Kawasaki Z125: il colosso giapponese spalanca le porte del paradiso a tutti i sedicenni che sognano di possedere la loro prima, vera, moto. Studiata per soddisfare appieno i parametri richiesti della patente A1, la nuovissima Z125 costituisce la porta d’accesso al mondo delle naked secondo Kawasaki.
Se è vero che “il primo amore non si scorda mai”, la stessa cosa si può dire anche della prima moto della quale ci si infatua. Quando la passione brucia dentro, quando non si aspetta altro che mettersi alla guida di un mezzo a marce per sentirsi liberi, si sognano le due ruote più potenti in assoluto ed il desiderio di possederne una, diventa irrefrenabile. Spesso però, ci si dimentica che gestire cavallerie importanti imbrigliate in telai super reattivi, non è appannaggio di tutti, soprattutto quando si è neofiti alle prime armi.
Ecco allora che, in soccorso dei motociclisti “in erba”, arriva anche Kawasaki con due inedite ottavo di litro nate per catapultare i più giovani nel mondo delle sportive a marce. Z125 e Ninja 125 rappresentano le entry-level delle rispettive categorie di appartenenza: oggi abbiamo l’occasione di guidare la naked che si fregia della arcinota lettera “Z” e che contraddistingue da ormai quattro decadi, tutte le nude nate sotto il segno della stella di Akashi.
Bastano 16 anni e la patente A1 (o la sola patente B) per mettersi in garage questa nuova naked sviluppata secondo la filosofia di design Sugomi, adottata anche per tutte le sorelle maggiori. L’estetica “Z style” è di quelle che saltano immediatamente all’occhio, soprattutto se la si sceglie in tinta Pearl Flat Stardust White con telaio verde metallizzato come la versione da noi testata. Le linee sono tese e rastremate, con il gruppo ottico anteriore che punta verso il basso in contrasto con il codino, affilato e slanciato verso l’alto a creare una linea retta tra le due estremità a cavallo della quale è ricavata la seduta per il pilota.
La visuale anteriore comunica aggressività e voglia di farsi notare: il vestitino è ridotto al minimo e comprende l’elemento che incornicia il proiettore, le fiancatine, il codino ed il puntale, tutto progettato per essere il più aderente possibile al bel telaio a traliccio che si intravede nella visuale laterale.
Dalla sua, Kawasaki ha un design ricercato ed un lay-out grafico estremamente attraente con adesivi stampati ad altissima risoluzione che spiccano sul colore opaco della rastremata carrozzeria. Ci sono poi i bellissimi cerchi a 5 razze ad Y e lo scarico ben integrato con le dimensioni globali della moto a donarle quell’aspetto aggressivo che farà impazzire i ragazzi e le ragazze in cerca di un mezzo capace di regalare emozioni anche da ferma. Con la sua Z, Kawasaki tenta i sedicenni e si inserisce in un mercato attualmente spartito tra KTM Duke 125, Aprilia Tuono 125 e Yamaha MT-125.
Il cuore pulsante della quarto di litro nipponica è un monocilindrico quattro tempi con distribuzione bialbero 4 valvole raffreddato a liquido ed in grado di erogare 15 cv a 10.000 giri/min ed 1,2 kgm di coppia, allineandosi ai numeri dichiarati dalle concorrenti di categoria. E’ stato progettato con l’intento di essere ideale per l’utilizzo cittadino ma tale da non disdegnare le uscite nel week end con gli amici; l’erogazione è lineare fin dai bassi giri ma ci vuole un’azione decisa sulla manopola del gas per partire da fermi con un po’ di brio.
Passati i 7000, la Z125 sale costante fino al limitatore facendo ricordare anche ai piloti più esperti, le sensazioni che si provavano quando si mettevano le mani sulle prime moto a marce. Una volta lanciata, è sicura e priva di vibrazioni con un cambio ben calibrato dagli innesti praticamente perfetti; per godere appieno di tutta la potenza disponibile, è conveniente far girare alto il motore in modo da poter contare su una risposta sempre pronta del comando del gas.
I tecnici hanno lavorato sulla robustezza del propulsore rendendolo affidabile in ogni condizione di utilizzo e di stress che i ragazzi alle prime armi potrebbero causare. Gioca a fare la grande anche se non lo è ancora, ma la facilità e la semplicità di gestione di questo propulsore, fanno in modo che la Kawasaki ben si presti a muovere i primi passi nel mondo delle naked sportive.
E’ piccola solo nella cilindrata: per il resto, gli ingegnerie di Akashi hanno cercato di conferire alla Kawasaki Z125, il medesimo carattere delle sorelle più adulte, solamente in modo più “gestibile”. Basta salire in sella a questa ottavo di litro per rendersi conto che il lavoro eseguito è esemplare: seduti a 815 mm da terra, il busto è inclinato in avanti ad impugnare il manubrio largo ma non troppo, capace di trasmettere sicurezza e controllo al suo pilota.
Le pedane in posizione poco arretrata, fanno in modo che sia sempre semplice appoggiare i piedi a terra, privilegiando così la sicurezza; la Z125 è compatta ma, con i suoi 1935 mm di lunghezza totale, è in grado di ospitare piloti più alti del metro e ottanta grazie ad una sapiente progettazione del serbatoio e dei fianchetti in plastica che difficilmente interferiscono con le ginocchia del rider, anche nelle fasi di guida più intensa.
I blocchetti sono semplici ed estremamente intuitivi, come è giusto che sia per chi approccia il mondo delle moto; davanti agli occhi invece, c’è la strumentazione totalmente digitale su sfondo arancio che resta ben leggibile anche in condizioni di sole diretto. Al centro, in grande, è visibile la velocità di crociera mentre una barra orizzontale posizionata nella parte più alta, monitora i giri motore. A sinistra è ben visibile il quantitativo di carburante residuo mentre, a destra, è presente un orologio ed il contachilometri parziale o totale.
In marcia si apprezza la scelta del telaio a traliccio, sincero, efficace e bello da vedere: le reazioni sono prevedibili e fanno in modo che il pilota abbia sempre la situazione sotto controllo. In città, la Z125 deve essere tenuta su di giri per svicolare agilmente nel traffico quotidiano ma, grazie al manubrio largo ed all’angolo di sterzo di ben 35°, le manovre sono di una facilità disarmante e non fanno minimamente rimpiangere la mancanza di uno scooter.
Imboccando strade a percorrenza veloce ricche di curve, la Z viaggia sicura ed affronta anche percorsi lunghi senza mai dare segni di affaticamento. Gli pneumatici Dunlop a sezione ridotta – entrambe da 17” ma 100/80 all’anteriore e 130/70 al posteriore – e l’interasse contenuto in soli 1330 mm, contribuiscono ad aumentare la maneggevolezza e la rapidità nei cambi di marcia, lavorando in sintonia con sospensioni semplici ma efficaci.
Ci saremmo aspettati una forcella upside-down ma, su questa entry-level, Kawasaki ha preferito adottare steli tradizionali da 37 mm che comunque assorbono bene le asperità del terreno ma rimangono, a nostro avviso, troppo morbidi nella taratura. Il posteriore adotta invece un monoammortizzatore a gas di tipo Uni Trak regolabile nel precarico della molla su 5 posizioni; questa tipologia di schema aumenta la tenuta di strada in condizioni di fondo irregolare e restituisce una guida sportiva quando le condizioni del manto stradale lo permettono.
La piccola della linea Z è un concentrato degli studi effettuati durante gli anni sulle sorelle maggiori, il che la rende ancor più desiderabile dai ragazzi di oggi. La nuova Z125 è disponibile nella colorazione Plasma Blu a 4.590€ f.c. oppure a 4.690€ nelle colorazioni Candy Green e Stardust White; per ottenere un miglior appoggio dei piedi a terra, è presente a catalogo – come accessorio originale – la sella ERGO-FIT -25mm che consente di abbassare il piano di seduta da 815 a 790 mm.
Chi non si accontenta, può puntare alla più sportiva edizione denominata “Performance”: in vendita a 5.390 in tinta Plasma Blu e 5.490€ per le altre due colorazioni, ha in più terminale di scarico Arrow (omologato ECE Euro 4) nero opaco con finale in carbonio, slider laterali paramotore ed il kit coprisella in tinta che sostituisce la sella del passeggero per un look ancora più sportivo. Se è vero che le supernaked vengono spesso associate all’immagine di pura “potenza”, questa inedita Z125 è la prova tangibile che a sedici anni bastano 15 cv ed un telaio ben realizzato per divertirsi come si deve. Se sceglierete lei, vi prenderà per mano e vi porterà nel bellissimo mondo delle due ruote, aiutandovi a capire che non servono cavallerie da urlo per trarre soddisfazione dalla guida di una moto.
Abbigliamento utilizzato
Casco: Caberg Ghost
Giacca: Alpinestars Meta Drystar
Guanti: Alpinestars Bayburn
Jeans: Alpinestars Double Bass Denim Jeans
Scarpe: Alpinestars Jam Drystar