KTM Zero Emission. L’idea magari non è nuova, originale o innovativa e la KTM non è di sicuro la prima Casa che si lancia in un progetto di questo tipo. Ma la ritrovata sensibilità ecologica che ha già investito il mondo delle quattroruote sta ora impegnando anche il mondo motociclistico. Ne è la dimostrazione la serietà con cui la Casa Austriaca sta lavorando per stravolgere i parametri a cui associamo il mondo delle fuoristrada. Aggressive, dinamiche e soprattutto rumorose, le moto enduro si fanno sentire da lontano. Anche per quest’ultimo motivo però non sempre sono apprezzate e, anzi, sono spesso al centro di accese discussioni e vittime di multe talvolta ingiustificate. E’ anche per questo che, finanziati in parte dal Ministero dei Trasporti austriaco, i tecnici della KTM sono riusciti a creare un prototipo funzionante di come dovrebbe essere la nuova moto, disponibile entro il 2010. Dalle foto già si vede come la concept bike funzioni perfettamente, e i test effettuati l’hanno messa alla prova in percorsi comunque impegnativi, con salti, derapate e curve strette al massimo. Senza limitazioni causa inquinamento e decibel, la nuova KTM avrà libero accesso a qualsiasi tipo di percorso, ma non per questo le sue prestazioni saranno inferiori alle altre concorrenti di segmento. Anzi. I dati pervenuti finora parlano chiaro. Ogni dettaglio è stato studiato attentamente e nulla è affidato al caso. Trattandosi di fuoristrada poi, sappiamo quanto il peso sia un parametro fondamentale e 90 kg sono davvero un ottimo risultato, pesa addirittura 7 kg in meno del modello 125 di KTM.
I tecnici assicurano che non è così differente da una enduro tradizionale. Se da una parte si fanno sentire le batterie e il propulsore elettrico, dall’altra l’eliminazione dell’impianto di scarico, del serbatoio e della relativa benzina ridimensioneranno i pesi. Come potenza i 40 Nm di coppia massima, disponibili per 40 minuti in condizioni gara, sono esattamente quelli erogati da un motore 400 4T. Restano ancora da definire al meglio i tempi di ricarica che per ora sono di circa 60 minuti, non pochi ma comunque limitativi per gli appassionati di enduro, che magari non hanno la possibilità, in percorsi “off-road” di ricaricare il mezzo.
Dicevamo, non è la prima moto elettrica ma è la prima realizzata da uno dei principali produttori; segnale che una svolta è alle porte.