Grandi cambiamenti per la Yamaha FJR 1300A
Se di solito siamo portati a pensare che l‘innovazione, nel campo delle moto, arrivi dalle gare e venga adottata su moto da pista, questa volta bisogna ricredersi, perché una delle più importanti innovazioni in casa Yamaha, dopo aver debuttato sulla XT1200Z Super Ténéré, arriva con la turistica sportiva Yamaha FJR 1300.
La FJR, ormai sulle strade di tutto il mondo da più di 10 anni, con all’attivo quasi 100.000 esemplari venduti, ha sicuramente detto la sua nel segmento delle maxi sport tourer, rendendo la vita difficile a molte sue concorrenti e venendo scelta, a riprova della qualità del prodotto, come moto di molti corpi di polizia.
Indubbiamente dopo tutto questo tempo, con tutte le migliorie tecnologiche che sono invalse nel mondo delle due ruote, necessitava di qualche piccolo ritocco, di uno svecchiamento.
Al quartier generale della Yamaha hanno pensato di fare, oltre a qualche piccolo ritocco estetico, una vera e propria rivoluzione tecnologica per la nuova versione della FJR 1300, avvalendosi anche, come detto, dell’esperienza fatta con la XT 1200Z Super Ténéré.
Diciamo subito che il bello deve ancora arrivare e, infatti, solo in primavera sarà disponibile la versione dotata di sospensioni elettroniche, con forcella rovesciata e cambio automatico, che sarà denominata Yahama FJR 1300 AS, seguendo, prima fra le giapponesi, la strada aperta dalla Ducati Multistrada.
Se però queste due grandi novità devono ancora essere presentate, non vuol dire che la versione appena provata, la FJR 1300 A, non abbia comunque un grosso bagaglio di innovazione.
Rinnovata, ma fedele all’estetica FJR 1300
L’estetica non è stata stravolta, si è lavorato maggiormente su funzionalità e tecnologia, anche perché l’aspetto della FJR non era poi così “vecchio”. Piccoli ritocchi, che hanno reso il musetto più appuntito, conferendo una maggiore sportività e aggressività, con le luci di posizioni e le frecce a led, come vuole la tendenza attuale. Anche il parabrezza e le fiancate, ridisegnati e riprogettati, non hanno seguito mere esigenze estetiche, per quanto valide, ma hanno soprattutto una maggiore funzionalità: le fiancate, infatti, dispongono di due “alettoni” regolabili senza attrezzi, per diminuire il flusso d’aria alle gambe. Sempre per migliorare la resistenza all’aria e limitare i fastidi una volta in marcia, anche il parabrezza è stato ridisegnato e, oltretutto, ora è regolabile elettricamente in altezza, con un’abbondante escursione di 13 centimetri.
Un’esplosione di elettronica per la FJR 1300
Come dicevamo, la vera rivoluzione della FJR è nei contenuti, soprattutto nel comparto dell’elettronica.
Il motore, infatti, rimane ovviamente un quattro cilindri da 1.298 cc, ma, avendo ottimizzato i condotti di alimentazione e di scarico, ora ha guadagnato qualche cavallo e un po’ di coppia, arrivando a far registrare una potenza massima di 146 cv a 8.000 giri e 138 Nm a 7.000 giri.
Una prima grande novità, già assaggiata sul Super Ténéré, è il sistema D-mode, ossia la possibilità di poter scegliere tra due mappature, entrambe che arrivano a sfruttare la piena cavalleria: quella Sport briosa ed aggressiva e quella Touring più tranquilla e mirata al risparmio di carburante.
Oltre al D-Mode, troviamo anche l’ABS combinato non disinseribile (se non con qualche trucchetto).
Ancora sull’ottima esperienza fatta con la Super Ténéré, si è introdotto anche il Traction Control, questo disinseribile con un apposito tasto vicino alla strumentazione, per garantire che la moto non debba temere asfalto bagnato, brecciolino o sconsiderate rotazioni della manopola del gas in curva.
Ultima chicca tecnologica è il Cruise Control, ossia il dispositivo che permette di impostare una velocità che la moto manterrà costante senza bisogno che si agisca sulla manopola del gas, esattamente come quelli in uso nel mondo delle auto ormai da tantissimi anni.
Tutti questi sistemi vivono in perfetta simbiosi, sfruttando lo stesso sistema e scambiandosi dati tra le varie centraline, per ottimizzare tempi di reazione e funzionamento ed è sempre su questa piattaforma elettronica che la versione AS vedrà anche il cambio automatico e le sospensioni regolabili elettronicamente.
Yamaha FJR alla prova su strada
Finora la teoria, ora andiamo a vedere come si comporta in pratica. Ci rechiamo quindi a Madrid, dove ci viene assegnata una Yamaha FJR 1300 A con il pieno di benzina ed una cartina che prevede un percorso totale di oltre 500 chilometri.
Inutile a dirsi che la prima sensazione, appena saliti in sella, è di totale comodità e, nonostante gli oltre 280 chilogrammi di peso, la si riesce a manovrare anche da fermi, potendo contare su un baricentro ed una sella bassi e su un angolo di sterzo molto generoso che, addirittura, consente di fare inversione ad U su una strada a singola corsia, in un’unica manovra.
Il fresco autunnale si fa sentire e tornano subito comodissime sia le manopole riscaldate che il parabrezza che si può alzare ed abbassare elettricamente, entrambi azionabili dall’apposito comando sul blocchetto sinistro.
Il blocchetto sinistro, appunto, rappresenta forse uno dei pochissimi nei di questa FJR: si trovano qui, infatti, quasi tutti i comandi utili (il bottone di attivazione del cruise control, i selettori per impostarne la velocità, il tasto per accedere al menù del parabrezza, del computer e delle manopole con relativi selettori, le luci, il pass, il clacson e le frecce), rendendo poco intuitivo l’utilizzo dei comandi, o quanto meno aumentando la possibilità che si prema il comando sbagliato.
Nella guida vera e propria, convince molto il motore con la doppia mappatura che, nella modalità Touring, consente di risparmiare sui consumi, pur godendo di un’erogazione continua, anche se forse un po’ troppo “morbida” rispetto alla mappa Sport che, invece, riesce a regalare anche delle emozioni e, soprattutto, porta, con regolarità ed in breve tempo, la moto al suo limite massimo di velocità (talmente notevole che non possiamo proprio scrivere a quanto siamo arrivati… possiamo dirvi che supera molte auto sportive con velocità massima limitata).
Forse si sente un po’ la mancanza della sesta marcia, soprattutto in autostrada, quando si mantiene una velocità elevata costante, per cui in quinta ci si ritrova con il motore ad un regime leggermente più alto del solito.
Per quanto riguarda il comparto sospensioni, bisogna dire che le regolazioni di base la rendono molto morbida, adatta allo sconnesso cittadino, talvolta addirittura troppo, eppure senza compromettere la stabilità del mezzo: anche a velocità elevatissime, affrontando curvoni veloci, l’avantreno rimane inchiodato al terreno senza alcuna incertezza ed altrettanto fa il posteriore. Per una guida più sportiva o su percorsi più tortuosi, si può indurire sia il mono, con un’apposita leva sul fianco sinistro, che la forcella: basta qualche clic in senso orario e l’effetto “morbidezza” sparisce, per quanto non dobbiate aspettarvi il comportamento di una supermotard, ovviamente.
ABS e Traction Control lavorano benissimo e consentono manovre d’emergenza in tutta sicurezza, nonostante la mole della moto; l’unica cosa da ricordare è che azionando bruscamente il freno anteriore si avvertirà qualche inevitabile trasferimento di carico, assolutamente sotto controllo, ma che potrebbe stupire le prime volte.
Per quanto riguarda lo spazio a bordo, poi, questo è uno dei punti forti della FJR 1300: indipendentemente dalle belle borse laterali e bauletto in tinta, troviamo ben due generosi vani portaoggetti sotto la sella e, se non bastasse, sulla parte sinistra del “cockpit”, c’è anche un altro vano portaoggetti, d’ispirazione scooteristica, che si apre solo se la chiave d’accensione viene inserita nel blocchetto.
In definitiva abbiamo riscontrato molti pregi per una moto da turismo sportivo, pregi che talvolta neanche sono immaginabili in questo segmento, e pochi, e non troppo importanti, difetti.
Se la FJR 1300 A riuscirà a replicare, anche in Italia, il grande successo avuto nelle scorse versioni in Europa, dipenderà molto dal prezzo che, per la FJR 1300 A, disponibile a giorni nelle concessionarie, sarà di 17.690 € f.c., mentre per la FJR 1300 AS, che arriverà ad aprile 2013, sarà di 19.900 € f.c.
Abbigliamento utilizzato nel test:
Casco: X-Lite X-702
Giacca: Alpinestars Excursion Gore-Tex
Pantalone: Alpinestars Excursion Gore-Tex
Scarpa: Alpinestars Afrika GTX
Guanti: Alpinestars SPS