Jorge Lorenzo, quando tutto gira come deve, è probabilmente il pilota più forte al mondo. Le sue vittorie di quest’anno d’altronde le si predicono dal primo giro di gara: scatta dalla prima fila, si mette davanti a tutti e guida come se avesse un foglio di carta millimetrata sull’asfalto. Mai una sbavatura, tempi al metronomo e ritmi forsennati. Certo, lo spettacolo non è il suo, ma la bravura del martillo è fuori discussione. Le cose sono diverse, però, quando il maiorchino si trova in situazioni non ottimali: il controllo gli sfugge e non riesce ad essere concreto, cosa che gli è successa nelle due gare bagnate a Silverstone e Misano.
Nel round italiano, Valentino Rossi si era presentato la domenica con un casco speciale, in cui uno squalo affamato inseguiva il pesciolino giallo con l’orecchino. A Jorge Lorenzo dev’essere piaciuta talmente tanto l’idea di essere lo squalo che, all’arrivo nel parco chiuso dopo la vittoria, ha mimato la pinna sopra il casco. Così in conferenza stampa una giornalista chiede come mai, perché proprio il gesto dello squalo, e lui risponde che è meglio essere predatori che prede, e che ha dimostrato di essere uno squalo mentre Rossi risponde che, se gli piace la grafica, ha il permesso di usarla.
Ora il maiorchino twitta così: “La vita è come uno squalo, o continui ad andare senza fermarti, oppure affoghi”. Questo perchè alcuni squali, come ci ha insegnato una rapida ricerca, hanno bisogno di muoversi per respirarealtrimenti le branchie non portano l’acqua. Tra l’ìaltro si muovono anche quando dormono, spegnendo un solo emisfero del proprio cervello alla volta. Chiusa la digressione sugli squali, Jorge Lorenzo si tiene pronto ad azzannare la preda, mentre il pesciolino Rossi è stato avvisato.
A quattro gare dalla fine, e con il mondiale già in casa Yamaha, siamo sicuri che la tensione monterà sempre di più nel box Movistar, quando Lin Jarvis lascerà i due combattere senza mezze misure. Cruciale, ovviamente, sarà il trittico di gare dell’est: si corre in Giappone l’11 ottobre, in Australia il 18 ed in Malesia il 25, per poi spostarsi in Spagna a novembre per l’ultimo scontro.