Kymco Agility 50: Test Ride

Freno a disco ma non solo La ciclistica di Agility 50 si basa su un telaio in tubi d’acciaio rinforzato da piastre stampate. Ad esso sono collegati sistemi sospensivi estremamente semplici, vista la forcella da 31 mm ed il mono-ammortizzatore posteriore che gestisce l’oscillazione del monobraccio che “fa leva” sul gruppo motore.
L’impianto frenante, costituito da un freno a disco anteriore da 180 mm e dal freno a tamburo posteriore da 110 mm, agisce su ruote da 12” gommate anteriormente 120/70 e posteriormente 130/70. Doppio il cavalletto: al classico centrale, i tecnici Kymco hanno voluto affiancare una stampella laterale a rientro automatico. Il peso, infine, è contenutissimo: il costruttore, infatti, dichiara appena 97 kg!
Cuore a quattro tempi Il propulsore che spinge Agility 50 è stato progettato e viene prodotto direttamente da Kymco. 4 tempi, raffreddato ad aria forzata, questo nuovo “cuore” sfoggia la distribuzione monoalbero in testa ed una architettura che prevede la disposizione orizzontale del cilindro. La lubrificazione è a carter umido mentre la frizione è centrifuga a secco lavora per trasferire la coppia ad un variatore continuo di velocità mediante una trasmissione a cinghia trapezoidale ed ingranaggi.
Completano il quadretto l’accensione elettronica ed il doppio avviamento che piò essere elettrico o a pedale. Agli amanti dei numeri, Infomotori.com segnala che la potenza massima è di 3.2 CV a 7.500 giri/min mentre la coppia massima si attesta a 3.2 Nm a quota 7.000 giri. I consumi, secondo quanto dichiarato da Kymco, si attestano attorno ai 40 km/litro nel traffico cittadino.
Su strada Il caos di una metropoli come Milano è sicuramente il luogo migliore per provare il nuovo nato di Casa Kymco. La prima cosa che Infomotori.com vi può dire è che si tratta di uno scooter agile, compatto ma in grado di mettere a proprio agio un po’ tutti. Certo, chi sfiora il metro e novanta avrà i soliti problemi “da scooterino”: scudo troppo vicino alle gambe, ginocchia a pochi centimetri dal manubrio e chiave d’avviamento un po’ troppo sporgente e sin troppo soggetta a contatti accidentali, con il conseguente rischio di essere spezzata.
Situazione diversa, invece, per chi misura mezza spanna in meno, visto che le misure sono state pensate per i quattordicenni e la sella per viaggiare comodi…con di schienalino “attivabile” a piacere.

Compatto, dicevamo. Dietro a quello “scudino” e con i piedi appoggiati ad una pedana piccina piccina – ma in grado di sostenere anche la borsa della palestra – non ci si sente molto protetti, ma questo scooter non è pensato per andare a 150 km/h…per cui si tratta di un elemento di secondaria importanza.
Quello che è importante è che vada bene e che sia agile tra le auto. E certamente male non va, ma non gli mancano nemmeno i nei, a partire dallo sprint del propulsore: non è una cosa voluta, perché c’era la necessità di scendere a patti con l’ambiente, ma la sensazione che si ha in sella ad un cinquantino a quattro tempi non è esaltante e l’unica soddisfazione è quella di poter…ruotare liberamente il polso destro.
Il monocilindrico Kymco, in ogni caso, fa quel che può ed, a dir la verità, una volta superata l’impasse dei primi quindici metri la situazione migliora. Se le prestazioni “scarseggiano”, il quado ambientale è nettamente a favore di questa soluzione tecnica, visto il pieno rispetto della normativa Euro2 – ma i parametri sono già da Euro3 – ed il consumo di carburante che è incredibilmente contenuto: 40 km/litro non sono di certo irraggiungibili in città.
Il benzinaio sotto casa dunque, vi guarderà con sospetto, ma “schizzare” via slalomando con enorme facilità tra le code non sarà, di fatto, un problema: più che uno scooter Agility sembra una bicicletta e permette di muoversi da un punto A ad un punto B di una grossa metropoli con un notevole risparmio di tempo rispetto ad un’automobile.
Piacevole da far scendere in piega, il piccolo Kymco si dimostra sincero ed in grado di girarsi in un fazzoletto. L’unico appunto che si può muovere riguarda la forcella anteriore, un po’ troppo morbida, mentre il posteriore lavora discretamente bene: difficile, in ogni caso, mettere Agility veramente in crisi, perché le prestazioni sono contenute; le situazioni d’emergenza, però, non mancano mai e Kymco qui ha giocato la sua carta vincente perché, nonostante il prezzo supercontenuto, ha dotato il suo piccolo scooter di un impianto frenante efficace e ben gestibile tramite le due leve al manubrio. Voto 7 infine, alle finiture, al quadro strumenti ed alla dotazione di serie. Difficile, visto il listino, pretendere di più.

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