Non hanno potuto niente gli avversari: Chaz Davies è secondo in campionato, ma a 125 punti di distanza, il compagno di squadra è terzo a -147. Per questo Rea, a 28 anni, si può dire di essere finalmente in ascesa. In questi campionati è molto diverso rispetto alla MotoGP, campioni a diciotto o vent’anni, i pochi eletti che riescono a salire sul tetto del mondo della Superbike lo fanno da adulti, magari con una famiglia a casa o nei box.
Jonathan è sempre stato un pilota forte e di grande potenziale, lo si è visto correre anche nella classe regina per sostituire Casey Stoner, infortunato. Ma lui non ha mai accettato di rimanere in MotoGP per correre con una Open, lui voleva vincere e cel’ha fatta. Dopo sette anni con la Honda, il passaggio alla casa di Akashi ha cambiato la sua vita, rendendolo vincente da subito.
A volte, anzi spesso, un pilota deve trovare la giusta alchimia con una moto perché non ce n’è una che vince sempre, bisogna trovare quella giusta; come una donna, e per Rea la donna giusta è la ZX-10R.
Il neo campione del mondo, per celebrare la vittoria -giunta nella peggior manche della stagione con due quarti posti- ha indossato tre caschi differenti a rappresentare i nordirlandesi che hanno vinto a livello mondiale: Brian Reid, Joey Dunlop e…lui stesso!