Malaguti Phantom Max 250: Test Ride

Cuore da 21.8 CV! Uno scooter particolarmente sportivo nelle forme ma anche dotato di un cuore molto performante. Dal suo cilindro di 244 cc., infatti, viene erogata una potenza massima di 21.8 CV ad 8.500 giri/min in abbinamento ad una coppia motrice piuttosto sostanziosa: 20 Nm a 6.750 giri al minuto. Valori molto interessanti che vengono distribuiti alla ruota posteriore per mezzo di una trasmissione dotata di variatore e frizione centrifuga ad innesto automatico.
Potente ma allo stesso tempo pulito. Il propulsore Quasar di Phantom Max 250, grazie alla marmitta catalizzata, rientra nei limiti di omologazione antinquinamento Euro2.
Ciclistica sportiva Phantom Max non nasce con l’idea di essere una moto, ma uno scooter estremamente performante ed in grado di assecondare le esigenze di agilità urbana. E così i tecnici Malaguti hanno lavorato sodo per mantenere il peso di Phantom Max 250 entro il limite dei 140 kg di peso pur senza rinunciare ad un telaio piuttosto rigido ed a sospensioni che sono perfettamente in linea con quanto proposto dai rivali dello stesso segmento.
Scendendo nel dettaglio, davanti lavora una forcella idraulica a steli dritti in grado di assicurare 90 mm d’escursione mentre dietro il propulsore svolge anche la funzione di “monobraccio” ed è regolato nel suo movimento oscillatorio da due ammortizzatori idraulici che gli permettono 80 mm di corsa. Il reparto frenante, che agisce su ruote da 13” (gommate 130/70 e 140/60), è affidato ad una coppia di freni a disco da 220 mm. di diametro morsi all’anteriore da una pinza a doppio pistoncino ed al posteriore da un pistoncino singolo.
Le misure di lunghezza, larghezza ed altezza sono rispettivamente di 1.980, 760 e 1.210 millimetri, il passo è di 1.410 mm, mentre la sella è posta a 790 mm da terra.
Come va Il connubio tra motore allegro e peso contenuto è indubbiamente uno dei migliori sistemi per proporre un mezzo performante ma allo stesso tempo agile e manovrabile. In Malaguti, evidentemente, lo sanno bene e se la prova sguardo lo annuncia, anche poche centinaia di metri in sua compagnia lo svelano.

Sportività prima di tutto e quindi, se siete alla ricerca di uno scooter che possa trasportare una cassetta d’acqua o la borsa della palestra, Phantom Max non fa al caso vostro. Per voi Malaguti ha pensato a Password 250, mentre per chi non disdegna qualche allegra spiegazzata ma non vuole rinunciare ad una mezz’oretta di sonno in più – per la serie “tanto c’ho lo scooter e non faccio coda” – allora stiamo parlando dello scooter giusto.
Gli indici di versatilità sono piuttosto bassi, anche se il volume del vano bagagli direbbe il contrario. E’ vero, sotto la sella c’è tanto spazio in lunghezza, ma poco in altezza, ed infomotori.com non può dimenticare che la pedana è quasi del tutto occupata dal tunnel centrale. In compenso, la seduta è piuttosto comoda grazie ad una sella ben sagomata e la distanza tra ginocchia e scudo non costringe i più alti a posizioni di guida sacrificate per le gambe; anzi, quasi fosse un maxi-tourer, Phantom Max offre una zona antiscivolo retrostante lo scudo per allungare le gambe in caso di trasferimenti a medio/lungo raggio.
Per lungo raggio intendiamo i 150/200 km che possono separare dal mare o dalla montagna. Difficile pretendere di più, perché la protezione aerodinamica a velocità autostradale è veramente ridotta. Vanno meglio le cose quanto il contachilometri digitale indica 70-80 km/h, quando si cammina fuori porta. In questo contesto il monocilindrico da un quarto di litro fa vedere di che pasta è fatto, assicurando una buona reattività alla rotazione della monopola destra ed un numero bassissimo di vibrazioni.
Le sospensioni lavorano bene, anche se le ruote da 13” fanno sentire i loro limiti nei curvoni ad ampio raggio e nei cambi di direzione. In compenso, quando il percorso “chiude” Phantom Max dimostra di essere estremamente rapido nell’inserirsi in curva e sicuro in appoggio tanto che, per certi versi, sembra di essere in sella ad una vera moto piuttosto che ad uno scooter di taglia media.

Ma il vero pane del 250 bolognese è la città. Il raggio di sterzata è ridottissimo, grazie anche al passo estremamente contenuto, e ci si può permettere di “sgattaiolare” attraverso automobili in coda ed arredamento urbano con grande disinvoltura, rispetto civile per gli altri automobilisti e motociclisti permettendo. E con un occhio di riguardo per il Codice della Strada, invece, si possono affrontare gli sprint ai semafori o le accelerazioni fuori dalle affollatissime rotatorie facendo affidamento sui 21 CV e su una trasmissione che nei primi metri appare un po’ restia a trasferire coppia alla ruota posteriore ma che poi si riprende con gli interessi, assicurando tempi da centometrista.
Si raggiungono velocità interessanti in poche decine di metri, dunque, per cui c’è bisogno di un impianto frenante all’altezza: quello proposto da Malaguti è sicuramente ben calibrato per quanto concerne il potere frenante ma un po’ troppo “pesante” da azionare. Una scelta sicuramente voluta da parte dei tecnici della Casa emiliana perché permette di evitare spiacevoli bloccaggi da parte di chi è alle prime armi, ma che fa storcere un po’ il naso ai più “navigati”.
Passando ai dettagli segnaliamo che è la strumentazione è davvero bella e completa: una delle migliori viste sino ad oggi su scooter di questo genere. Niente male anche la cura per il dettaglio e per l’assemblaggio, che appare ben fatto e perfettamente in linea con la cifra richiesta dal concessionario.
Quanto costa Phantom Max 250? Phantom Max 250 è disponibile presso le concessionarie Malaguti ad un prezzo di 3.450 euro iva compresa.

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