Kawasaki

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Kawasaki, con Honda, Yamaha e Suzuki è una delle sorelle nipponiche produttrici di motociclette con sede Kobe

STORIA DEL BRAND

Le origini risalgono al lontano 1878 quando Shozo Kawasaki fonda la Kawasaki Tsukiji Shipyard Co., Ltd. a Tokyo, azienda operante nel settore navale. Nel 1907 l’attività viene diversificata ed inizia la produzione di locomotive a vapore, seguita nel 1922 dalla realizzazione di aeroplani
presso la sede Hyogo works. L’azienda produsse anche veicoli a motore ed elicotteri e, nel 1969, Kawasaki Dockyard, Kawasaki Rolling Stock Manufacturing e Kawasaki Aircraft, si unirono dando vita alla KHI, acronimo di Kawasaki Heavy Industries, Ltd.

La sua produzione è orientata alle moto stradali. La sua gamma è composta dalle sportive Ninja (di medio bassa cilindrata) e Ninja ZX (di cilindrata maggiore). Tra le naked si distinguono la Z1000 (dalla quale è stata ricavata una dinamica tourer, la Z1000SX) e la Z800, quest’ultima ha sostituito la best seller Z750. Di cilindrata e livello più basso, le Er-6n e Er-6f. Tra le turistiche, si annoverano la Versys e la KLV. Le 1400 GTR e ZZR 1400 sono tourer sportive dalle alte prestazioni. La Kawasaki W800, lanciata nel 2010, è la classic bike tornata in produzione dopo la sua antenata, la storica W650. Soprannominata anche

CARATTERISTICHE DISTINTIVE

Il 1960 segna l’anno della collaborazione tra Kawasaki e Meguro, azienda che aveva acquisito negli anni ‘30 le tecnologie sviluppate da Harley Davidson, sfruttando la difficile situazione degli Stati Uniti in quel periodo. Negli anni ‘50 era la seconda fabbrica di moto in tutto il Giappone subito dietro ad Honda e, nel 1964, viene definitivamente rilevata da Kawasaki, introducendo sul mercato la W1 con motore da 650 cc già nel 1965. Con questa moto, il marchio giapponese si afferma negli USA dove apre nel 1966 la sua filiale americana. A segnare la svolta è però il 1969 quando viene presentata la Kawasaki H1: soprannominata “Bronco”, con un motore 500 cc a due tempi ed una velocità massima di 200 km/h, questo modello segna l’inizio dell’era delle sportive ad alte prestazioni nate sotto la stella di Akashi.
Una delle lettere più care a Kawasaki, la “Z”, rappresenta ancora oggi un punto di riferimento per gli amanti delle naked ad alte prestazioni: l’esordio risale al 1972 quando la mitica Z1 fece la sua prima apparizione con un motore 4 cilindri e 4 tempi da 900 cc raffreddato ad aria. Soprannominata “New York Steak” ed affiancata da una versione denominata Z2 disponibile solo per il mercato giapponese, ebbe un successo mondiale ed è riconosciuta ancora oggi come la capostipite di tutte le Z. Nel 1977 arriva la versione Cafè Racer meglio nota come Z1-R: motore da 1000 cc ed uno stile innovativo, segnano un nuovo corso stilistico della Casa. La vendita della Z1300 iniziano nel 1979: a distinguere questa moto è senza dubbio il propulsore 4 tempi a 6 cilindri in linea che ne fecero la due ruote con la cubatura maggiore prodotta in tutto il Giappone. Seguirono anni di successi decretati da altri modelli importanti come la Z400FX e la Z250FT ai quali fecero seguito le prime moto con trasmissione a cinghia realizzate per il solo mercato statunitense: KZ450LTD e Z250LTD sono le proposte del colosso nipponico per conquistare il mercato domestico americano. Il 1980 decreta l’immissione sul mercato della prima Supersport fedele allo spirito da corsa dell’epoca: la Z1100GP è dotata di iniezione diretta della benzina (DFI) e di un sistema di raffreddamento ad olio. L’anno successivo è invece importate sotto il profilo delle competizioni: con la KR250, Kawasaki vince il titolo costruttori nella classe 250 per il quarto anno consecutivo, mentre, il pilota A. Mang vince il titolo mondiale sia nella classe 250 che nella classe 350 cc. Il 1982 è l’anno della Z1000R prodotta in edizione limitata per commemorare la vittoria di Eddie Lawson nell’AMA Superbike Championship del 1981: basata sulla Z1000J, è un concentrato di tutta la tecnologia più recente secondo Kawasaki e sfoggia, per la prima volta in assoluto, la famosa tinta “Lime Green”. Nel medesimo anno vede la luce la GPz1100, seguita poi dalle sorelle con motore 750 e 400 cc. Spesso capita che un “nome”, sia la rappresentazione di un “marchio”: Ninja lo è per Kawasaki e la prima apparizione del famoso logo risale al 1983, quando la GPz900R viene commercializzata guadagnando il titolo di “moto dell’anno” già nell’anno successivo. Monta un motore a 16 valvole e 4 cilindri raffreddato a liquido capace di erogare 115 cv e di superare i 250 km/h di velocità massima e coprendo i 400 mt con partenza da fermo in 10.552 secondi: numeri impressionanti per l’epoca. Facendo riferimento ad episodi degni di nota, nel medesimo anno viene prodotta anche la Z750 Turbo che rimane il primo esemplare di due ruote sovralimentato prodotto dalla casa di Akashi. Negli anni ’85-’86 le regine indiscusse delle vendite sono state la GPz400R e la nuovissima GPX750R declinata poi nelle cilindrate minori da 250 e 400 cc; il 1988 vede l’arrivo della prima ZX-10 basata su un telaio derivato dalle corse, 225 kg di peso ed una velocità massima superiore ai 270 km/h, sufficienti per renderla la moto più veloce al mondo. L’anno successivo è dedicato alle ZXR750 e 400 che si rifanno alle moto da corsa Kawasaki works. Sotto il profilo delle competizioni, il nome che più si lega a questo marchio è senza dubbio quello di Scott Russel, storico pilota e vincitore del campionato AMA Superbike nel 1993 in sella alla nuovissima ZX-7R; bisognerà poi aspettare il 2013 per vedere Tom Sykes aggiudicarsi il titolo mondiale SBK. Un dominio incontrastato invece, quello di Jonathan Rea che, in sella alla sua Ninja, ha portato a casa 4 titoli consecutivi dal 2015 al 2018.

MODELLI ICONICI

Con la ZX-10 del 1988 si apre l’era delle supersportive secondo Kawasaki, anche se la ZXR750 e le GPz – soprattutto nella versione 900R – avevano già associato il nome del colosso giapponese ad alcune delle migliori motociclette in circolazione. Dal 1994 al 2000 assistiamo all’introduzione di mostri sacri quali son state la ZX-9R, la GPZ1100ABS e la ZRX1100; il 2000 ci regala la ZX-12R e, con il passare degli anni, la ZZR1200, la Z1000 e la ZX-6R del 2003. La prima Z750 è del 2004 mentre nel 2006 assistiamo all’arrivo della ZZR1400. Ogni modello si è evoluto e, al giorno d’oggi, Kawasaki offre una vasta gamma di moto dedicate ad ogni genere di appassionato. La serie “Z” va dai 125 a 1000 cc, esattamente come le “Ninja”, mentre, per gli amanti delle sport tourer, c’è la tecnologica H2 declinata in diverse versioni. Kawasaki: let the good times roll!

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