La Ducati 848 viene presentata nel 2007 e commercializzata l’anno seguente. È l’anno in cui Casey Stoner vince il titolo in MotoGP, e la moto si presenta come la prima Ducati con frizione in bagno d’olio. Il tipico suono del serpente a sonagli quindi sparisce -tuttora esiste un kit di riconversione- ma le linee sono qualcosa di unico. La moto offre il meglio nel misto, grazie ad un telaio a traliccio particolarmente raffinato ed agli ingombri ridotti per via dell’architettura del motore.
Il forcellone monobraccio in alluminio è davvero raffinato, così come il dashboard completamente digitale in grado di svecchiare la moto. La Ducati 848 è bella, anzi bellissima, anche nel 2016. Cercando tra gli annunci dell’usato, una buona Ducati 848 si può trovare sotto i 6.000€, per la EVO invece servono almeno 2.000€ in più.
Ecco i pregi, i difetti e cosa controllare della Ducati 848, l’usato della settimana.
Il bicilindrico da 849cc ha un’ottima spinta ai bassi e medi regimi, grazie alla coppia di 96Nm ed i 134CV erogati a 10.000 giri al minuto, che fa raggiungere alla moto una velocità massima di 262Km/h. La moto quindi è molto godibilie, ma non ha -ovviamente- un allungo paragonabile ai quattro in linea giapponesi. Tuttavia, la ciclistica fa in fretta a mettere le cose in pari, grazie al già citato telaio, all’agilità in ingresso curva ed al reparto sospensioni. All’anteriore troviamo infatti una forcella Showa a steli rovesciati da 43mm, mentre al posteriore un monoammortizzatore regolabile.
Nota dolente per il passeggero, che si trova sacrificato sul trespolo ed in un’inclinazione davvero poco confortevole come ormai appannaggio delle supersportive di ultima generazione. Per risolvere il problema, se viaggiate in coppia, è necessario installare dei manubri da passeggero. Spesso le Ducati 848 usate si trovano con una coppia di scarichi Termignoni già montati: non per questo si tratta di un proprietario che ha sfruttato appieno la moto, anzi, ma accertatevi che sia stata rimappata la centralina e cambiato il filtro dell’aria.
Qualche altro peccato veniale dell’848 si trova nel cupolino basso -davvero bello- accoppiato con i semi manubri larghi: in questo modo, a causa anche di un angolo di sterzo piuttosto ridotto, il dorso della mano va a toccare il cupolino nelle manovre da fermo all’angolo di sterzo massimo. Altro piccolo inconveniente sta nelle vibrazioni, pane quotidiano del bicilindrico, che si manifestano sulla strumentazione a regimi di rotazione elevati. La buona notizia è che le vibrazioni si fermano lì.
Nel complesso, si tratta di una moto bella da guidare e da guardare, con cui ci si può permettere di scendere in pista -qualunque pista- così come passare tra strade di campagna e viaggi nel misto. Non è il massimo con il passeggero, al quale tocca un’esperienza da fachiro.
Cosa controllare quando si acquista una Ducati 848 usata:
Cinghie di distribuzione: essendo una spesa importante, è bene sapere se sono state sostituite da poco o se si tratta di un lavoro da sostenere a breve. Ducati suggerisce, per 848, la sostituzione ogni 24.000Km o 2 anni di utilizzo. Chiedete la ricevuta del meccanico se vi viene detto che sono state già cambiate.
Regolatore di tensione: Fate un paio di domande a bruciapelo sulla cosa, perché sia l’848 che il 1098 hanno avuto questo problema nei primi anni della produzione. In ogni caso, la sostituzione non è particolarmente impegnativa.
Denti corona e pignone: è il modo più rapido per capire in che condizioni versa la vostra possibile nuova moto. Controllate se la corona ha i denti che vanno in una direzione, in quel caso sarà da cambiare tutto l’impianto.