Minacciava pioggia sulla foresta di Sherwood, condizione atmosferica desiderata da Stoner, caduto in qualifica e ancora non in perfette condizioni fisiche. Tutto è pronto, Rossi che parte dalla pole position vorrebbe essere l’ultimo pilota a vincere sulla pista inglese su cui, dal prossimo anno non si correrà più. Lorenzo e Pedrosa, però, non hanno alcuna intenzione di lasciare il Dottore a godersi gli allori senza esserseli sudati.
Le prime fasi della gara sono a dir poco concitate, Rossi parte benissimo, ma Elias inaspettatamente si porta davanti a tutti, mentre Stoner rimane dietro a tutti. Lorenzo anche parte bene e segue Elias, precedendo Rossi, Pedrosa e Dovizioso. Primo colpo di scena: Dovizioso nel giro di poche curve si mette tutti dietro e conduce davanti a Lorenzo, mentre Elias vede sorpassarsi da Lorenzo e Pedrosa, con Valentino in quinta posizione. Ancora una curva o due e anche Rossi passa lo spagnolo, ora seguito da Toseland, che corre in casa, e Melandri. Dovizioso spinge forte la sua Honda ufficiale, ma Lorenzo vuole dimostrare tutte le sue capacità e passa in testa, intanto alle spalle dell’italiano della HRC ci sono ancora Pedrosa e Rossi. Pedrosa supera Dovizioso, ma subito viene risorpassato, non solo dal “Dovi”, ma anche da Rossi che poco dopo si mette in seconda posizione per riacchiappare Lorenzo in fuga. Il ritmo è altissimo ed Elias, rimasto quinto non riesce a tenerlo, come non riesce a tenere la sua moto che rovina al suolo chiudendo ogni possibilità per lo spagnolo che era partito così bene. Dietro Melandri battaglia, ma l’attenzione è tutta davanti dove Lorenzo, sentendo il suo compagno di squadra farsi minaccioso, allunga e comincia la sua fuga: dà tutto il gas possibile, frena all’ultimo e stacca forte, troppo evidentemente, visto che si rende protagonista di una terribile caduta che lo lascia illeso, a parte la grande delusione per aver perso una gara che aveva subito impostato all’insegna della vittoria. Così si ritrovano davanti due piloti italiani su due moto ufficiali giapponesi: Rossi sulla Yamaha M1 e Dovizioso sulla Honda HRC, seguono Pedrosa e De Puniet; De Puniet appunto è in una di quelle giornate che lo vedono protagonista ed inizia una battaglia con lo spagnolo che si protrae per diversi giri, con sorpassi e controsorpassi in una continua altalena fra i due piloti.
È strano a dirsi, ma non si vede alcuna Ducati davanti, ci si aspetterebbe la sagoma rossa di Stoner, che si non è in giornata e ancora fatica a trovare la condizione perfetta, ma saperlo nelle ultime posizioni è veramente sconcertante. Rossi allunga su Dovizioso, ma il pilota Honda subito ricuce lo strappo e si riporta negli scarichi di Valentino e addirittura prima della metà della gara doppiano un allibito Nicky Hayden in ultima posizione che deve chiudere il gas quando i commissari gli sventolano la bandiera blu sotto al naso. Mentre Rossi e Dovizioso battagliano per stabilire per chi suonerà l’inno di Mameli, vengono seguiti da Pedrosa e de Puniet, o De Puniet e Pedrosa a seconda della curva visto che i due continuano a giocare a rimpiattino, a loro volta seguiti da De Angelis ed Edwards.
11 giri dalla fine, Rossi e Dovizioso continuano il loro spettacolo tutto made in Italy, ma Rossi, cosa più unica che rara, cade per aver aperto troppo e troppo presto il gas in una variante: non si perde d’animo, rialza la moto e riparte, ma si ritrova in undicesima posizione. Così la gara vede Dovizioso davanti a tutti in solitaria, seguito da De Puniet, Pedrosa, Edwards, che ha superato appunto De Angelis che precede Toseland. Stoner è in quindicesima posizione ed è quindi fuori dai giochi, essendo penultimo davanti al compagno di squadra Hayden.
Pedrosa viene superato anche da Toseland, mentre Rossi dimostra, per chi ancora non si fosse persuaso, di essere un vero mostro, dato che in pochi giri ha già riconquistato la settima posizione e anzi supera anche Pedrosa ritornando sesto. La gara finalmente concede un po’ di respiro agli spettatori dopo tanti colpi di scena e le posizioni diventano un po’ più stabili vedendo Dovizioso primo, seguito da De Puniet, Edwards, de Angelis, Toseland e dall’inarrestabile Rossi. Edwards sa di essere sul podio, ma sente l’odore della seconda posizione e infatti supera il francese, mentre Rossi supera anche Toseland e torna in quinta posizione e questa è finalmente la formazione finale che sfila sul traguardo.
Prima rocambolesca vittoria per Dovizioso che deve molto di più alla sua grinta e determinazione che non alle cadute dei piloti che lo precedevano, vittoria meritatissima quindi, come meritate sono la seconda e terza posizione di due piloti, solitamente “outsiders” quest’anno, come Edwards e De Puniet. Non ci sono invece parole per Rossi, s’è detto di tutto e di più, ma si continua a rimanere stupiti quando in giornate come questa, nonostante sia protagonista di una caduta che avrebbe messo chiunque fuori gioco, esegue una rimonta a dir poco spettacolare, una rimonta che nella Formula 1 avrebbe estasiato chiunque e che in Moto GP risulta ancora più incredibile. La Honda non solo festeggia la prima vittoria di Dovizioso, ormai assolutamente titolato per essere la prima guida della casa giapponese, ma anche il sorpasso in classifica costruttori sulla Ducati, che evidentemente attraversa il periodo più buio della propria stagione con i suoi 2 piloti ufficiali che fanno da fanalino di coda.
Dopo tutte queste emozioni, un po’ di meritato riposo e tutto riprenderà il 16 agosto a Brno, nella Repubblica Ceca, nella speranza che la Ducati torni tra i protagonisti e sicuri che Rossi, Lorenzo, Pedrosa e Dovizioso alimenteranno ancora l’incredibile spettacolo di questo campionato.
1 25 4 Andrea DOVIZIOSO ITA Repsol Honda Team Honda 48’26.267 149.498
2 20 5 Colin EDWARDS USA Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 48’27.627 149.429 1.360
3 16 14 Randy DE PUNIET FRA LCR Honda MotoGP Honda 48’27.867 149.416 1.600
4 13 15 Alex DE ANGELIS RSM San Carlo Honda Gresini Honda 48’35.225 149.039 8.958
5 11 46 Valentino ROSSI ITA Fiat Yamaha Team Yamaha 48’47.889 148.394 21.622
6 10 52 James TOSELAND GBR Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 48’48.732 148.352 22.465
7 9 33 Marco MELANDRI ITA Hayate Racing Team Kawasaki 49’01.551 147.705 35.284
8 8 88 Niccolo CANEPA ITA Pramac Racing Ducati 49’05.036 147.530 38.769
9 7 3 Dani PEDROSA SPA Repsol Honda Team Honda 49’08.379 147.363 42.112
10 6 36 Mika KALLIO FIN Pramac Racing Ducati 49’12.112 147.177 45.845
11 5 65 Loris CAPIROSSI ITA Rizla Suzuki MotoGP Suzuki 49’19.457 146.812 53.190
12 4 41 Gabor TALMACSI HUN Scot Racing Team MotoGP Honda 49’38.582 145.869 1’12.315
13 3 7 Chris VERMEULEN AUS Rizla Suzuki MotoGP Suzuki 49’46.665 145.474 1’20.398
14 2 27 Casey STONER AUS Ducati Marlboro Team Ducati 49’25.241 141.641 1 Lap
15 1 69 Nicky HAYDEN USA Ducati Marlboro Team Ducati 49’43.835 140.758 1 Lap
Not classified
99 Jorge LORENZO SPA Fiat Yamaha Team Yamaha 12’33.642 22 Lap
24 Toni ELIAS SPA San Carlo Honda Gresini Honda 11’02.391 23 Lap
Classifica campionato
1 Valentino ROSSI ITA Fiat Yamaha Team 187
2 Jorge LORENZO SPA Fiat Yamaha Team 162
3 Casey STONER AUS Ducati Marlboro Team 150
4 Dani PEDROSA SPA Repsol Honda Team 115
5 Colin EDWARDS USA Monster Yamaha Tech 3 103
6 Andrea DOVIZIOSO ITA Repsol Honda Team 94
7 Marco MELANDRI ITA Hayate Racing Team 79
8 Randy DE PUNIET FRA LCR Honda MotoGP 74
9 Chris VERMEULEN AUS Rizla Suzuki MotoGP 67
10 Loris CAPIROSSI ITA Rizla Suzuki MotoGP 66
11 Alex DE ANGELIS RSM San Carlo Honda Gresini 60
12 James TOSELAND GBR Monster Yamaha Tech 3 55
13 Nicky HAYDEN USA Ducati Marlboro Team 47
14 Toni ELIAS SPA San Carlo Honda Gresini 47
15 Mika KALLIO FIN Pramac Racing 34
16 Niccolo CANEPA ITA Pramac Racing 28
17 Sete GIBERNAU SPA Grupo Francisco Hernando 12
18 Yuki TAKAHASHI JPN Scot Racing Team MotoGP 9
19 Gabor TALMACSI HUN Scot Racing Team MotoGP 5