Moto dell’anno 2009

Moto dell’anno 2009. Sono sempre di più i concorsi volti a decretare la moto migliore dell’anno. Trattandosi di Motorcycle, però, ci sentiamo di dar credito alla loro opinione e vi riportiamo la classifica suddivisa per categorie ma partiamo dalla prima classificata.

La vincitrice
E’ la media dopata della Casa inglese che si aggiudica il primo posto, decretata come la preferita 2009 da Motorcycle.
Questa Street Triple R, colma appunto le lacune del modello base, per chi volesse non solo passeggiarci, ma metterci anche qualche tempo in pista. Spicca subito la pinza radiale da cui partono i tubi in treccia che arrivano alla leva a pompa radiale. Il manubrio, a sezione variabile, anche è nuovo, così come gli steli rovesciati da 41 mm regolabili in estensione e precario, appositamente realizzati per questo modello e non presi pari pari dalla Daytona, come ci si sarebbe aspettati.
Anche il monoammortizzatore posteriore cambia e troviamo installato su questa versione un ammortizzatore a gas anch’esso interamente regolabile, che conferisce una posizione meno “seduta” nella guida e comunque aumenta l’altezza della sella di 5mm, portandola così a 805mm.

Migliore Sportiva
Quì si passa in territorio giapponese dove si aggiudica il podio la Kawasaki ZX-6R, rinnovata nel 2009. Le modifiche apportate si concentrano sul motore e sul telaio per migliorare la stabilità e dare al veicolo una maggiore facilità di guida, soprattutto nelle situazioni più impegnative. Ridotta di peso, la nuova Ninja si presenta più manovrabile e scattante, la stabilità in ingresso di curva è stata migliorata ed è garantito il controllo del motore a tutti i regimi, così come la potenza di coppia a regimi medio bassi.
In questa categoria, la menzione d’onore se la aggiudica un’altra moto del Sol Levante, la Honda CBR 1000 RR Fireblade. Nel corso di tutti questi anni l’abbiamo vista crescere, o in termini di dimensioni, diminuire, ma ha sempre mantenuto le due caratteristiche che la rendevano, e rendono, la più scelta dal grande pubblico. Basta andare in qualsiasi bar di motociclisti, puntarne uno con un CBR e chiedergli perché ha scelto proprio la regina di casa Honda, 2 saranno le risposte: non ti lascia mai a piedi, anche dopo 6 mesi che non l’accendi spingi lo start e lei si avvia è la prima motivazione e il fatto che nonostante regali ettolitri di adrenalina e divertimento in pista, la si possa usare anche in città, per andare in vacanza con la fidanzata e che, insomma, non costringe il pilota a contorsonismi estremi e prove di forza da guinness dei primati per guidarla.

Migliore Standard
In questa categoria è finalmente un’italiana a spuntarla sulla concorrenza, parliamo della Ducati Monster 1100: telaio collaudatissimo, impianto frenante da supersportiva, 95Cv a 7500 giri con una coppia di 103Nm a 6000 giri e un peso risicato per un motore 1100: solo 169 Kg a secco. Certo ci saremmo aspettati un mono a gas e forse un minimo spazio sottosella.
Menzione d’onore per la Harley Davidson XR 1200, che nasce dalla Sportster ma si distacca dalla famiglia di origine a passi lunghi. Vocazione sportiva e anima europea sono le due linee principali che hanno tratteggiato lo sviluppo di questa moto, nata dalla collaborazione fra la sede europea e quella americana dell’azienda; posizione di guida raccolta, motore prestazionale, estetica essenziale ma d’impatto. Insomma, si fa notare nel panorama delle moto europee – tali non solo per carattere ma anche per origine – ma il marchio sul serbatoio è inconfondibile.

Miglior Cruiser
Anche quì il podio torna in Casa Triumph con la Thunderbird 1600: se confrontati con la cubatura esagerata della Rocket III, i 1600 cc di questa Thunderbird di certo non spaventano ma a Hinckley assicurano di aver fatto sul serio realizzando sì una cruiser ma dal comportamento tutt’altro che pacioso. Un motore performante, insomma, e lo si capisce già dall’impianto frenante, tutt’altro che turistico; il motore è l’inedito bicilindrico parallelo da 1.599cc, a iniezione elettronica, con cambio a 6 marce, a livello di prestazioni, si parla di 84 cavalli e 146 Nm di coppia trasmessi alla ruota da una cinghia dentata che non necessita di manutenzione. L’anima cruiser si vede, piuttosto, nel grosso serbatoio e nell’impostazione di guida.

Miglior Tourer
Ecco il primo titolo che si aggiudica BMW: la Casa bavarese si piazza sul podio delle turistiche con la R 1200 RT, un modello collaudato che negli anni ha conquistato molti appassionati, convinti sia dalle ottime qualità del motore boxer 1200 sia dall’attitudine al turismo di questa bicilindrica. Motorcycle la posiziona così al top della categoria anche se raccomanda una minima dotazione di optional.
Menzione d’onore – e non poteva certo mancare – per la moto che in 30 anni di vita ha sempre significato una sola cosa: viaggio. La Honda Gold Wing. Sono molti i caratteri che rendono unica la Gold Wing, non ultima la dotazione di serie: unica al mondo con airbag studiato specificatamente per una moto, navigatore satellitare integrato, ABS combinato, radio RDS, manopole e selle di guidatore e passeggero riscaldabili indipendentemente, regolazione computerizzata del precarico ed è altrettanto lunga è la lista degli optional, dal caricatore cd all’interfono e agli altoparlanti posteriori. A sostenere la Gold Wing un telaio a doppia trave romboidale in alluminio con sezione differenziata tripla e forcellone monobraccio; il raggio di sterzata (3,3 metri) può essere considerato nella norma, nonostante i 1690 millimetri di interasse, una lunghezza complessiva di 2635 mm e un peso in ordine di marcia di 405 kg.

Miglior Sport-tourer
Anche quì sul podio c’è una moto della Casa dell’Elica, la BMW K 1300 GT. La nuova K GT trae profitto del motore quattro cilindri in linea ampliamente rivisitato la cui cilindrata è stata maggiorata da 1.157 a 1.293 cc. La potenza nominale è di 160 cv a 9.000 giri (500 giri prima rispetto alla versione 1200), la coppia massima raggiunge i 135 Nm a 8.000 giri. Anche la K 1300 GT è equipaggiata con l’impianto frenante EVO, utilizzato anche in altri modelli della Serie K e della Serie R. I dischi dei freni dal diametro di 320 mm all’anteriore e di 294 mm al posteriore assicurano la massima decelerazione dalle alte velocità e anche “a pieno carico”, coadiuvati dall’ABS semintegrale di serie.
Menzione d’onore per la sorellina BMW F 800 ST, una Sport-tourer in piccolo ma non in quanto a resa su strada; è spinta dal bicilindrico parallelo fronte marcia di 798 cm3 quattro valvole per cilindro sviluppato completamente da BMW Motorrad in cooperazione con la Bombardier Rotax GmbH. Il propulsore viene prodotto nello stabilimento austriaco della Rotax secondo il progetto sviluppato dagli ingegneri BMW e inviato pronto per il montaggio alla fabbrica di Berlino. La potenza sviluppata dal bicilindrico austro-tedesco, è di 85 CV a 8.000 giri e sviluppa un valore di coppia di 86 Nm a 5.800 giri.

Miglior On-off road
Ancora un titolo in casa BMW che si aggiudica il primo posto anche in questa categoria con la F 800 GS e anch’essa dispone di un propulsore bicilindrico parallelo frontemarcia, quindi niente testate sporgenti. L’aspetto ricorda molto la sorellona 1200 boxer, ma per quanto risulti idonea allo stesso utilizzo, se ne differenzia per molte cose, oltre al motore, innanzitutto per una classicissima trasmissione a catena, al posto dell’ormai tradizionale cardano germanico. Agilità, potenza e design sono state le linee guida seguite per svilupparla e, ad occhio e croce, ci sembra che il risultato ci sia. È una moto più leggera della R, con i suoi 207 chili in ordine di marcia, la ciclistica è ottima: telaio in tubi a traliccio d’acciaio, forcella rovesciata da 45mm, ruota anteriore da 21 (indispensabile per un buon utilizzo off road), doppio disco da 300mm davanti e da 265 dietro, con pinze brembo a 4 pistoncini e, inoltre, ha un eccellente angolo di sterzo per renderla maneggevole anche nelle manovre nello stretto.
In questa categoria, la menzione d’onore va ad un’italiana, la Aprilia SXV/RXV 5.5. Curata nei minimi dettagli, tecnici e estetici, presenta novità interessanti rispetto al modello del 2008. Dall ‘evoluzione del motore al nuovo forcellone in alluminio, la RXV si presenta al mondo più leggera, addirittura meno 2Kg, e compatta, inoltre è stata ridotta l’altezza sella di 5 mm determinando una seduta più comoda per tutte le taglie dei piloti.

Miglior scooter
In questo caso, tutta italiana la classifica che comprende Piaggio MP3 nelle cilindrate da 400 e 500cc, un prodotto rivoluzionario, ormai icona del segmento. La menzione d’onore, invece, spetta alla Vespa GTS 300, un mezzo che dalla sua nascita ha ricevuto solo lodi, la Vespa di maggior cilindrata mai prodotta, dal 1946 ad oggi. Questo è il punto saliente di Vespa 300 GTS Super, uno scooter che di maggiorato non ha solo il nome: le forme sono belle carnose, sensuali da un certo punto di vista, e sotto il carter (non la fiancata…) pulsa un monocilindrico a quattro tempi da ben 300 cc. Una cura ormonale che non stravolge il fascino di un oggetto che, piaccia no, porta a spasso la genialità tricolore per mezzo mondo. Il… trattamento ormonale del propulsore è stato volto alla ricerca delle massime prestazioni in ripresa e accelerazione, doti fondamentali nel commuting metropolitano. La cilindrata del “mono” Quasar a 4 valvole, iniezione elettronica e raffreddato ad acqua è stata portata a 278 cc grazie all’aumento sia dell’alesaggio (ora da 75 mm), sia della corsa (63 mm).

Miglior Exotica
Categoria particolare che va a comprendere quelle moto che sono “troppo” per essere contemplate nelle varie categorie di riferimento. Ed ecco che il titolo torna in Italia con la Ducati Desmosedici RR, versione stradale omologata della belva da MotoGp, purtroppo in un periodo che non sta regalando molte soddisfazioni agli appassionati.
A seguire, la menzione d’onore spetta – secondo Motorcycle – alla Yamaha V-Max, altro mostro da 200 cavalli e accelerazioni brucianti.

Per quanto ci riguarda, condividiamo in larga parte le conclusioni di Motorcycle…e voi?!?

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