso i riflettori saranno puntati sull’innovativo progetto per la mobilità sostenibile realizzato da un gruppo di aziende italiane d’eccellenza con la ITT di Cento (Ferrara) nel ruolo di capofila. La presentazione avverrà all’Università di Tongji, partner d’eccellenza del progetto per la mobilità sostenibile nato con il supporto del programma di cooperazione ambientale italo-cinese del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Tale progetto consiste in un motore elettrico (“ruota-motore” o “Hub motor”) alimentato da una batteria, alimentata da un motore a scoppio (motore endotermico) che viene utilizzato solo nei periodi in cui lo stato di carica raggiunge un livello minimo. “Semplificando il principio, tale configurazione – illustra  l’ing. Andrea Ferioli, ad di ITT – è simile a quella di un veicolo elettrico “convenzionale”, con un gruppo elettrogeno a bordo, in cui il motore a combustione interna ha il solo scopo di ricaricare le batterie tramite un generatore di corrente, mentre la trazione del veicolo è esclusivamente elettrica”.

Ferioli, in vista della presentazione degli ibridi in Cina, mercato molto importante per la crescente sensibilità verso le soluzioni di mobilità sostenibile tecnologicamente avanzate, fa il punto sullo stato dell’arte del progetto. “Abbiamo già superato il completamento delle fasi denominate workpackage 3 e 4, necessarie a certificare l’affidabilità e la durata dei prototipi dei veicoli a due ruote, ottenendo risultati concordi con gli obiettivi che ci si era prefissati e che stanno dando le conferme necessarie per passare alle successive fasi, che porteranno alla industrializzazione del prodotto e ad una prima produzione di pre serie”.

Notevoli i vantaggi degli ibridi in termini di performance e di ricadute sulla vita quotidiana. “La combinazione tra batteria e motore endotermico – spiega ancora Ferioli – punta all’eliminazione dei principali limiti posti dai veicoli puramente elettrici quali l’autonomia delle batterie e i tempi necessari per la loro ricarica dall’energia di rete”.

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